Sono riprese all’alba le ricerche dei 250 dispersi – tra cui donne e bambini – della tragedia avvenuta ieri a 39 miglia da Lampedusa in acque di competenza di Malta. 53 i sopravvissuti, condotti ieri sull’isola da una motovedetta e da un peschereccio, il “Cartagine”, che ha partecipato alle operazioni di soccorso. A bordo del barcone naufragato, secondo alcune testimonianze, c’erano oltre 300 persone, forse 318. Le speranze di trovare qualcuno ancora in vita a 30 ore dalla sciagura, sono veramente poche.

Le persone scampate alla tragedia saranno trasferite oggi con un ponte aereo da Lampedusa. La destinazione, spiega la Questura di Agrigento, non è stata ancora decisa. Dei 53 naufraghi salvati, i tre che avevano bisogno di cure mediche erano stati portati via ieri: due a Porto Empedocle e una donna, all’ottavo mese di gravidanza e con una broncopolmonite, a Palermo.

E’ invece legato all’evolversi delle condizioni meteo il trasferimento dei circa 1.110 migranti ancora presenti nel centro d’accoglienza dell’isola, che saranno imbarcati sulla nave “Flaminia” in rada davanti al porto di Lampedusa. Stamane il vento è calato, ma il mare, che ieri era forza 6, è ancora agitato.

Il Mediterraneo torna a essere un cimitero a cielo aperto. Sono 15760 i migranti che, dal 1978 a oggi, hanno perso la vita nelle acque del mare nostrum. I dati, raccolti da Fortress Europe, l’osservatorio on line sulle vittime dell’immigrazione verso l’Europa, e pubblicati dal Corriere della Sera, raccontano di un mare che ha inghiottito, senza mai restituirne i corpi, migliaia di persone che cercavano di raggiungere l’Europa. Solo dall’inizio dell’anno ne sarebbero morte già mille.

La cronaca del 7 aprile

15.42 – A Lampedusa nave per continuare trasferimenti

Dovrebbe giungere in serata a Lampedusa la nave “Excelsior” che servirà a completare il trasferimento degli oltre 1.100 migranti ancora ospitati nel centro d’accoglienza dell’isola. In rada c’è attualmente la “Flaminia”, pronta a essere utilizzata per lo stesso scopo. Il piano, pensato per evitare che a Lampedusa possa verificarsi un sovraffollamento, prevede che una nave sia sempre pronta a salpare qualora dovessero riprendere sbarchi massicci come nelle scorse settimane. Se le condizioni meteo dovessero ulteriormente migliorare, i trasferimenti potrebbero avvenire già stasera. Intanto, continuano le ricerche, riprese stamattina, di eventuali superstiti del naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia.

15.08 – Emilia Romagna pronta ad accogliere i primi 1.500 profughi

L’Emilia Romagna è pronta ad accogliere i primi 1.500 profughi in tutte le province della regione. Altre 750 saranno accolte in una seconda fase sino a coprire la quota di ospitalità indicata nell’accordo con il Governo stimata in 3.700 stranieri. Si tratta di persone che sceglieranno di avvalersi del permesso temporaneo previsto dall’art.20 del testo unico sull’immigrazione e dei primi profughi in arrivo dalla Libia. Il ‘punto’ sull’accoglienza in E.Romagna è stato fatto oggi a Bologna nel corso di una conferenza stampa sugli esiti della seconda riunione del ‘tavolo’ regionale per affrontare l’emergenza umanitaria con i rappresentanti delle Province e dei Comuni con piu’ di 50mila abitanti.

14.55 – Italia chiede a Ue protezione temporanea

L’Italia chiederà alla Commissione Europea l’attivazione della direttiva che prevede la protezione temporanea dei rifugiati. Lo ha reso noto il rappresentante permanente dell’Italia presso le istituzioni europee, ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci. La questione sarà discussa dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, con i colleghi europei, in occasione del Consiglio Interni Ue fissato per lunedì a Lussemburgo. Il meccanismo di protezionetemporanea si applica alle persone che necessitano di tutela internazionale e prevede l’attivazione di un programma di ridistribuzione dei rifugiati in tutti i Paesi che si dichiarano disponibili.

13.45 – Ue: “L’Italia non ha ancora notificato il tipo di permessi”

L’Italia non ha ancora notificato alla Commissione Ue il tipo di permessi a tempo validi per l’espatrio che ha annunciato voler fornire agli immigrati in arrivo dal nord Africa. Lo ha riferito il portavoce della commissaria Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom. “Siamo consapevoli dell’intenzione del governo italiano di rilasciare questi permessi, così come riportato dai media, ma non abbiamo ancora ricevuto informazioni sul fatto che l’Italia abbia già cominciato a rilasciarli”, ha detto Marcin Grabiec. “In generale bisogna notificare alla Commissione il tipo di permesso di soggiorno rilasciato e per il momento non sappiamo qual è il tipo di permesso che l’Italia intende rilasciare”, ha aggiunto il portavoce.

