Netanyahu ripete: “Non accetteremo cessate il fuoco”. La Croce Rossa: a Gaza sofferenza scioccante, anche le guerre hanno limiti. Putin: “Usa responsabili del caos”

Le truppe di Israele dentro Gaza City. Hamas pubblica un video con tre ostaggi. Il capo del Mossad in Qatar per discutere del rilascio dei rapiti. Liberata una soldatessa. Usa: "No a un cessate il fuoco per ora, Hamas ne trarrebbe vantaggio". È morta Shani Louk, la 22enne rapita da Hamas al rave Nova Festival

Aggiornato: 11:05

I fatti più importanti

  • 18:42

    Netanyahu: “Israele non cesserà il fuoco. Ora è tempo di guerra”

    “Ogni Paese civile dovrebbe stare dalla parte di Israele e richiedere il rilascio degli ostaggi a parte di Hamas senza condizioni, Israele non cesserà il fuoco”: lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa. – “C’è un tempo per la pace e un tempo per la guerra. Ora è tempo di guerra. Israele è pronto a combattere. Non abbiamo voluto noi questa guerra ma la porteremo a termine fino alla vittoria”, ha continuato.

  • 18:22

    Blinken ringrazia il Qatar “per il suo impegno”

    La “situazione umanitaria a Gaza” nel mezzo delle operazioni israeliane seguite al terribile attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre è stata al centro del colloquio tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Lo ha confermato il portavoce Matthew Miller, precisando che Blinken ha “ribadito il ringraziamento al governo del Qatar per il suo lavoro per assicurare l’uscita dei cittadini americani e degli stranieri da Gaza, il rilascio degli ostaggi trattenuti da Hamas, compresi due cittadini americani”, e l’impegno per evitare un allargamento del conflitto. Blinken e Al Thani, ha aggiunto, hanno anche parlato dell’”importanza cruciale di proteggere le vite dei civili e fornire assistenza umanitaria in modo costante ai palestinesi”. Parole che arrivano dagli Usa dopo che il giornale israeliano Haaretz in un editoriale ha accusato il Qatar di avere “sangue israeliano sulle mani” e di non essere “un mediatore onesto per gli ostaggi”. In un articolo sul Wall Street Journal l’ambasciatore del Qatar negli Stati Uniti, Meshal bin Hamad Al Thani, ha rivendicato il ruolo di ‘honest broker’ del suo Paese, contestando le accuse di aver rafforzato Hamas.

    LA MEDIAZIONE DEL QATAR – Il piccolo e ricchissimo emirato del Golfo, 300mila abitanti ma terzo esportatore al mondo di gas, ha mediato con i leader di Hamas, facilitando il rilascio di alcuni ostaggi portati a Gaza dopo l’attacco sferrato a Israele il 7 ottobre scorso. Ultimo il caso di due donne, Judith e Natalie Nataan, madre e figlia liberate grazie alla mediazione qatarina.

    La ricca monarchia del Golfo è da anni protagonista di un’azione politica multilaterale: ospita sul proprio suolo una grande base militare americana, Al Udeid Air Base, ma anche l’ufficio politico di Hamas, cui garantisce finanziamenti per centinaia di milioni di dollari.

    Al momento sembra siano due i principali obiettivi degli Stati Uniti: il primo, immediato, riguarda la liberazione degli ostaggi, il secondo, nel lungo termine, mira all’isolamento di Hamas. Appare al momento improbabile che il Qatar possa garantire agli Usa l’espulsione dei leader di Hamas come Ismail Haniye e Khaled Meshal che a Doha, come in Turchia, trovano un porto sicuro cui approdare e da cui muoversi. La forza del Qatar è stata, fino a oggi, propri l’azione diplomatica multilaterale. Ospita una base militare americana, l’ufficio di Hamas e una rappresentanza dei talebani, dialoga con l’Iran e con la Russia e rimane un alleato strategico della Turchia e ha sempre un canale aperto con Hezbollah.

  • 18:11

    “Ospedale turco a Gaza danneggiato dai raid israeliani”

    Un ospedale costruito da Ankara nella Striscia di Gaza è stato in parte colpito durante un bombardamento da parte di Israele. Lo ha riferito il direttore dell’ospedale dell’Amicizia turca-palestinese, Subhi Skaik, all’agenzia Anadolu. Secondo il ministero della sanità locale l’istituto, che si occupa dei malati di cancro, è stato danneggiato.
    Dal 2011 al 2017, il governo turco ha pagato la costruzione della struttura, il più grande ospedale della Palestina con un’area di 34.800 metri quadri e 180 posti letto. 

