I Comuni bocciano il federalismo municipale: “Lede l’autonomia dei Comuni”. Il testo del decreto sul fisco municipale contiene al suo interno “molte incertezze su numerosi punti fondamentali per la vita dei Comuni italiani. Così non va assolutamente e preghiamo il Governo di apportare gli opportuni chiarimenti quanto prima”: è il parere espresso oggi dal presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, secondo il quale “il provvedimento licenziato dal ministro Calderoli e ora all’attenzione della commissione Bicamerale per il federalismo è dominato da confusione e incertezza, che probabilmente sono il prodotto dell’attuale fase politica che Governo e Parlamento stanno vivendo”. Il leader dell’Anci si è detto disponibile all’apertura di una fase di interlocuzione in conferenza unificata; se però – ha avvertito – il Governo dovesse dire ‘nò a questa ipotesi, preferendo il solo iter parlamentare, “allora l’Anci non si schiererebbe per evitare inaccettabili torsioni politiche”.

Il decreto “ledere in sostanza l’autonomia dei comuni”. Ne è convinto il presidente dell’Anci secondo il quale le problematiche del provvedimento riguardano sia la disciplina transitoria che quella a regime. Per la prima, secondo Chiamparino, il testo non contiene “quelle risposte in materia di autonomia più volte richieste dall’Anci, che potevano consentire di recuperare anche se parzialmente i tagli alle risorse prodotti nel 2010, come lo sblocco dell’addizionale Irpef, il contributo di soggiorno e la devoluzione dell’incremento di gettito dei tributi immobiliari attribuiti ai comuni”. Per quanto concerne invece la parte a regime, il testo “contiene ancora troppe incertezze sui tempi e sui valori e ciò non consente una piena valutazione degli effetti che le nuove norme potranno provocare sul territorio”. Da ultimo il presidente dell’Anci ha rilevato la totale mancanza di “una regolamentazione della perequazione, da cui dipende la tenuta dell’assetto complessivo così come definito dalla legge 42”.

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