Crisi di governo, la diretta – Mattarella scioglie le Camere, si vota il 25 settembre: “Assenza di prospettive per dar vita a nuova maggioranza”

Il Capo dello Stato dopo le dimissioni di Mario Draghi: “Lo scioglimento anticipato delle Camere è sempre l’ultima scelta, soprattutto in questo momento”. Poi fa l’elenco delle urgenze: “I partiti collaborino”. Draghi al Consiglio dei ministri: "Avanti con Pnrr. Ci sarà ancora tempo per i saluti, ora rimettiamoci al lavoro"

Aggiornato: 21:45

I fatti più importanti

  • 15:38

    Vertice tra Salvini e ministri Lega: “Al lavoro per il futuro governo”

    Finita la riunione di Matteo Salvini con ministri e sottosegretari della Lega. Il partito ribadisce che si impegnerà nel governo affinché siano immediatamente rinnovati gli sconti carburante, i sostegni alle famiglie per far fronte al caro bollette e i crediti d’imposta per le aziende. Salvini ha sottolineato che gli atteggiamenti di 5Stelle e Pd hanno causato la fine del governo Draghi. Il leader della Lega ha ringraziato tutti “per il grande lavoro e l’impegno”, esprimendo grande rammarico, perché “la follia dei 5Stelle e le provocazioni del Pd hanno portato alle dimissioni di Draghi”. Salvini – si legge in una nota – sta già preparando il futuro governo.

  • 14:42

    Quirinale, Casellatti sale alle 16.30. Alle 17 tocca a Fico

    Il presidente del Senato Elisabetta Casellati salirà al Quirinale alle 16.30. Alle 17 toccherà invece al presidente della Camera Roberto Fico. 

  • 14:39

    I paletti per le elezioni: data sempre più probabile il 25 settembre

    Prende sempre più corpo la possibilità del voto il 25 settembre. La data di domenica 18 è infatti sfumata per i paletti previsti dalla Costituzione e dalle leggi in vigore. La data di convocazione delle urne, infatti, deve essere tra i 60 e i 70 giorni dal giorno dello scioglimento delle Camere. Il limite massimo previsto dalla Costituzione è di 70 giorni: “Le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti” recita l’articolo 61. Ma esistono anche dei tempi minimi. Un decreto del presidente della Repubblica, datato 1957, parla di 45 giorni necessari per la presentazione delle liste. Ma il limite minimo arriva a 60 giorni considerando il Dpr 104 del 2003 che regola le procedure per il voto degli italiani residenti all’estero e l’aggiornamento delle liste elettorali. Se quindi Mattarella sciogliesse già stasera le Camere, l’unica data possibile sarebbe il 25 settembre (cioè l’unica domenica compresa tra il 19 settembre e il 29 settembre). Ultima opzione possibile per Mattarella è fare come Scalfaro, che nel 1994 attese quattro giorni tra le dimissioni del premier Ciampi (13 gennaio) e lo scioglimento (16 gennaio), allora si potrebbe includere il 2 ottobre tra le date possibili.

  • 14:12

    Ddl Concorrenza lunedì alla Camera senza norma sui taxi

    Approderà in aula alla Camera lunedì 25 luglio il ddl Concorrenza con lo stralcio dell’articolo 10, che riguarda i tassisti e che viene soppresso in commissione, così come concordato in riunione di maggioranza. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. A seguire l’assemblea affronterà anche del decreto legge Semplificazioni fiscale.

  • 13:29

    Zelensky: “Grazie Draghi, sostegno Italia continuerà”

    “Sinceramente grato a Mario Draghi per l’incrollabile sostegno all’Ucraina nel combattere contro l’aggressione russa e difendere i comuni valori europei, la democrazia e la libertà”. Lo scrive su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Continueremo a lavorare per sviluppare la cooperazione tra Ucraina e Italia, sono convinto che il sostegno attivo dell’Italia al popolo ucraino continuerà”, aggiunge Zelensky.

  • 13:20

    Comunità Ebraiche: “Votare il 25 settembre non è un problema”

    “In merito all’opzione emersa dagli organi di stampa di elezioni il 25 settembre alla vigilia di Rosh haShanah, il capodanno ebraico, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane chiarisce che la data non pone ostacoli. La solennità che inizia la sera consente ai fedeli di religione ebraica di esercitare il proprio diritto al voto nelle ore precedenti. La preoccupazione è naturalmente per le sorti del paese, con una profonda crisi politica che si aggiunge alle gravissime questioni economico-finanziarie, sociali e umanitarie sulle quali il governo e le massime istituzioni erano impegnate”. Lo rende noto l’Ucei in una nota.

  • 13:00

    Di Maio: “Al voto presto per salvare manovra”

    “Prima si va a a votare e meglio è, prima si fanno le elezioni e meglio è, almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio e evitare l’esercizio provvisorio, non credo che salveremo il Pnrr perché le riforme non si potranno fare”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Ipf: “Non è un caso – ha aggiunto – che il governo sia stato buttato giù da due forze politiche che strizzano l’occhiolino a Vladimir Putin”. Di Maio attacca anche Conte e Salvini, “protagonisti dell’ennesima crisi di governo”, “hanno deciso – ha sottolineato – di bloccare e colpire l’agenda riformatrice del governo Draghi”. 

  • 12:48

    Letta: “Decideremo compagni di strada, voto di ieri impatta”

    “Discuteremo e decideremo della conformazione della nostra proposta, sul nostro progetto e programma, sulle modalità con cui affronteremo il voto, partendo dal fatto che abbiamo questa legge elettorale. Compagni di strada e modalità con cui questo avverrà verrà deciso insieme, collegialmente. E’ evidente che il voto di ieri impatta molto fortemente”. Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, intervenendo alla riunione della segreteria, in corso al Nazareno a Roma.

  • 12:41

    Lega: “Faremo pace fiscale impedita da Pd e M5s”

    “Quello che per colpa di 5Stelle e Pd non siamo riusciti a fare con Draghi, per la Lega sarà una priorità del prossimo governo di centrodestra: una grande, necessaria, definitiva pace fiscale: rottamare, stralciare 50 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di distruggere la vita a milioni di italiani nei prossimi mesi”. Così fonti della Lega.

  • 12:33

    “Da Grillo appoggio totale a scelta di Conte”

    Il garante del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, “ha appoggiato totalmente la scelta di Giuseppe Conte” di non votare la fiducia al governo Draghi. È quanto riferiscono a LaPresse fonti parlamentari vicine al fondatore del Movimento, che avrebbe approvato la decisione presa dal M5S perché “a quelle condizioni non aveva più senso” restare nell’esecutivo.