Media: “Witkoff verso l’Egitto, domani al via i negoziati”
L’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff si recherà nelle prossime ore in Egitto dove domani dovrebbe tenersi il primo round di negoziati tra Israele e Hamas sui dettagli del piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E’ quanto riportano i media israeliani. Ci sono due ostacoli, riporta Channel 12, che potrebbero sorgere nei colloqui: non è chiaro se Hamas accetterà di separare il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle Idf dalla discussione sul “giorno dopo”. La valutazione in Israele è che Hamas vorrà legare il rilascio degli ostaggi alle sue richieste sul “giorno dopo”. E anche se Hamas accettasse, ci sarebbe un altro problema, perché allora inizierebbe la discussione significativa sulle linee di ritiro. Israele parla solo di un ritiro parziale, Hamas vorrebbe un ritiro completo, ed è qui che entreranno in gioco gli americani che è improbabile decidano di lasciare che “qualche chilometro” rompa gli accordi raggiunti.
Tajani: “Il 9 ottobre a Parigi riunione per la pace a Gaza”
‘Sulla situazione in Medio Oriente “abbiamo interlocuzioni con tutti i Paesi del mondo arabo, con gli Stati Uniti, ovviamente. E probabilmente il 9 a Parigi ci sarà una riunione per fare il punto della situazione, quindi per cercare di agevolare tutto il processo di pace”. E’ quanto ha dichiarato a Firenze, a margine di un evento elettorale di Forza Italia, il ministro degli Esteri e segretario del partito Antonio Tajani.
“Non è facile, siamo soltanto all’inizio – ha detto ancora – però si è accesa la luce della speranza e credo che la risposta positiva di Hamas per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi agevoli il processo. Adesso, ripeto, bisognerà entrare nei dettagli e vedere cosa si potrà fare, cosa non si potrà fare, però l’importante è che il successo della proposta americana ci sia. Noi la sosteniamo con grande forza, come stanno facendo anche tutti gli altri Paesi europei, penso alla Germania, alla Francia“.
Media: “Da stamattina sospesi gli attacchi dell’Idf nella Striscia”
Israele si sta allineando alla dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e da stamattina gli attacchi dell’Idf in tutta la Striscia di Gaza sono stati sospesi. E’ quanto risulta alla testata israeliana N12. L’Idf, scrive N12, si stanno ora concentrando esclusivamente sulle operazioni difensive per le forze schierate nell’area. Gaza City rimane sotto assedio e le forze non si stanno ritirando, ma rimangono sulle stesse linee raggiunte finora. Fino alle prime ore del mattino, l’Aeronautica Militare stava ancora attaccando in tutta la Striscia, ma nelle ultime ore la direttiva del vertice politico è di difendersi e di attaccare solo nei casi in cui venga identificata una minaccia per le forze”.
Israele prepara l’invio dei negoziatori
Israele si prepara alla possibilità inizino presto negoziati sul piano proposto da Donald Trump “per la fine del conflitto a Gaza“. Lo scrive il giornale israeliano Haaretz secondo cui intanto i responsabili della sicurezza israeliana hanno iniziato a valutare quali detenuti palestinesi possano essere inseriti nell’elenco dei prigionieri che Israele accetterà di scarcerare in cambio del rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza nel quadro della proposta promossa dal tycoon dopo l’incontro alla Casa Bianca con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Al team di negoziatori israeliani è stato ordinato di preparare l’invio di una delegazione per colloqui sull’attuazione del piano Trump, ha riportato anche l’emittente israeliana Kan, come rilanciato dal Times of Israel. Non viene precisato dove potrebbero tenersi i negoziati.
Netanyahu sorpreso dalla risposta di Trump a Hamas
Il Primo Ministro israeliano Benyamin Netanyahu è rimasto sorpreso dalla dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump il quale ha affermato di credere che Hamas sia “pronto per una pace duratura” e ha invitato Israele a interrompere immediatamente gli attacchi a Gaza, ha riferito un funzionario israeliano a Channel 12 News secondo quanto scrive Times of Israel. Il servizio afferma inoltre che Netanyahu avrebbe considerato la risposta del gruppo terroristico come un rifiuto della proposta americana. Il dirigente ha osservato che “Netanyahu ha enfatizzato in quelle consultazioni la necessità di coordinarsi con gli Stati Uniti sulla loro risposta, in modo da assicurarsi che non si diffonda l’idea che Hamas abbia risposto positivamente al piano statunitense”, scrive anche Axios. La fonte ha aggiunto che il team israeliano di negoziazione incaricato della questione degli ostaggi “ha effettivamente considerato la risposta di Hamas come una reazione positiva che apre la strada al raggiungimento di un accordo”.
