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Ucraina, veto di Orban: vertice Ue adotta le conclusioni a 26. Zelensky: martedì summit tra “volenterosi”. Putin: “Non rinunceremo mai a ciò che è nostro” | La diretta

Ucraina, veto di Orban: vertice Ue adotta le conclusioni a 26. Zelensky: martedì summit tra “volenterosi”. Putin: “Non rinunceremo mai a ciò che è nostro” | La diretta
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Il Consiglio Ue straordinario e la parole di Putin

Il Consiglio europeo straordinario decide a favore del rafforzamento della difesa europea ma l’Ue si scopre una volta per tutte divisa nel sostegno a Kiev. Le conclusioni sul capitolo Ucraina vengono adottate a 26, senza l’Ungheria di Viktor Orban. Di fatto non si può dire che è una decisione del Consiglio europeo, che opera all’unanimità. In un primo momento c’è stato anche il veto slovacco di Robert Fico, poi caduto di fronte all’inserimento nel testo di garanzie sul transito del gas in Ucraina. Al vertice è arrivato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Dal canto suo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che “questo è un momento spartiacque” per l’Europa e l’Ucraina. Nelle dichiarazioni finali sulla difesa, i 27 sottolineano “la necessità di continuare ad aumentare in modo sostanziale la spesa per la sicurezza e la difesa dell’Europa” e accolgono “con favore” lo stop al Patto di stabilità con l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale. Tra i punti centrali viene sottolineata l’importanza della difesa dei confini. “Riarmo non è la parola adatta, stiamo dando messaggi non chiari ai cittadini”, ha detto Giorgia Meloni al termine del summit criticando il “Rearm Europe” proposto dalla presidente della Commissione Ue. La premier italiana chiede anche garanzie all’Ue per la difesa e ribadisce il no all’invio di truppe europee in Ucraina.

Nella dichiarazione a 26 su Kiev del vertice Ue, approvata senza Orban, vengono confermati invece i cinqueprincipi” su cui gli europei si riconoscono per arrivare alla pace giusta in Ucraina (così come previsto dalle bozze pre summit) alla luce “del nuovo slancio dei negoziati“. Il primo è “nessun negoziato sull’Ucraina senza l’Ucraina” così come si ribadisce che “qualsiasi accordo deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza solide e credibili” per Kiev e che “la pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Assente invece dal tavolo il dibattito sull’ombrello nucleare in chiave anti-Mosca del presidente francese, Emmanuel Macron.

Dichiarazioni che hanno provocato la dura reazione del presidente russo. Vladimir Putin ha accusato Macron di voler “tornare ai tempi di Napoleone“, ricordandogli “come è finita” l’invasione della Russia. “Tutti gli errori dei nostri nemici sono cominciati da qui, sottovalutare il carattere del popolo russo”, ha aggiunto il presidente. “Non abbiamo bisogno di nulla che appartenga ad altri, ma non rinunceremo a ciò che è nostro”, ha poi aggiunto Putin.

Intanto Zelensky ha annunciato di aver deciso con Macron un incontro l’11 marzo “dei rappresentanti militari dei Paesi disposti a compiere maggiori sforzi per garantire una sicurezza affidabile nel contesto della fine di questa guerra”, ovvero pronti a formare una coalizione a sostegno dell’Ucraina. “Abbiamo coordinato le nostre posizioni e i prossimi passi”, ha detto il leader ucraino, aggiungendo che esiste “una chiara visione condivisa che una pace reale e duratura è possibile con la cooperazione tra Ucraina, tutta l’Europa e gli Usa”. Sempre il presidente ucraino ha fatto anche sapere che le squadre ucraina e americana “hanno ripreso a lavorare”: un incontro è previsto il 12 marzo in Arabia Saudita.

Momenti chiave

    • 22:36

      Il Consiglio Ue straordinario e la parole di Putin

      Il Consiglio europeo straordinario decide a favore del rafforzamento della difesa europea ma l’Ue si scopre una volta per tutte divisa nel sostegno a Kiev. Le conclusioni sul capitolo Ucraina vengono adottate a 26, senza l’Ungheria di Viktor Orban. Di fatto non si può dire che è una decisione del Consiglio europeo, che opera all’unanimità. In un primo momento c’è stato anche il veto slovacco di Robert Fico, poi caduto di fronte all’inserimento nel testo di garanzie sul transito del gas in Ucraina. Al vertice è arrivato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Dal canto suo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che “questo è un momento spartiacque” per l’Europa e l’Ucraina. Nelle dichiarazioni finali sulla difesa, i 27 sottolineano “la necessità di continuare ad aumentare in modo sostanziale la spesa per la sicurezza e la difesa dell’Europa” e accolgono “con favore” lo stop al Patto di stabilità con l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale. Tra i punti centrali viene sottolineata l’importanza della difesa dei confini. “Riarmo non è la parola adatta, stiamo dando messaggi non chiari ai cittadini”, ha detto Giorgia Meloni al termine del summit criticando il “Rearm Europe” proposto dalla presidente della Commissione Ue. La premier italiana chiede anche garanzie all’Ue per la difesa e ribadisce il no all’invio di truppe europee in Ucraina.

      Nella dichiarazione a 26 su Kiev del vertice Ue, approvata senza Orban, vengono confermati invece i cinqueprincipi” su cui gli europei si riconoscono per arrivare alla pace giusta in Ucraina (così come previsto dalle bozze pre summit) alla luce “del nuovo slancio dei negoziati“. Il primo è “nessun negoziato sull’Ucraina senza l’Ucraina” così come si ribadisce che “qualsiasi accordo deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza solide e credibili” per Kiev e che “la pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”. Assente invece dal tavolo il dibattito sull’ombrello nucleare in chiave anti-Mosca del presidente francese, Emmanuel Macron.