  • 18:07

    Una soldatessa israeliana liberata dall’esercito

    Una soldatessa israeliana rapita lo scorso 7 ottobre è stata liberata dall’esercito israeliano con un’operazione terrestre. Lo annuncia il portavoce militare. La soldatessa, secondo il portavoce militare e lo Shin Bet, si chiama Ori Magidish ed è in condizioni mediche buone. E’ già stata messa in contatto con la famiglia. “L’esercito e lo Shin Bet – hanno aggiunto – faranno ogni sforzo per liberare anche altri ostaggi”. La soldatessa era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz.

  • 18:05

    Hillary Clinton: “Un cessate il fuoco sarebbe un dono a Hamas”

    “Un cessate il fuoco a Gaza non è possibile” secondo l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton: “La gente che chiede il cessate il fuoco non capisce Hamas. Non è possibile”, ha detto la Clinton durante un panel bipartisan alla Rice University di Houston in Texas. “Sarebbe un dono per Hamas, perchè darebbe loro il tempo di ricostruire i loro armamenti e di creare postazioni ancora più forti per respingere un assalto di Israele”, ha spiegato l’ex capo della diplomazia Usa.  

  • 17:13

    Netanyahu: “Siamo nella terza fase della guerra”

    “Siamo entrati nella terza fase della guerra con l’esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in apertura del consiglio dei ministri. “La prima fase – ha spiegato – era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l’estensione della penetrazione via terra nella Striscia”. 

  • 16:45

    In serata conferenza stampa di Netanyahu

    Il premier Benyamin Netanyahu terrà questa sera nel ministero della difesa a Tel Aviv una conferenza stampa con i giornalisti stranieri. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier. Alla stessa ora, le 18 italiane, il Forum delle famiglie dei rapiti ha fatto sapere di aver convocato un incontro con i media, al quale parteciperanno le famiglie degli ostaggi comparsi nel video diffuso da Hamas.

  • 16:45

    Netanyahu agli ostaggi: “Siamo con voi contro Hamas-Isis”

    “Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra: io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Vi abbraccio”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu rivolgendosi alle tre donne mostrate nel video di Hamas e che nomina. “Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi”, ha aggiunto.

  • 16:44

    Netanyahu: “Video degli ostaggi campagna psicologica crudele”

    “Crudele propaganda psicologica” da parte di Hamas. Lo denuncia il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando del video con tre donne ostaggio diffuso dall’organizzazione palestinese.

  • 15:37

    Hamas: “Nessuna avanzata israeliana a Gaza”

    I militari israeliani “non hanno registrato alcun progresso” sul campo nella Striscia di Gaza. A sostenerlo sono le autorità della Striscia di Gaza, controllata da Hamas, secondo cui la presenza di un tank a sud di Gaza City sarebbe da inquadrare in una “incursione” nell’area. Stando a Salama Maarouf, portavoce del governo di Gaza, “a dispetto di quanto afferma l’occupazione, non c’è alcuna avanzata nei quartieri residenziali della Striscia di Gaza”, come si legge in un comunicato diffuso sul web dopo che sui social media è circolato un video che mostra gli istanti in cui un tank israeliano sembra aprire il fuoco contro un’auto lungo la Salah-al-Din Road, strada cruciale che nella Striscia di Gaza va da nord a sud. “Quello che è accaduto lungo la Salah-al-Din Road è stata un’incursione di pochi tank dell’esercito dell’occupazione e un bulldozer da una zona agricola a Juhr al-Dik”, ha sostenuto, assicurando che “la resistenza li ha costretti a ritirarsi” dopo che è stato aperto il fuoco contro mezzi civili. “In questo momento non ci sono mezzi militari dell’occupazione lungo la Salah-al-Din Road” e la situazione per “i cittadini” è “tornata alla normalità”, ha aggiunto, affermando che “è chiaro che stanno cercando di presentare un’immagine falsa sulla presenza di soldati in aree della Striscia”. Tutto dopo che il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha assicurato che le truppe israeliane hanno “esteso le operazioni” a Gaza.