Israele: “Prepariamo l’attuazione della prima fase del piano di Trump”
Israele si sta preparando ad attuare la prima fase del piano in 20 punti del presidente Donald Trump per far tornare gli ostaggi e mettere fine alla guerra a Gaza. Lo afferma l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu citato dai media israeliani. “Continueremo a lavorare in piena collaborazione con il presidente e il suo staff per terminare la guerra in conformità con i principi stabiliti da Israele che sono coerenti con la visione del presidente Trump”, afferma Tel Aviv.
Le famiglie degli ostaggi: “Da Trump mossa da leader”
I familiari degli ostaggi esprimono sostegno al presidente statunitense Donald Trump dopo il suo appello a Israele a fermare i raid su Gaza “così da poter liberare gli ostaggi in sicurezza e rapidamente”. Lo riporta Times of Israel. Ronen Neutra, padre del soldato ostaggio americano-israeliano Omer Maxim Neutra, ucciso, ha definito la dichiarazione di Trump “un coraggioso atto di leadership”, aggiungendo di sperare che “porti alla rapida liberazione di nostro figlio e degli altri 47 ostaggi e che il governo israeliano e la leadership di Hamas non trovino un modo per ostacolarla”. Il padre del soldato prigioniero ucciso Itay Chen, ha detto di sostenere “la dichiarazione di Trump di fermare i raid israeliani per sfruttare l’opportunità di liberare tutti gli ostaggi. Trump mi dà speranza che il giorno in cui ci riuniremo con Itay sia vicino”. Einav Zangauker, madre dell’ostaggio Matan Zangauker, ha condiviso la dichiarazione di Trump in un post su X, scrivendo: “L’hai letto, Netanyahu?”. Anche il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha pubblicato una dichiarazione affermando che “sostiene fermamente il presidente Trump nel suo impegno a riportare a casa tutti gli ostaggi e porre fine alla guerra”. “La richiesta del presidente Trump di fermare immediatamente la guerra è essenziale per prevenire danni gravi e irreversibili agli ostaggi”, si legge. “Chiediamo al primo ministro Netanyahu di avviare immediatamente negoziati efficienti e rapidi per riportare a casa tutti i nostri ostaggi”.
Attacchi nella notte a Gaza
Da Gaza City denunciano decine di raid e attacchi dell’artiglieria con nuove accuse a Israele. “E’ stata una notte molto violenta, con l’Esercito israeliano che ha condotto decine di raid e attacchi dell’artiglieria su Gaza City e altre zone della Striscia di Gaza nonostante l’appello di Donald Trump a porre fine ai bombardamenti”, ha detto all’agenzia Afp Mahmoud Bassal, portavoce della protezione civile locale, un’unità di soccorso che opera sotto l’autorità di Hamas. Secondo Abbasl, almeno 20 case sono state distrutte durante i bombardamenti nella notte.
L’Al-Ahli Arab Baptist Hospital di Gaza City ha comunicato di aver ricevuto i corpi senza vita di quattro persone e di aver accolto diversi feriti dopo un raid che ha colpito una casa nel quartiere di Tuffah. Secondo il Nasser Hospital di Khan Yunis, due bambini sono morti e otto persone sono rimaste ferite in un attacco di un drone su una tenda di sfollati.
Idf riceve l’ordine di interrompere le operazioni a Gaza
L’Idf ha ricevuto l’ordine di interrompere le operazioni offensive a Gaza City, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump spinge per porre fine alla guerra. Lo riporta il Times of Israel, indicando che tuttavia l’esercito sta ancora conducendo operazioni difensive e l’IDF ha dichiarato in precedenza che il capo di Stato Maggiore, il tenente generale Eyal Zamir, ha ordinato alle truppe di “eliminare qualsiasi minaccia”. I media palestinesi riferiscono che alcuni attacchi sono ancora in corso. Quattro persone sono state uccise in un attacco nel quartiere di Tuffah a Gaza City, mentre secondo i media palestinesi sono stati effettuati bombardamenti di artiglieria in un’area a nord di Bureij, nella parte centrale di Gaza, e nella zona di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia.
Hamas pronto al rilascio degli ostaggi
La Jihad islamica palestinese “ha partecipato in modo responsabile alle consultazioni che hanno portato a questa decisione”. E’ quanto afferma il gruppo in una breve dichiarazione diffusa via Telegram di cui dà notizia stamani la tv satellitare al-Jazeera dopo che ieri Hamas ha risposto al piano proposto da Donald Trump per la fine della guerra a Gaza accettando di rilasciare tutti gli ostaggi, ma chiedendo negoziati sui dettagli. Subito dopo la presentazione del piano da parte del tycoon, a seguito del faccia a faccia alla Casa Bianca con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, la Jihad islamica palestinese aveva criticato il testo. Adesso, secondo le notizie di al-Jazeera, afferma che la dichiarazione diffusa da Hamas nelle scorse ore rappresenta anche la posizione di altri gruppi palestinesi. Intanto l’Idf ha ricevuto l’ordine di interrompere le operazioni offensive a Gaza City, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump spinge per porre fine alla guerra.