Caduta Lysychansk: la regione di Lugansk in mano russa. Zelensky: “La ricostruzione è compito dell’intero mondo democratico” – diretta

Il presidente ucraino ha ammesso il ritiro delle truppe dall'ultima città controllata, ma ha promesso di riconquistarla con l'aiuto di nuove armi. Il primo ministro di Kiev alla conferenza di Lugano: "Per la ricostruzione servono 750 miliardi di dollari, gran parte verranno da asset russi congelati"

Aggiornato: 19:53

  • 12:56

    Troupe di France 24 presa di mira dai russi a Sloviansk

    Una troupe del canale televisivo francese France 24, che stava girando un reportage a Sloviansk, è stata presa di mira durante il bombardamento avvenuto nella città ieri e ha dovuto interrompere il proprio lavoro. I giornalisti sono rimasti illesi. Lo riferisce il servizio statale di emergenza dell’Ucraina. 

  • 11:55

    Peskov: “Blocco a Kaliningrad? Consideriamo anche lo scenario peggiore”

    Sul blocco del transito delle merci attravero la Lituania verso l’exclave russa di Kaliningrad “c’è attesa per la risoluzione della questione, si spera per il meglio ma si prendono in considerazione vari scenari, compreso il peggiore“. Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato da Interfax, sullo scontro nato con la Lituania dopo lo stop alle merci verso l’enclave russa.

  • 11:52

    Papa: “Forse andrò in Ucraina, ma prima vorrei andare a Mosca”

    “Vorrei andare in Ucraina, e prima volevo andare a Mosca. Ci siamo scambiati messaggi su questo perché ho pensato che se il presidente russo mi avesse dato una piccola finestra per servire la causa della pace…”, dice Papa Francesco in un’intervista alla Reuters. “E ora è possibile, dopo essere tornato dal Canada, è possibile che riesca ad andare in Ucraina”, aggiunge. “La prima cosa è andare in Russia per cercare di aiutare in qualche modo, ma mi piacerebbe andare in entrambe le capitali”.

  • 11:45

    Cremlino: “Putin non invierà auguri a Biden”

    Il presidente russo Vladimir Putin non invierà gli auguri al presidente degli Stati Uniti Joe Biden per il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza americana, “in quanto quest’anno rappresenta il culmine della politica ostile degli Usa verso la Russia”. Lo dichiara il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato da Interfax. Aggiungendo che, in tali condizioni, l’invio di un messaggio di congratulazioni “non può essere considerato appropriato”.

  • 11:43

    Esercito Kiev: “Bombe su Donetsk, a Kherson bruciano i campi di grano”

    “Nella regione di Sumy i russi hanno sparato contro un collegio psichiatrico e ci sono vittime. A Kharkiv hanno attaccato una delle istituzioni educative della città. Nel Donbass hanno preso Lysychansk e nel Donetsk hanno intensificato i bombardamenti. I campi di grano stanno bruciando nella regione di Kherson a causa dei bombardamenti russi”. Lo rende noto lo stato maggiore ucraino nel suo riepilogo mattutino delle operazioni belliche in corso.

  • 11:31

    Adesione Nato, domani le firme di Svezia e Finlandia

    I protocolli per l’adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato saranno firmati domani dai partner dell’Alleanza nella sede del quartier generale di Bruxelles. Lo ha reso noto la stessa Nato. Dopo la firma, verso le 11.30, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e i ministri degli Esteri dei due Paesi che entreranno a far parte dell’Alleanza, Pekka Haavisto per la Finlandia e Ann Linde per la Svezia, terranno una conferenza stampa congiunta. Il protocollo di adesione dovrà quindi essere ratificato da tutti e trenta i Parlamenti della Nato per consentire ai due Paesi di entrare a far parte dell’Alleanza e beneficiare della clausola di difesa collettiva. Stamattina il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha affermato che i due Paesi nordici dovranno attenersi al memorandum in base al quale Ankara ha accettato di rimuovere il veto al loro ingresso: “Svezia e Finlandia devono rispettare il memorandum, altrimenti non li accetteremo”.

  • 11:19

    “Il ritiro da Lysychansk? Decisione difficile ma giusta”

    Molto difficile“. Così il governatore ucraino della regione di Lugansk, Serhii Haidai, definisce la decisione ucraina di ritirare le truppe da Lysychansk, che fino a ieri era l’ultima città della regione sotto controllo ucraino. Ma, precisa, è stata la “decisione giusta”. “C’era la possibilità di tenere Lysychansk più a lungo, ma a quale prezzo? Resistere lì per altre due settimane? Poi le forze russe avrebbero sfondato dal lato di Bilohorivka, Popasna e Komyshuvakha e avrebbero accerchiato le nostre truppe a Lysychansk e avremmo perso tutto il gruppo”, ha detto alla Cnn continuando a chiedere sostegno all’Occidente e dicendosi “assolutamente certo che riprenderemo l’oblast di Luhansk”.

  • 11:12

    “A Mariupol la gente è costretta a raccogliere l’acqua ovunque anche dalle pozzanghere”

    Il problema principale per i cittadini rimane l’acqua: sono costretti a percorrere chilometri per potersi mettere in fila dove viene distribuita. La gente è costretta a raccogliere l’acqua ovunque anche dalle pozzanghere. Mariupol necessita di un urgente intervento esterno”. Lo ha scritto su Telegram Petro Andriuscenko, consigliere del sindaco Mariupol.

  • 11:05

    Filorussi: “Avanzata su Seversk, nell’oblast di Donetsk, da due direzioni”

    Le forze russe avanzano sulla città di Seversk, nell’oblast di Donetsk, “da due direzioni”. Lo ha annunciato il ministero dell’interno della autoproclamata Repubblica del Lugansk, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass.

  • 10:34

    Kiev al Cremlino: “La controparte russa conosce bene le nostre condizioni per negoziare”

    “Cessate il fuoco. Ritiro delle Z-truppe (di Mosca, ndr). Ritorno dei cittadini deportati. Estradizione dei criminali di guerra. Meccanismo di risarcimenti. Riconoscimento dei diritti sovrani dell’Ucraina. La controparte russa conosce bene le nostre condizioni. Il capo di Peskov non deve preoccuparsi, verrà il tempo e le registreremo sulla carta”. Sono le condizioni per negoziare esposte dal consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, che ha replicato su Twitter alle parole del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ieri aveva detto che l’Ucraina “deve capire le condizioni della Russia, accettarle, sedersi a un tavolo negoziale, e firmare un documento”.