13.22 – Tunisini a Cagliari, Cappellacci: “Sito inadeguato”

Il sito in città è inadeguato sia per l’accoglienza sia per la sicurezza. Lo ha ribadito il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, sul trasferimento a Cagliari di circa 700 immigrati tunisini. “La Sardegna, in nome del principio di solidarietà e in virtù della propria posizione geografica baricentrica nel Mediterraneo, ritenendo di dover esercitare un ruolo attivo dinanzi all’emergenza causata dalla crisi del Nord Africa, ha dato inizialmente la propria disponibilità a ospitare i profughi in fuga dagli scenari di guerra. Nel corso delle riunioni a livello locale e nazionale tuttavia – ha sottolineato Cappellacci – abbiamo chiesto che fossero rispettati due tipi di esigenze: quelle di accoglienza umanitaria da un lato e quella di sicurezza dei nostri concittadini dall’altro. Contesto la scelta di un sito non rispondente né all’una né all’altra indicazione e, come dimostra la fuga di circa 40 immigrati, non adeguatamente vigilato”.

12.22 – I sopravvissuti del naufragio lasciano Lampedusa

Sono appena giuntiall’aeroporto di Lampedusa 50 dei 53 sopravvissuti al naufragio di ieri nel Canale di Sicilia. Tra poco partiranno su un volo probabilmente diretti a Brindisi. Arrivati su un autobus, sono scesi e si sono fermati per pochi secondi davanti alle telecamere. Tra di loro c’era anche Mimi, la fidanzata di Peter. Ieri la loro storia, tra le poche a lieto fine, ha commosso i soccorritori e i medici di Lampedusa: l’uno credeva che l’altra fosse morta, e viceversa. Ma a un certo punto si sono ritrovati e abbracciati. “Abbiamo perso tanti fratelli e sorelle – ha detto la donna – e anche tanti bambini. Grazie Italia, grazie di averci salvato”. Un giovane del Bangladesh prima di allontanarsi per entrare nello scalo, ha detto di aver perso un amico. “Venivo dalla Libia – ha spiegato – sono arrivato in Italia e qui voglio restare”.

12.00 – Formigoni, nessuna tendopoli in Lombardia

Le tendopoli per l’accoglienza dei profughi provenienti dalla Libia “da quello che si sa sono escluse in tutta Italia e comunque sono escluse in Lombardia”. A dirlo è il presidente della Regione, Roberto Formigoni. Regione Lombardia, ha sottolineato Formigoni, “come sempre ho detto, farà la propria parte, all’interno del quadro nazionale in cui ci è stato garantito che il numero delle persone da gestire è limitato e che ci sarà un impegno di tutte le Regioni per dare accoglienza, in un modo che sia rispettoso della dignità umana delle persone ma anche dei diritti dei nostri cittadini, che quindi non dovranno temere dagli arrivi di queste persone”. Dopo l’incontro di ieri con il governo, ha concluso Formigoni, “si stanno ancora mettendo a punto i particolari tecnici”.

11.43 – Manduria, si iniziano a smontare le tende

Sono cominciate nella tendopoli di Manduria le operazioni di smontaggio di 100 tende che si trovano nel secondo e nel terzo settore del campo. Quest’ultimo viene di fatto smantellato, anche perché le tende non erano mai state occupate dagli immigrati. La capienza futura della tendopoli sarà – spiegano dalla questura di Taranto – non superiore alle 1.500-1.600 unità.

11.36 – Regione Umbria, impediremo campo vicino a  Foligno

L’ Umbria è pronta a mettere inatto “tutte le iniziative possibili” per impedire che venga allestito un campo profughi in località Scanzano di Foligno. Lo ha annunciato la presidente della Regione Catiuscia Marini commentando notizie di un sopralluogo da parte di “autorità centrali dello Stato” in atto in queste ore.

11.30 – 172 minori a Porto Empedocle

Hanno trascorso la notte in una tensostruttura a Porto Empedocle i 172 minori trasferiti ieri da Lampedusa. Per oggi è previsto che 50 di loro vengano ospitati in case famiglia in Sicilia, mentre 20 ragazzi saranno portati in Liguria. Il trasferimento è stato confermato dalla Associazione Save the Children.

