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I colloqui Israele-Hamas inizieranno lunedì. Trump: “Quando Hamas dice sì, subito tregua”. Netanyahu: “L’Idf resterà a Gaza”

Il presidente Usa accelerà: "Non tollero ritardi, Tel Aviv ha accettato la linea di ritiro". I ministri più estremisti di Netanyahu verso il passo indietro: "Pronti a uscire dal governo"
I colloqui Israele-Hamas inizieranno lunedì. Trump: “Quando Hamas dice sì, subito tregua”. Netanyahu: “L’Idf resterà a Gaza”
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In Evidenza

Netanyahu: “L’Idf rimarrà nei territori che controlla nella Striscia”

“A seguito delle pressioni militari e politiche, Hamas è stato costretto ad accettare il piano. In primo luogo, Hamas rilascerà i nostri ostaggi e l’Idf rimarrà nei territori che controlla nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione registrata diffusa ai media, che giunge dopo che ieri Hamas ha inviato una risposta alla proposta del presidente Usa Donald Trump per la pace a Gaza.

  • 20:17

    Egitto: “I colloqui tra Israele e Hamas cominceranno il 6 ottobre”

    Il ministero degli Esteri egiziano ha confermato che i colloqui sull’accordo per il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza inizieranno lunedì. “Nell’ambito degli sforzi egiziani in corso in coordinamento con i mediatori per porre fine alla guerra nella Striscia, l’Egitto ospiterà due delegazioni di Israele e Hamas il 6 ottobre per discutere i termini e i dettagli dello scambio di tutti gli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, in conformità con la proposta del Presidente Trump”. I colloqui si apriranno a Sharm el-Sheik

  • 19:50

    Netanyahu: “Kushner e Witkoff non sono disposti a negoziare clausole”

    “Jared Kushner e Steve Witkoff stanno arrivando per concludere la questione. Non vengono per giocare. Non sono disposti a negoziare alcuna clausola” sugli ostaggi. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un’intervista al canale israeliano Channel 12

  • 19:42

    Ben-Gvir evoca l’uscita dal governo

    Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha dichiarato di aver informato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, che “se, dopo il rilascio di tutti gli ostaggi, l’organizzazione terroristica Hamas continuerà a esistere”, il suo partito, Otzma Yehudit, non farà più parte del governo. “Non saremo complici di una sconfitta nazionale che sarà una vergogna per i secoli a venire e che si trasformerà in una bomba a orologeria per il prossimo massacro”, ha affermato.

  • 19:41

    Smotrich critica Netanyahu

    La decisione del primo ministro, Benjamin Netanyahu, di interrompere le operazioni militari a Gaza City e di avviare colloqui di pace è stata un “grave errore”. Lo ha dichiarato il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, nel suo primo commento da quando Hamas ha dichiarato di aver accettato il piano del presidente Donald Trump.

  • 19:29

    Trump: “Bibi, questa è la tua occasione per vincere”

    In un’intervista esclusiva a Channel 12, Donald Trump ha riferito di aver detto al premier israeliano: “Bibi, questa è la tua occasione per vincere”. Il presidente americano ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra. “Siamo vicini a un accordo. Bibi è favorevole, Hamas ha fatto un grande passo, vogliono concluderlo.” Riguardo alla telefonata con Netanyahu, Trump ha dichiarato: “Lui era d’accordo. Con me bisogna essere d’accordo.”

  • 18:50

    Netanyahu vedrà Smotrich e Ben Gvir

    Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrerà nelle prossime ore Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, i due ministri dell’estrema destra che si ritiene possano opporsi all’attuazione del piano del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per la pace a Gaza. Lo ha riferito il sito di Haaretz.

  • 18:49

    Media: 46 palestinesi uccisi all’alba in attacchi di Israele

    Sono 46 i palestinesi uccisi dall’alba in attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza, di cui 37 nella sola Gaza City. Lo riporta Al-Jazeera citando fonti mediche, precisando che 3 delle persone uccise erano in cerca di aiuti umanitari. Secondo la Protezione civile palestinese, almeno 17 morti a Gaza City sono stati registrati in un bombardamento israeliano che ha colpito il quartiere di Tuffah; 7 delle vittime sono bambini di età compresa fra 2 mesi e 8 anni. “Le squadre della Protezione Civile continuano a cercare i dispersi, con più di 15 persone ancora intrappolate sotto le macerie”, ha aggiunto la Protezione civile palestinese.

  • 18:48

    Wafa: almeno 15 morti in attacchi a Gaza City

    Almeno 15 palestinesi sono stati uccisi, la maggior parte dei quali bambini e donne, e decine sono rimasti feriti in un attacco israeliano sul quartiere di Al-Tuffah a Gaza City. Altre 20 risultano disperse sotto le macerie, dopo che gli aerei israeliani hanno bombardato un’abitazione. Lo riporta Wafa che cita fonti mediche. Il direttore dell’ospedale Shifa, Mohamed Abu Selmiyah, ha dichiarato all’Associated Press che gli attacchi israeliani hanno ucciso palestinesi in tutta la città di Gaza, mentre i bombardamenti si sono “notevolmente attenuati”.

  • 17:37

    Trump: “Non tollererò ritardi”

    “Apprezzo il fatto che Israele abbia temporaneamente interrotto i bombardamenti per dare la possibilità di completare il rilascio degli ostaggi e l’accordo di pace. Hamas deve agire rapidamente, altrimenti tutto sarà annullato. Non tollererò ritardi, che molti pensano si verificheranno, né qualsiasi risultato che possa far sì che Gaza rappresenti nuovamente una minaccia”. Lo ha scritto sul social truth il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Facciamolo, rapidamente. Saranno trattati equamente!”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca, riferendosi sempre all’accordo.

  • 16:51

    Speranze di pace tra gli sfollati a Gaza

    I residenti di Gaza credono che un cessate il fuoco sia a portata di mano dopo l’appello di Donald Trump a Israele di interrompere i bombardamenti poiché Hamas ha accettato di rilasciare tutti gli ostaggi. Anche se i dubbi tra gli sfollati sulle reali chance di successo del piano rimangono. “L’annuncio di Trump mi ha davvero sorpreso, perché si è sempre schierato con Israele”, ha detto Jamila al-Sayyid, 24 anni, residente nel quartiere Zeitun di Gaza City. Nonostante l’appello del presidente degli Stati Uniti, ha osservato che “gli aerei non hanno smesso di bombardare”, ma si è detta contenta di essere rimasta nella città principale del territorio. “La cosa più importante è che il cessate il fuoco venga attuato e che i prigionieri israeliani vengano rilasciati, poiché vengono usati come pretesto da Israele per continuare la sua occupazione”, ha aggiunto. Per Sami Adas, 50 anni, che vive in una tenda nella parte occidentale di Gaza, è stato “un giorno di gioia, un grande giorno”. Secondo lui, “Trump è l’unico in grado di costringere Israele a obbedire e porre fine alla guerra”.

    Ma i timori persistono. Più a sud, ad Al-Mawasi, nella cosiddetta zona umanitaria, Mahmoud Abu Shamala, 49 anni, sfollato da due anni, parla di un “sogno finalmente a portata di mano”, ma afferma di temere che Israele non rispetterà il cessate il fuoco una volta liberati gli ostaggi. Altri sono molto meno ottimisti, come Mohammed Saadat, uno sfollato a Nousseirat. “Si tratta di informazioni false e prive di senso, che servono gli interessi della comunità internazionale, di Israele e dei prigionieri israeliani (ostaggi) che saranno rimpatriati. Dopodiché, la tregua fallirà e la guerra riprenderà come prima”.

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