Firme fotocopia per chiudere le liste e correre a testa bassa verso le elezioni. Politica ai limiti di legge quella del Pdl in Lombardia. Spregiudicata certo. Clientelare a dir poco. Più giusto sarebbe familistica. Sì perché quando non c’è da brigare in qualche tornata elettorale, si fa sponda nei consigli d’amministrazione per piazzare i vari rampolli dei notabili azzurri. Succede spesso. L’ultimo caso è quello delle nomine del nuovo Consiglio direttivo dell’Automobile club di Milano. Un presidente e due vice. Tra questi Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, socio in affari con Salvatore Ligresti. Il dato conferma la linea di una famiglia, quella dei La Russa, ormai vero potentato nel capoluogo lombardo. Per capire basta spulciare il Cda di Aler (Azienda lombarda per l’edilizia residenziale), oppure i componenti del Comitato scientifico per la sicurezza urbana dove spicca il nome del consigliere comunale Marco Osnato, sponda azzurra, ovviamente, ma soprattutto genero di Romano La Russa. Senza contare il comparto sanità. Dal Pio Albergo Trivulzio fino all’ospedale San Paolo nel cui collegio sindacale compare il nome di Vincenzo La Russa, altro fratello di Ignazio.
L’Aci dunque. Scorrendo l’elenco dei nuovi consiglieri, ecco il nome di Massimilano Ermolli, figlio di Bruno, ex uomo Mediaset, fine lobbista, ascoltatissimo da Berlusconi, di cui è ospite fisso ogni lunedì sera ad Arcore. Poco piu in là, in ordine alfabetico, ecco la emme di Maggioni. Di nome Eros, Maggioni è noto (soprattutto) per essere il fidanzato del ministro del Turismo Michela Brambilla. Farebbe l’imprenditore, ma in questa vicenda di nomine in stile cricca conta poco. La storia inizia nell’inverno del 2009, quando sul tavolo del Cda di Aci atterrano cinque lettere di dimissioni di altrettanti consiglieri. Cinque su nove significa commissariamento. A questo punto il pallino finisce in mano al governo e al ministero del Turismo di Michela Brambilla. È in questo momento che l’ex miss Romagna decide di nominare un commissario. Scelta difficile che ricade sul nome più probabile: Massimiliano Ermolli. Il quale prende subito una decisione “scomoda”: elimina dalla corsa al nuovo Cda una delle due cordate, tra le cui fila, guarda caso, stanno i nomi dei consiglieri dimissionari. Scatta il ricorso al Tar (si attende ancora il giudizio), che ha il merito di squadernare i componenti dell’altra lista. Tra i nomi quello di Geronimo La Russa, Eros Maggioni e lo stesso Massimilano Ermolli che si presenta sotto la doppia veste di candidato-commissario. Un conflitto d’interessi che si allarga. Sì, perché Ermolli junior, all’epoca del commissariamento di Aci, è anche consigliere di Sinergetica. La società si occupa di consulenze e a partire dal 2008 “ha rapporti contrattuali di natura commerciale con l’Aci”. Due gli incarichi: il primo da 150 mila euro per attività di accertamento nei confronti di Sara Assicurazioni (controllata al 51% da Aci). Il secondo da 100 mila, iscritto a bilancio sotto la voce promozione istituzionale.
La storia poi, si fa surreale leggendo l’esposto al Tar nel punto in cui si affronta la nomina del fidanzato della Brambilla. “Maggioni – scrivono gli esclusi – si associa alla sezione milanese dell’Aci 48 ore prima dell’indizione delle elezioni, anche se risede a Lecco”. Insomma, le ombre non sono poche. Ma questo non conta. I diretti interessati si difendono, sostenendo la “legittimità della candidatura”. A fine luglio, nel silenzio prevacanziero, il pasticcio si compie: le candidature si trasformano in nomine effettive.

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