11.29 – Zaia, i clandestini tornino a casa

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oggi al Vinitaly di Verona, ribadisce la posizione del Veneto rispetto all’accoglienza degli immigrati. “Abbiamo disponibilità – ha ribadito – per accogliere donne, bambini che scappano da fame e morte sicura. I clandestini se ne devono tornare a casa. Il Veneto è assolutamente in linea con le decisioni del governo, noi siamo con Maroni”. Zaia ha ricordato anche le cifre di questa immigrazione ricordando che, ad oggi, gli extracomunitari sbarcati in Italia sono 25.800 circa. “Di questi – ha osservato Zaia – 2.300 sono profughi che fuggono da genocidi e repressioni, c’e’ un contingente di tunisini che devono essere respinti, altri hanno diritto al permesso di soggiorno temporaneo per andare in Francia e Germania”. Zaia, infine, ha sottolineato che è stato respinto un primo barcone con 150 immigrati da parte della polizia tunisina, questo dopo i colloqui del ministro Maroni di ieri.

11.23 – Tunisini a Cagliari, prima notte tranquilla

Prima notte tranquilla nel Centrodi accoglienza per i migranti, sbarcati ieri pomeriggio nel Porto di Cagliari, e alloggiati nel deposito dell’Aeronautica militare fra via Simeto e viale Elmas, a due passi dal centro del capoluogo. Le maglie dei controlli hanno, però, già da ieri permesso alcune “fughe”, che si sono ripetute durante la notte. Molti, però, dopo aver lasciato il Centro hanno chiamato il 112 e il 113 non sapendo come rientrare e quindi tornando spontaneamente nella struttura di accoglienza.

Il conto delle persone che mancano all’appello in seguito alle fughe non è ufficiale, ma secondo le prime indiscrezioni, dopo la decina di tunisini, che è riuscita a dileguarsi ieri, azionando l’apertura delle porte del pullman mentre venivano portati dal porto nel Centro di viale Elmas, oltre 30 sono riusciti a scavalcare durante la notte la rete di protezione del Centro. Questa mattina al pasto della colazione dei 700 tunisini originari si sono presentati in 660, gli altri si sono allontanati e non si sa se torneranno spontaneamente.

Tutta l’attenzione è ora rivolta alla riunione del Consiglio dei ministri prevista per oggi: si aspetta il decreto che potrebbe portare al rilascio del permesso di soggiorno per i migranti con una diversa autonomia, quindi, per gli ospiti extracomunitari.

11.08 – 172 minori lasciano Lampedusa

I 172 minori ‘non accompagnati’, fino a ieri a Lampedusa, prendono la strada delle comunità di accoglienza del Paese. Giunti dal Nordafrica, erano rimasti a lungo nel ‘limbo’ dell’isola delle Pelagie. Lo dice Michele Prosperi di Save the Children, organizzazione presente con un team a Lampedusa, che da tempo chiedeva una svolta in questo senso a favore della parte più fragile dell’emergenza immigrazione. Condotti ieri con due voli a Palermo, i minori hanno passato la notte nella tensostruttura di Porto Empedocle. “Oggi 50 di loro”, spiega Prosperi, “saranno collocati in strutture siciliane, altri 20 in Liguria. Attendiamo conferma per gli altri trasferimenti, ma questa è la strada giusta che chiedevamo da tempo. Continueremo a seguire questi minori per tutelarli ulteriormente, anche restando in contatto con le comunità”. Spiega che dall’inizio dell’emergenza, dal 10 febbraio, sono arrivati a Lampedusa 700 minori non accompagnati. Tra di loro uno dei sopravvissuti della tragedia di ieri: un 17enne del Mali

10.52 – La procura di Agrigento valuta inchiesta sul naufragio

La Procura di Agrigento sta valutando l’ipotesi di aprire un fascicolo sul naufragio nel Canale di Sicilia in cui sarebbero morti circa 250 migranti. L’inchiesta non è ancora partita perché non è stato presentato alcun documento ufficiale sulla vicenda in Procura, né sono stati ancora recuperati corpi. Uno dei problemi al vaglio dei magistrati è anche la competenza territoriale, visto che la tragedia è avvenuta in acque maltesi.

10.45 – Francia, 5 regole più dure per immigrazione

Il ministero dell’Interno francese ha inviato stamane a tutti i prefetti del paese una circolare in cui ricorda cinque regole molto rigide per l’ingresso in Francia da “un paese terzo” membro dello spazio Schengen.

10.35 – Proseguono ricerche dispersi anche con mare forza 5

Proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi nella zona del naufragio, 39 miglia da Lampedusa. Le operazioni, spiegano dalla Guardia costiera, sono complicate dalle condizioni meteo-marine. Migliori di quelle di ieri, ma comunque difficili, con mare forza 4-5, anziché 6, e il maestrale che soffia con un velocità che si aggira sui 20 nodi. Ma le speranze di trovare qualcuno in vita dei 250 dispersi, trascorse 30 ore dalla sciagura, sono veramente poche. Sul posto due motovedette della Guardia costiera, un pattugliatore maltese e due velivoli della Capitaneria che si alternano. Le operazioni sono coordinate da Malta.

