Un grande convoglio di circa 200 blindati libici è arrivato ad Agadez, nel centro del Niger, 750 chilometri a nord est della capitale Niamey, scortato dai militari locali. Lo affermano fonti militari francesi e nigerine. Del convoglio fanno parte ufficiali e soldati dei battaglioni stanziati nel sud della Libia che con tutta probabilità sono entrati in Niger passando dall’Algeria.

Si è subito sparsa la voce, riportata dalla fonte francese, che il dittatore deposto Muammar Gheddafi possa unirsi presto a quelle truppe insieme al figlio Saif al Islam – o che i due siano già nascosti su un mezzo del convoglio – per poi dirigersi poi nel confinante Burkina Faso, che ha offerto asilo a Gheddafi e al suo clan.

Già ieri diverse persone della cerchia del rais erano arrivate ad Agadez. Tra loro il capo della sicurezza personale del colonnello, Mansour Daw. Il giornale arabo al-Sharq al-Awsat scrive che diversi testimoni avrebbero visto il colonnello spostarsi dalla zona di Giofra, a sud di Sirte, dove si trova il comando delle truppe che gli sono ancora fedeli, verso il confine con il Niger. Intanto il portavoce del colonnello, Moussa Ibrahim, ha assicurato che Gheddafi “è in ottime condizioni di salute e sta organizzando la difesa della Libia”.

Il Paese, però, è quasi totalmente in mano ai ribelli. Questi hanno raggiunto l’accordo con i rappresentanti delle milizie gheddafiane per entrare senza combattere a Bani Walid, una delle ultime città che ancora erano nelle mani delle brigate del colonnello. Lo riferisce al-Jazeera, citando fonti degli insorti, secondo le quali nelle prossime ore le truppe del Consiglio nazionale di transizione prenderanno il controllo della città.

Bani Walid è una roccaforte della potente tribù Warfalla che conta circa un milione di persone ed è rimasta fedele fino all’ultimo a Muammar Gheddafi. I ribelli dovrebbero entrare in città non appena l’accordo sarà formalizzato, probabilmente intorno a mezzogiorno. Bani Walid, che si trova a 150 km a sud di Tripoli, aveva rifiutato la resa, tanto che per giorni si è temuto un nuovo cruento scontro. L’intesa, secondo al Jazira, è stata raggiunta in piena notte, dopo che gli uomini più vicini al Rais avevano abbandonato la città. “Abbiamo spiegato ai capi tribù che non ci saranno vendette in città e che il nostro compito sarà solo quello di garantire la sicurezza”, ha assicurato Abdullah Kanshil, capo della delegazione che ha trattato con i capi tribù.

Articolo Precedente

Bangladesh, da un villaggio dimenticato parte una nuova era nelle relazioni con l’India

next
Articolo Successivo

Un libro per bambini sull’11 settembre
E’ polemica sui “musulmani estremisti”

next