Il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli

Il Procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli ha deciso di annullare due presentazioni del suo libro “Assalto alla giustizia” (Melampo editore) in programma oggi a Milano, alla libreria Feltrinelli Duomo, e a Cormano, nella sala del Consiglio comunale. Motivo, le annunciate proteste di parte del movimento “No tav”, in seguito agli arresti di militanti coinvolti negli scontri in Valsusa, avvenuti il 26 gennaio al termine delle indagini coordinate proprio dalla Procura di Torino.

Lo ha comunicato la casa editrice Melampo che ha pubblicato il libro del magistrato. “La decisione – si legge nella nota di Melampo – è stata dettata, a tutela di tutti, dalla consapevolezza che si sarebbe potuto mettere facilmente in seria difficoltà sia il luogo dove le presentazioni si sarebbero svolte, sia il pubblico e i relatori”. Tra i relatori della presentazione milanese erano previsti il sostituto procuratore della Repubblica di Milano Armando Spataro e il presidente onorario di Libera Nando dalla Chiesa.

“Nel corso dei giorni precedenti – afferma invece l’associazione Libera in un comunicato – si sono moltiplicati i segnali di insofferenza e di contestazione all’indirizzo del procuratore di Torino come presunta risposta agli arresti di alcuni componenti del movimento No Tav. Ovviamente non possiamo entrare nel merito dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria e, pur rispettando la legittimità della critica, di ogni critica, condanniamo fermamente le modalità antidemocratiche che ultimamente hanno assunto le condotte di contestazione dell’operato del procuratore Caselli”.

Su indymedia.org il movimento No Tav aveva chiamato alla mobilitazione. “A Milano – è scritto sul sito – sarà presente Gian Carlo Caselli, il magistrato direttamente responsabile degli arresti dei nostri compagni e amici No Tav. Andiamo ad esprimergli il nostro punto di vista a proposito di “assalti”e di “giustizia”. Il comunicato è firmato “No Tav sparsi e itineranti”.

Nella conferenza stampa in Procura il 26 gennaio, Caselli precisò che gli arresti riguardavano i presunti responsabili di singoli episodi di violenza registrati nella manifestazioni del 27 giugno e del 3 luglio 2011 in Val Susa, e non intendevano in alcun modo colpire il movimento di protesta contro l’Alta velocità ferroviaria.

Ironia della sorte, nel libro “Assalto alla giustizia” Caselli affronta il tema dei magistrati sotto attacco, e del suo caso specifico: tacciato di essere in alternativa “comunista”, nelle indagini antimafia che hanno coinvolto i potenti, e “fascista” quando coordinava le prime inchieste sulle Brigate Rosse.

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