9.52 – Centro di accoglienza di Cagliari, 54 fuggono

Sono 54 i nordafricani provenienti da Lampedusa e sbarcati ieri a Cagliari fuggiti tra la tarda serata di ieri e stanotte. Di questi quindici sono tornati quasi subito nel centro di accoglienza allestito nell’ex deposito dell’aeronautica militare di viale Elmas a Cagliari. Mancano all’appello, quindi, 39 persone. Otto immigrati avevano fatto perdere le tracce poco dopo l’uscita dalla nave della Grimaldi che ieri era giunta al porto canale del capoluogo sardo con 700 tunisini. Avevano approfittato di un rallentamento dell’autobus che li trasferiva dal porto al centro di accoglienza per fuggire dopo aver azionato la leva di emergenza per l’apertura delle porte. Altri, con tutta probabilità, sono riusciti ad allontanarsi una volta arrivati nell’edificio di viale Elmas. Al di là delle fughe, la notte è passata tranquillamente nella ex caserma dell’aeronautica presidiata da decine di uomini delle forze dell’ordine. Si attendono le decisioni del governo sullo status degli immigrati arrivati in queste settimane in Italia per decidere la sorte dei tunisini trasferiti a Cagliari che, per il momento, non possono abbandonare la ex caserma dell’aeronautica.

09.30 – Tunisia, arrestati in 150: tentavano di arrivare in Italia

La Guardia nazionale tunisina ha arrestato, nella notte tra martedì e mercoledì, a largo del porto di Sfax, 150 persone che, a bordo di un battello, avevano cominciato la traversata verso le coste italiane. Ne ha dato notizia un comunicato del ministero dell’Interno, citato oggi dalla Tap. I clandestini, che viaggiavano a bordo di un peschereccio, sono stati posti in stato d’arresto per essere, quindi, portati davanti ad un magistrato che ne dovrà decidere la sorte.

Secondo i primi elementi dell’inchiesta, un uomo – che sarebbe stato già identificato e nei confronti del quale sono state avviate le ricerche – avrebbe organizzato il viaggio, ottenendo da ciascun clandestino la somma di 1.500 dinari (circa 750 euro). E’ la prima grande operazione delle autorità di polizia tunisine dopo le visite a Tunisi del premier Berlusconi e del ministro dell’Interno, Maroni, e la conseguente firma di accordi in materia di contrasto dell’emigrazione clandestina.

09.00 – Sopravvissuti dal naufragio oggi via da Lampedusa

Saranno trasferiti oggi con un ponte aereo da Lampedusa i sopravvissuti nel naufragio di ieri notte nel Canale di Sicilia, dove un barcone con circa 300 migranti è affondato. La destinazione, spiega la Questura di Agrigento, non è stata ancora decisa. Dei 53 naufraghi salvati, i tre che avevano bisogno di cure mediche erano stati portati via ieri: due a Porto Empedocle e una donna, all’ottavo mese di gravidanza e con una broncopolmonite, a Palermo.

E’ invece legato all’evolversi delle condizioni meteo il trasferimento dei circa 1.110 extracomunitari ancora presenti nel centro d’accoglienza dell’isola, che saranno imbarcati sulla nave “Flaminia” in rada davanti al porto di Lampedusa. Stamane il vento è calato, ma il mare, che ieri era Forza 6, è ancora agitato.

06.20 – Riprese le ricerche dei dispersi a largo di Lampedusa

Sono riprese alle prime luci del giorno le ricerche dei dispersi della tragedia avvenuta a 39 miglia da Lampedusa. Sul posto motovedette della Guardia costiera, un aereo della Capitaneria cui si aggiungerà un altro velivolo a metà mattinata, e un mezzo navale maltese che nella tarda serata di ieri aveva ormeggiato a Lampedusa. Le operazioni sono coordinate da Malta in quanto la tragedia si è consumata in acque di competenza Sar dell’isola dei Cavalieri. 53 i sopravvissuti, condotti ieri sull’isola da una motovedetta e da un peschereccio, il “Cartagine”, che ha partecipato alle operazioni di soccorso. A bordo del barcone, secondo alcune testimonianze, c’erano oltre 300 persone, alcuni testimoni dicono 318. Sono dunque, circa 250 i dispersi, tra cui donne e bambini. Ieri in mare erano stati avvistati una ventina di cadaveri.

Leggi la cronaca del 6 aprile

Lampedusa, si cercano dispersi in mare
Ancora 1100 migranti sull’isola

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