Il bancomat

Stadio della Roma, da Parnasi 150 mila euro anche alla Fondazione Pd

Non solo Lega, al vaglio anche finanziamenti a “Eyu” del tesoriere dem Francesco Bonifazi

16 Giugno 2018

I Carabinieri di Roma stanno studiando le telefonate nelle quali Luca Parnasi parla di pagamenti alle Fondazioni o associazioni legate alla politica. Non solo la “Più Voci” presieduta dal tesoriere della Lega Nord Giulio Centemero. Ma anche la Fondazione “Eyu”, presieduta dal tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. I Carabinieri del Nucleo Investigativo guidati dal colonnello Lorenzo D’Aloia dedicano nella loro informativa del 19 marzo scorso un capitolo ai “rapporti con gli organi di comunicazione ufficiali dei partiti”. I Carabinieri ricordano la strategia di Parnasi in vista delle elezioni di marzo “finanziare candidati ed esponenti della politica, al fine di ottenere ‘favoritali da poter agevolare la propria attività d’impresa”. Poi proseguono: “Tale strategia è stata attivata attraverso due percorsi. Il primo consiste nel finanziare i candidati attraverso alcune società del gruppo riconducibili alla madre di Luca Parnasi, la seconda mediante l’utilizzo di risorse finanziarie della propria galassia societaria per erogare delle elargizioni economiche attraverso strumenti contrattuali fittizi, che mascherano dunque un finanziamento illecito. Vista la complessità delle operazioni, Parnasi affida quest’ultimo compito al commercialista Gianluca Talone”.

I Carabinieri proseguono “Proprio in tale circostanza, emerge che Parnasi indica al suo interlocutore che per la ‘Lega erano 100 e 100’, affermando che è possibile utilizzare due società del gruppo (di cui una è Immobiliare Pentapigna) ‘…ne facciamo 100 su Pentapigna e 100 qua…’. Gianluca Talone – proseguono i Carabinieri – afferma, riferendosi a terzi, di aver capito le modalità dell’operazione precisando ‘…loro faranno una sul giornale e un’altra su trasmissioni radiofoniche’”.

La motivazione di queste erogazioni di 200 mila euro del 2018 progettate da Parnasi alla vigilia delle elezioni, sarebbe quindi riconducibile al sostegno ai media leghisti, proprio come era già avvenuto con i 250 mila euro elargiti da Parnasi nel 2015, all’associazione Più Voci. In questo caso però dalle intercettazioni non si capisce come è finita. C’è una telefonata del 12 marzo scorso tra il commercialista di Parnasi, Talone, con Paolo Centemero (omonimo del tesoriere della Lega ma si occupa della raccolta pubblicitaria di Radio Padania) nella quale si parla dei soldi per la pubblicità della radio. I due si scambiano le mail ma Paolo Centemero spiega al Fatto: “Sono solo lontano parente del tesoriere della Lega e dopo quella telefonata non ho più saputo nulla”.

I Carabinieri comunque riportano nell’informativa una conversazione nella quale Parnasi chiede a Talone di preparare con il loro giurista d’impresa Nabor Zaffiri “contratti che siano fatti bene”. Poi gli chiede se ha contattato anche Forza Italia e Fratelli d’Italia e dice che predisporrà lui stesso una lista. Pochi giorni dopo il commercialista Talone e il giurista Zaffiri parlano dei contratti. Zaffiri dice “che queste cose lo terrorizzano. Talone conferma, ma precisa che gli è stato detto per cui ha chiuso gli occhi e le orecchie”.

Subito dopo i Carabinieri si interessano ai finanziamenti alla Fondazione Eyu, presieduta da Francesco Bonifazi. “Infatti – si legge nell’informativa – nella giornata del 21 febbraio 2018, precedente a tale conversazione, Talone ha svariati contatti con Domenico Petrolo del Dipartimento di Cultura del Partito Democratico nonché responsabile relazioni esterne e fund-raising della Fondazione EYU”.

Petrolo chiede a Talone se ha visto i contratti. Questa è la sintesi della telefonata fatta dai Carabinieri: “Talone gli dice che nella pianificazione di tutte le società, l’Iva non l’aveva considerata per cui deve calcolare altri 50 mila euro, per cui gli importi che lui gli ha menzionati erano già comprensivi di Iva, Domenico gli dice di farne uno di 150 più Iva e l’altro di 50 più Iva, Gianluca gli dice che va bene”.

In serata Talone dice che “domani mattina gli mandano i contratti firmati e seguita chiedendogli se doveva fare 150 e 100 più Iva. Domenico Petrolo risponde di sì”. A questo punto Petrolo fa un discorso strano “dicendogli di non preoccuparsi perché essendo cambiato lo schema da donazione dove l’Iva non c’è a … ovviamente cambia tutto”.

Il 27 febbraio c’è una strana telefonata. Scrivono i Carabinieri “Petrolo sollecita il pagamento, affermando che ciò li aiuterebbe molto, trattandosi degli ultimi giorni. Evidente è il riferimento alle vicine elezioni del 4 marzo 2018 ed alla campagna elettorale in corso”.

Il “Fatto” ha contattato Domenico Petrolo: “Noi siamo un think tank e abbiamo fatto uno studio sul rapporto degli italiani con la casa. C’è un solo contratto registrato e la fattura regolare di 123 mila euro più Iva 27 mila Iva, in tutto 150 mila euro”. E il sospetto che Petrolo avesse fretta per la fine della campagna elettorale? Il fund raiser Eyu replica: “Non ricordo bene ma penso fosse un modo per accelerare il pagamento. Quello era solo uno studio”. Ma Bonifazi sapeva dei soldi di Parnasi? “Era in giro in campagna elettorale”. Perché parlate con l’uomo di Parnasi di precedenti donazioni con schema diverso dalla fattura con Iva? “Secondo me c’è un errore di trascrizione. Non ci sono donazioni precedenti”.

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