Caduta Lysychansk: la regione di Lugansk in mano russa. Zelensky: “La ricostruzione è compito dell’intero mondo democratico” – diretta

Il presidente ucraino ha ammesso il ritiro delle truppe dall'ultima città controllata, ma ha promesso di riconquistarla con l'aiuto di nuove armi. Il primo ministro di Kiev alla conferenza di Lugano: "Per la ricostruzione servono 750 miliardi di dollari, gran parte verranno da asset russi congelati"

Aggiornato: 19:53

  • 15:03

    Zelensky: “Abbiamo riunito l’Europa e rinvigorito la Nato”

    Con la resistenza all’aggressione russa l’Ucraina ha messo in campo “la più grande riforma dell’area euroatlantica, abbiamo riunito l’Europa e abbiamo rinvigorito la Nato, come non si vedeva da anni”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, che si tiene a Lugano.

  • 15:02

    Zelensky: “Ricostruzione ucraina è compito dell’intero mondo democratico”

    “La ricostruzione dell’Ucraina non è un progetto locale, non è un progetto di una nazione, ma un compito comune, dell’intero mondo democratico, dei paesi che possono dirsi civili. Ricostruire l’Ucraina significa ripristinare i principi della vita, ripristinare lo spazio della vita, ripristinare tutto ciò che rende umani gli esseri umani”. Così il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento di apertura alla Conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell’Ucraina. “Ovviamente questo implica una costruzione su larga scala, con grandi finanziamenti e investimenti e ovviamente un livello di sicurezza assolutamente nuovo in tutto il nostro Paese”, ha sottolineato.

  • 14:59

    Zelensky: “Putin vuol provare che l’Europa è debole”

    “La guerra della Russia non è solo una mossa per prendere la nostra terra ma è una sfida al sistema europeo: vuole provare che l’Europa è debole e che non può difendere i propri valori”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, che si tiene a Lugano. “La ricostruzione dell’Ucraina non è dunque solo un fatto locale ma la missione di tutto il mondo democratico“.

  • 14:55

    Shoigu: “Gli ucraini hanno perso quasi 5.500 soldati nel Lugansk”

    È di quasi 5.500 morti, secondo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, l’ammontare delle perdite ucraine nelle ultime due settimane di combattimenti nella regione di Lugansk. “Le perdite totali delle forze armate ucraine sono state di 5.469 persone”, ha affermato Shoigu citato dall’agenzia statale Ria Novosti. Sempre secondo il ministro, l’esercito russo e le unità della milizia popolare dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk hanno distrutto 196 carri armati e veicoli corazzati ucraini, 12 aerei e un elicottero, 69 droni, sei sistemi missilistici antiaerei a lungo raggio e 97 razzi da combattimento.

  • 14:51

    Von der Leyen: “Conferenza di Lugano fondamentale per l’Ucraina”

    La conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina che si apre oggi a Lugano “è un passo fondamentale per concordare i principi dello sforzo internazionale di ricostruzione dell’Ucraina. Il presidente Ignazio Cassis (il capo dello Stato svizzero, ndr) e io sosteniamo la dichiarazione di Lugano e attendiamo con ansia la sua approvazione. L’Ucraina può contare sul nostro costante sostegno, per tutto il tempo necessario”.

  • 14:40

    Lavrov: “Risolvere il caso della nave russa ferma in Turchia”

    “Occorre affrontare la situazione del fermo della nave russa per il trasporto di merci secche al largo delle coste turche”. Così, citato dalla Tass, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov interviene dopo che – secondo l’ambasciatore ucraino in Turchia – le autorità doganali turche hanno fermato ieri una nave cargo russa che trasportava grano sulla rotta dal porto ucraino di Berdyansk a Karasu. L’Ucraina aveva chiesto il sequestro della nave, che si trovava al largo della costa turca, accusando la Russia di aver rubato grano ucraino, accusa negata da Mosca. “La situazione deve essere esaminata. La nave è presumibilmente russa, opera sotto bandiera russa, appartiene al Kazakistan, per quanto ne so, e il carico era trasportato in base a un contratto tra Estonia e Turchia”, afferma Lavrov.

  • 13:29

    La bandiera ucraina torna a sventolare sull’isola dei Serpenti

    La bandiera ucraina è stata nuovamente issata sull’isola dei Serpenti nel Mar Nero, dopo la riconquista da parte di Kiev. “L’operazione è stata completata, il territorio è stato restituito alla giurisdizione dell’Ucraina”, ha dichiarato in una conferenza stampa il capitano Natalia Humeniuk, portavoce del comando militare meridionale di Kiev. Il piccolo sperone roccioso nel nord-ovest del Mar Nero è stato conquistato dalle forze russe il primo giorno dell’invasione e da allora è stato ripetutamente bombardato dagli ucraini nel tentativo di riconquistarlo.

  • 13:24

    Putin a Shoigu: “Continuare l’offensiva dopo la conquista di Lugansk”

    Incontrando al Cremlino il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di continuare l’offensiva dopo la conquista della regione di Lugansk. Putin ha affermato che le forze impegnate nella regione dovrebbero ora riposare mentre “le altre unità militari dovrebbero continuare a svolgere le loro missioni in linea con il piano approvato, come previsto. Mi auguro che tutto andrà nella direzione giusta come è avvenuto finora nel Lugansk”. 

  • 13:16

    Difesa russa: “A Lysychansk uccisi più di duemila soldati ucraini”

    Le perdite dell’esercito ucraino a Lysychansk, l’ultima città della regione di Luhansk occupata dai russi, ammontano a più di duemila soldati. Lo annuncia il ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia governativa Tass.

  • 13:13

    Intelligence Kiev: “La Russia vuol distruggere tutta l’Ucraina”

    “Posso dirvi con piena responsabilità che i piani della Russia sono la completa distruzione dell’Ucraina, assolutamente completa”. Lo ha detto il capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraina, Kyrylo Budanov, in un’intervista a Rbk. “Non intendo rispondere a qualsiasi insinuazione sul fatto che, forse, si limiteranno al Donbass”, ha detto ancora Budanov.