Meloni: “Inaccettabili gli attacchi contro i civili”
La notizia dell’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia ha sollevato una dura condanna da parte della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “I raid israeliani su Gaza colpiscono anche la chiesa della Sacra Famiglia. Sono inaccettabili gli attacchi contro la popolazione civile che Israele sta dimostrando da mesi. Nessuna azione militare può giustificare un tale atteggiamento”, ha dichiarato in una nota ufficiale.
Raid sulla chiesa cattolica di Gaza: ferito anche padre Gabriel Romanelli
È stata colpita da un raid la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Secondo quanto apprende l’Ansa, ci sarebbero due morti e 6 feriti gravi mentre padre Gabriel Romanelli, il parroco, sarebbe rimasto leggermente ferito ad una gamba. Secondo quanto risulta all’Ansa, da fonti vicine al Patriarcato di Gerusalemme, Israele si sarebbe giustificato affermando che si sarebbe trattato di “un errore di tiro”.
Ok Hamas al nuovo piano di Israele per la tregua nella Striscia di Gaza
Ci sono stati progressi nei negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dopo che Hamas ha approvato la nuova mappa presentata da Israele, che include il ritiro delle forze dell’Idf dal corridoio di Morag. Lo riferiscono fonti di Hamas all’emittente egiziana Al-Rad. La nuova mappa presentata da Israele prevede che le forze israeliane rimandano a circa un chilometro a nord del corridoio di Filadelfia, spiega il sito del quotidiano israeliano Haaretz. Le delegazioni israeliane e di Hamas sono state a Doha negli ultimi giorni per condurre colloqui indiretti mediati dal Qatar. La principale controversia tra le parti riguarda il dispiegamento delle forze dell’Idf nella Striscia di Gaza durante il cessate il fuoco di 60 giorni e la richiesta israeliana di rimanere nel corridoio di Morag. Nelle ultime 24 ore Israele ha presentato un nuovo piano che secondo i funzionari israeliani poteva essere accettato da Hamas.
Damasco annuncia il ritiro dell’esercito da Sweida
Damasco ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze militari dispiegate a Sweida dopo l’accettazione di un cessate il fuoco secondo un accordo il cui testo, pubblicato sul sito del ministero degli Interni, prevede “la cessazione totale e immediata di tutte le operazioni militari” e l’istituzione di una commissione, che include rappresentanti del governo e i leader spirituali drusi, per controllarne l’attuazione. Il ministero della Difesa siriano ha quindi confermato “l’inizio del ritiro dalla città di Sweida nell’attuazione del contenuto dell’accordo adottato dopo la fine dell’operazione contro i gruppi fuori legge in azione nella città”. I militari siriani erano stati dispiegati a Sweida per porre fine agli scontri fra drusi, minoranza in Siria in maggioranza nella cittadina del sud del Paese, e incursori beduini ed erano stati accusati di aver preso parte in seguito alle operazioni contro civili drusi.
Siria: 350 i morti a Sweida da inizio scontri, Sharaa accusa Israele di voler escalation su larga scala
Il Presidente ad interim siriano Ahmed al-Sharaa accusa Israele di aver innescato “significative complicazioni della situazione che ha portato al livello di una escalation su vasta scala. Solo grazie all’intervento efficace di una mediazione americana. araba e turca la regione è stata salvata da un destino ignoto”. “Non siamo fra coloro che temono la guerra. Abbiamo trascorso le nostre vite affrontando sfide e difendendo la nostra gente, ma abbiamo anteposto gli interessi dei siriani al caos e alla distruzione”, ha sottolineato, precisando che Israele “ha lanciato raid su larga scala contro siti del governo e civili”. Il bilancio complessivo dei morti degli scontri scoppiati ad Sweida, in un primo momento fra la comunità locale dei drusi, che in questa località del sud della Siria sono la maggioranza, e gruppi di beduini, in seguito anche per l’intervento delle forze militari di Damasco e di raid dell’Idf, è di 350 morti, come segnala l’Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra. Fra le vittime, precisa l’Osservatorio. 79 combattenti drusi, 55 civili, 27 dei quali “in esecuzioni sommarie a opera delle forze dei ministeri della Difesa e degli Interni di Damasco”, 189 elementi delle forze di sicurezza, 19 beduini e il giornalista Hassan al-Zaabi.
Oms: “35 pazienti evacuati da Gaza in Giordania, oltre 10mila persone ancora in attesa”
“L’Oms ha guidato l’evacuazione medica di 35 pazienti, per lo più bambini, da Gaza alla Giordania, accompagnati da 72 familiari”, ha comunicato via X il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Siamo grati al governo di Gaza per il suo continuo supporto e per aver fornito cure specialistiche ai pazienti in condizioni critiche”, ha aggiunto il Dg, ricordando che “oltre 10mila persone a Gaza necessitano ancora di evacuazione medica. Esortiamo altri Paesi a farsi avanti per accettare pazienti da evacuare per motivi medici”, è il nuovo appello del numero uno dell’agenzia Onu per la salute. “Vite dipendono da questo, ci sono molti altri in attesa”.
Siria: “Nuovi raid israeliani su Damasco”
Le autorità siriane hanno annunciato nuovi attacchi israeliani stasera alla periferia di Damasco, dopo che Israele aveva preso di mira stamattina il quartier generale dell’esercito siriano e l’area intorno al palazzo presidenziale, nel cuore della capitale. Gli attacchi “hanno preso di mira la zona intorno all’aeroporto militare di Mazzeh”, un’area “dove si trovano depositi di munizioni”, ha riferito all’Afp una fonte del ministero dell’Interno siriano.
Siria, Israele attacca il quartier generale militare nella regione di Latakia
Israele sta attaccando il quartier generale militare nella regione di Latakia, sulla costa siriana. Lo ha riferito Al Jazeera.
Trump: “Abbiamo buone notizie su Gaza”
“Abbiamo buone notizie su Gaza”: lo ha detto Donald Trump, senza ulteriori dettagli, durante la cerimonia per la firma della legge contro il traffico di fentanyl.