      Dichiarazioni che hanno provocato la dura reazione del presidente russo. Vladimir Putin ha accusato Macron di voler “tornare ai tempi di Napoleone“, ricordandogli “come è finita” l’invasione della Russia. “Tutti gli errori dei nostri nemici sono cominciati da qui, sottovalutare il carattere del popolo russo”, ha aggiunto il presidente. “Non abbiamo bisogno di nulla che appartenga ad altri, ma non rinunceremo a ciò che è nostro”, ha poi aggiunto Putin.

      Intanto Zelensky ha annunciato di aver deciso con Macron un incontro l’11 marzo “dei rappresentanti militari dei Paesi disposti a compiere maggiori sforzi per garantire una sicurezza affidabile nel contesto della fine di questa guerra”, ovvero pronti a formare una coalizione a sostegno dell’Ucraina. “Abbiamo coordinato le nostre posizioni e i prossimi passi”, ha detto il leader ucraino, aggiungendo che esiste “una chiara visione condivisa che una pace reale e duratura è possibile con la cooperazione tra Ucraina, tutta l’Europa e gli Usa”. Sempre il presidente ucraino ha fatto anche sapere che le squadre ucraina e americana “hanno ripreso a lavorare”: un incontro è previsto il 12 marzo in Arabia Saudita.

    • 22:15

      Le 5 condizioni per la pace (approvate dai 26 senza Ungheria)

      Sono cinque le cinque condizioni per la pace in Ucraina approvate dai 26 capi di Stato o di Governo dell’Ue, con l’esclusione dell’ungherese Viktor Orban. In vista del “nuovo slancio dei negoziati” per i 26 è necessario sottolineare che “non possono esserci negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina” e neppure negoziati “che incidano sulla sicurezza europea senza il coinvolgimento dell’Europa” perchè “la sicurezza dell’Ucraina, dell’Europa, transatlantica e globale sono interconnesse”. Terzo punto “qualsiasi tregua o cessate il fuoco può aver luogo solo come parte del processo che porta a un accordo di pace globale”. Quarto “qualsiasi accordo del genere deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina che contribuiscano a scoraggiare future aggressioni russe”. E infine “la pace deve rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

    • 21:37

      Trump: “Non difenderò paesi Nato che non pagano”

      Donald Trump ha nuovamente messo in dubbio l’impegno degli Stati Uniti nei confronti della Nato, affermando che gli Usa non dovrebbero venire in aiuto dei paesi che, a suo avviso, non spendono abbastanza per la propria difesa. “Se non pagano, non li difenderò”, ha detto il presidente americano ai giornalisti alla Casa Bianca.

    • 21:06

      Meloni: “Vertice Ue-Usa impegno sul quale sto lavorando”

      Il vertice Ue-Usa è “chiaramente tutto da costruire, però è un impegno sul quale l’Italia sta lavorando e intende lavorare. È una proposta che abbiamo lanciato noi, non per questo, ma insomma pensiamo che sia utile vedersi, parlarsi e continuiamo a lavorarci”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a margine del Consiglio straordinario a Bruxelles.

    • 21:04

      Zelensky annuncia che lunedì andrà in Arabia Saudita

      Il leader ucraino Volodymyr Zelensky annuncia che lunedì sarà in Arabia Saudita. “Lunedì prossimo ho programmato una visita in Arabia Saudita per un incontro con il principe ereditario” Mohammed bin Salman. “Dopodiché, il mio team rimarrà in Arabia Saudita per lavorare con i nostri partner americani“., ha scritto su X il presidente ucraino. “L’Ucraina è molto interessata alla pace”, ha aggiunto, “sta lavorando e continuerà a lavorare in modo costruttivo per una pace rapida e affidabile”.

    • 21:01

      Meloni: “Putin su Napoleone-Macron? Parla al suo pubblico”

      Putin che chiama Napoleone Macron? In questo momento non serve rispondere, mi sembrano manifestazioni verso il proprio pubblico“. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Consiglio Europeo straordinario.

    • 20:58

      Meloni: “Estendere articolo 5 della Nato a Kiev”

      “Sulle truppe europee sono molto molto perplessa, non lo considero efficace. Escludo che possano essere inviati soldati italiani. Meglio pensare a soluzioni più durature. Estendere l’articolo 5 della Nato sarebbe una soluzione duratura”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Consiglio Europeo straordinario.

    • 20:56

      Meloni: “Bene scomputo spese per la difesa”

      “Nelle proposte di Ursula von der Leyen abbiamo salutato positivamente il fatto che sia stata accolta una proposta che l’Italia faceva da tempo cioè di scomputare le spese per la difesa dal calcolo del rapporto deficit/Pil. La presidente von der Leyen individua poi ulteriori possibilità di accedere a prestiti per 150 miliardi di euro che è un’ulteriore possibilità anche se tra le criticità segnalate dall’Italia c’è quella per cui gran parte di queste risorse hanno a che fare in qualche maniera con il debito“. Lo dice la premier Giorgia Meloni che oggi ha partecipato al Consiglio straordinario a Bruxelles.

    • 20:21

      Vertice Ue, conclusioni su Ucraina a 26: resta veto di Orban

      Niente unanimità sul sostegno a Kiev. I leader Ue hanno approvato le conclusioni del vertice sull’Ucraina a 26, senza l’Ungheria. Viktor Orban ha confermato la sua contrarietà. Quello sulla difesa è stato, invece, approvato a 27.