Tutto iniziò nell’agosto del 2007, quando, intervistato da Alessandra Menzani per “Libero”, lo stravagante Lele Mora dichiarò testualmente:

«I miei sono fascisti e sono fascista anch’io, mussoliniano nell’anima. Nella mia casa a Bagnolo Po ho diversi busti del Duce. Mio nonno era camicia nera. Ancora oggi, con i miei genitori e le mie sorelle andiamo a pregare tutti gli anni a Predappio sulla tomba del Duce. Del fascismo mi piace tutto, proprio tutto».

Nel marzo 2009 ribadì il suo amore strappacuore al settimanale CHI, dichiarando la sua passione per l’uomo Mussolini:

«Mio padre è un mussoliniano convinto. In casa ha il busto del duce e ogni giorno lo pulisce con cura. Anch’io ne tengo uno sulla mia scrivania e lo bacio tutti i giorni». (Sarà come quello che ha in studio Feltri? Può darsi)

Pochi mesi dopo viene immortalato nel film Videocracy, mentre esibiva, fiero e tronfio, il suo telefonino che trillava “Faccetta Nera”.

Neppure sei mesi fa, durante l’ultima edizione del Festival di Sanremo, aveva intessuto sperticate lodi al cavaliere di Arcore e aveva confessato l’ intenzione di buttarsi in politica:

«tra tre anni voglio entrare in politica, nel Pdl. Io sono di pura destra. Sono un fascista anzi no, un mussoliniano. Ho comprato in Svizzera tre dei diari di Mussolini. Gli altri due ce li ha Marcello Dell’utri. Li ho pagati tantissimo».

L’agente delle stelle ritorna con le sue dichiarazioni di amore sfrenato per il duce, per i suoi diari e per Silvio, stavolta sulle frequenze di Radio24, nel corso del programma radiofonico “La Zanzara”.

Possiamo ammettere che è sicuramente una persona coerente.

INTERVISTA A LELE MORA:

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