E ora lo “spirito futurista” ha anche il suo festival. Caffeina cultura, la tre settimane letteraria (e non solo) ideata da Filippo Rossi – il direttore del settimanale ‘finiano’ il futurista, e prima ancora direttore del webmagazine della fondazione Farefuturo – arriva alla quinta edizione per occupare ancora una volta il centro storico di Viterbo con libri, autori, giornalisti, artisti, insomma idee. Dal 30 giugno al 16 luglio, tre settimane che – a leggere il programma pubblicato sul sito www.caffeinacultura.it, sembra davvero inneggiare a quella “misticanza” che, secondo lo slogan coniato dal “demiurgo” Rossi, è “meglio della militanza”. “Liberi tutti”, insomma, per un festival che nelle intenzioni di chi l’ha creato “deve superare gli ultimi steccati rimasti”.

Un evento collettivo che deve funzionare «come un grande frullatore di storie, di idee, di identità che si sono considerate sempre diverse, se non agli antipodi». Per fare cultura. E allora ci saranno Giancarlo De Cataldo e Andrea De Carlo, Roberto Vecchioni (il 5 luglio) e Aldo Cazzullo con il suo Viva l’Italia!, Pierluigi Battista e Antonio Polito con la Lettera a un amico antisionista, Roberto Giacobbo, Walter Veltroni e Giampaolo Pansa. E ancora, Enrico Mentana che parlerà di giornalismo e Paolo Rossi (che il 3 luglio porterà in piazza la sua Serata del disonore), Ezio Mauro che presenta La felicità della democrazia e Pietrangelo Buttafuoco, Franco Cardini, Serena Dandini, Roberto Faenza con Silvio Forever. Presenteranno i loro libri anche tre finalisti del Premio Strega (Luciana Castellina, Mario Desiati, Edoardo Nesi). E se l’otto luglio sotto i riflettori ci sarà Marco Travaglio, due sere prima andrà in scena un  “faccia a faccia” che si preannuncia al calor bianco tra Peter Gomez e Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale.

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