“Idf colpisce tenda ad Al-Mawasi, uccisi due bambini”
Le forze israeliane hanno colpito una tenda ad al-Mawasi, dove due bambini palestinesi sono stati uccisi e altre otto persone sono rimaste ferite. Al-Mawasi è una cosiddetta zona umanitaria sicura, in cui l’esercito israeliano ha intimato ai palestinesi di evacuare, anche se i raid, secondo quanto riporta al Jazeera, non si sono mai fermati. Sono stati registrati attacchi anche sul campo di Nuseirat, dove una ragazza palestinese è stata presa di mira, mentre altri quattro palestinesi sono stati uccisi nel quartiere di Tuffah. Poco fa, un uomo che cercava di tornare a nord ha detto di aver visto due palestinesi uccisi a colpi di arma da fuoco davanti a lui, poiché le forze israeliane sono ancora molto vicine al Corridoio di Netzarim e stanno attaccando coloro che cercano di tornare a nord. Il portavoce dell’esercito israeliano ha anche affermato che il nord è una zona di combattimento e ai palestinesi non è permesso tornare.
“Hamas apre al piano Trump? Restiamo prudenti”
“Hamas apre al piano Trump? Speriamo sia la volta buona, ma restiamo prudenti”. Lo dice il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, con prudenza e realismo dopo l’annuncio di Hamas. “Tante volte in questi mesi ci sono stati annunci che poi non hanno portato a nulla. Per questo restiamo speranzosi ma al tempo stesso pragmatici”, sottolinea Romanelli.
“Le esplosioni al momento sembrano diminuite rispetto a ieri e ai giorni passati – spiega al Sir padre Romanelli -. Vedremo se smetteranno. Non possiamo fare altro che pregare e continuare a sperare che tutto finisca presto. Realisticamente significa la fine dei bombardamenti, che tutti gli ostaggi vengano liberati, i prigionieri rilasciati, che gli aiuti umanitari riprendano con continuità e che vengano garantite cure e assistenza ai feriti, in primis alle migliaia di bambini che soffrono. Sappiamo che è molto complicato e siamo consapevoli che il cessate il fuoco non è sinonimo di pace”.
Meloni: “Primo sì di Hamas al piano Usa, dobbiamo impegnarci tutti”
“Il piano di pace statunitense, già approvato da Israele, condiviso dagli Stati europei, da molti Stati islamici e dall’Autorità Nazionale Palestinese, grazie alla mediazione dei Paesi arabi e in particolare del Qatar, che desidero ringraziare per i suoi sforzi, ha ricevuto una prima risposta positiva anche da parte di Hamas che si è anzitutto detta disposta a rilasciare tutti gli ostaggi nel quadro di un cessate il fuoco. Dobbiamo impegnarci tutti affinché questa straordinaria occasione sia colta”. Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni.
Erdogan: “Hamas pronto per la pace”
“Hamas ha dimostrato, come ha fatto molte volte in passato, di essere pronto per la pace” e si è aperta “una finestra di opportunità” per una “pace duratura nella regione”. Ne è convinto il leader turco, Recep Tayyip Erdogan, secondo dichiarazioni da Istanbul riportate dai media ufficiali turchi.
Delegazione di Hamas in serata al Cairo
Una delegazione di Hamas è attesa in serata al Cairo per i negoziati dopo che il movimento ha risposto al piano Trump per “la fine del conflitto a Gaza”, accettando il rilascio degli ostaggi. Lo affermano fonti citate dalla tv al-Hadath.
Nuove esplosioni vicino alla parrocchia di Gaza
Nuove esplosioni questa mattina nei pressi della parrocchia cattolica di Gaza. A documentare quanto successo sui social il parroco padre Gabriel Romanelli, che ha postato due video girati in chiesa. In particolare, in un video si notano dei bambini in preghiera che sono scossi dal forte boato udito.
Al-Jazeera: almeno 20 palestinesi uccisi all’alba nella Striscia
Sarebbero almeno 20 i palestinesi rimasti uccisi dall’alba nella Striscia di Gaza. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti degli ospedali dell’enclave palestinese, che nel 2007 finì in mano a Hamas, che denunciano il proseguimento delle operazioni militari israeliane scattate in risposta all’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.
Crosetto: “Per Gaza scommessa epocale, dobbiamo essere ottimisti”
Per la pace a Gaza “dobbiamo essere ottimisti, abbiamo il dovere di attaccarci a questa speranza senza lasciarla sfuggire e fare qualunque mediazione, mettere tutta la pazienza, per iniziare un percorso lunghissimo che cerchi prima di costruire una tregua, poi una pace e dopo un modo di convivere che sarà diversissimo. E’ una scommessa epocale che per la prima volta trova d’accordo paesi che non lo erano mai stati prima. C’è una comunanza di intenti del mondo che ci dà speranza e c’è per la prima volta l’impegno delle due parti. Oggi inizia un nuovo percorso. Il fatto che Israele abbia interrotto gli attacchi è una rivoluzione”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo in videocollegamento con la Leopolda a Firenze.
Meloni: “Il piano di pace di Trump squarcia le tenebre”
“E’ quanto ci auguriamo stia accadendo in Palestina. Il piano, grazie alla mediazione” di Trump, “potrebbe essere accolto anche da Hamas, Questo potrebbe voler dire tornare alla pace. Una luce di pace che squarcia le tenebre, Abbiamo il dovere di fare quanto è nelle scorte possibilità”. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, alla festa di San Francesco, Patrono d’Italia, in corso ad Assisi.
Abbas: “Subito il cessate il fuoco, tutti siano responsabili”
Il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas ha accolto “con favore” l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine alla guerra a Gaza e di procedere con negoziati dettagliati, in risposta alle dichiarazioni positive di Hamas. Lo riporta Wafa. “Accogliamo con favore queste dichiarazioni poiché segnalano la volontà di rilasciare tutti gli ostaggi e di adottare un approccio costruttivo in questa fase critica, che richiede a tutti di esercitare il massimo livello di responsabilità nazionale”, ha dichiarato. Abbas ha poi messo in luce che “la sovranità sulla Striscia di Gaza appartiene allo Stato di Palestina e il collegamento tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza deve essere realizzato attraverso leggi e istituzioni governative palestinesi, attraverso un comitato amministrativo palestinese e forze di sicurezza palestinesi unificate, nel quadro di un unico sistema e di una sola legge, e con il sostegno arabo e internazionale”.