L’ex sindaca di Barcellona Colau: “Governi intervengano per corridoio umanitario”
“Noi siamo decisi ad arrivare a Gaza per aprire questo corridoio umanitario tanto necessario per la popolazione di Gaza e chiediamo ai governi, al nostro e agli europei, di prendere posizione, di non mettersi di lato e di aiutare a fare di questo corridoio umanitario una realtà”. Lo ha detto l’attivista ed ex sindaca di Barcellona, Ada Colau, a bordo di un’imbarcazione della spedizione Global Sumud Flotilla, diretta con gli aiuti umanitari verso le coste di Gaza.
In dichiarazioni all’emittente pubblica Tve, Colau ha raccontato i momenti di tensione vissuti nella notte, per l’avvicinamento alla quarantina di imbarcazioni della Flotilla di due navi e di un sottomarino. “Prima delle quattro del mattino abbiamo avvistato due navi e ci siamo messi in allarme”, ha spiegato Colau.”Poi, quando abbiamo visto che si allontanavano, siamo andati a riposare. Ma, dopo un’ora, c’è stata un’altra allerta, molto più significativa: nel nostro caso si è avvicinato un sottomarino, passato molto vicino alla nostra barca, col rischio di danneggiarla. Ha fatto vari giri attorno a noi e alla fine è andato via”, ha raccontato l’attivista.
I membri degli equipaggi della Sumud Flotilla sono rimasti a fare la guardia nella notte, anche se “da allora non abbiamo visto né droni né imbarcazioni”, ha aggiunto l’ex sindaca di Barcellona. “Crediamo che le forze israeliane stiano aspettando che ci avviciniamo un po’ di più a Gaza per intercettarci, come hanno detto che avrebbero fatto. Ma non lo possono fare”, ha insistito Colau. “E’ illegale intercettarci in acque internazionali, siamo una missione umanitaria pacifica e siamo qui per aprire un corridoio umanitario. Noi siamo nell’assoluta legalità”, ha aggiunto l’attivista catalana. “Ma Israele la viola continuamente, radendo al suolo Gaza e con un genocidio che va avanti da oltre due anni e ora provocando la fame lasciando gli aiuti umanitari fuori la Striscia”. Colau ha confermato che la spedizione si trova a circa mille miglia da Gaza, dove “è nostra intenzione arrivare domani”.
“Se i governi accettano in maniera acritica che Israele faccia quello che vuole in acque internazionali, è la fine del diritto internazionale“, ha rilevato Ada Colau rispetto all’ammonimento dell’esecutivo spagnolo ai componenti della Flotilla a non entrare nella zona esclusiva stabilita da Israele, poiché “farlo porrebbe a rischio severo la loro stessa incolumità”.