Guerra in Ucraina, la diretta – Zelensky: “Disposti a pace sui confini del 23 febbraio”. Biden il 9 maggio firma legge per velocizzare invio armi

La Russia: 'La Polonia minaccia l'integrità territoriale di Kiev'. Una fregata russa colpita da Kiev: è in fiamme. Il Cremlino però nega. La Cina: "Cooperiamo con Mosca sulla tecnologia militare". Nyt: "Dagli Usa informazioni a Kiev per affondare il Moskva". Bombardamenti su Odessa, 51 persone evacuate da Mariupol. Slitta, intanto l'accordo Ue sul sesto pacchetto di sanzioni

Aggiornato: 11:36

I fatti più importanti

  • 14:27

    Azov: “Spari sui civili durante cessate fuoco”

    “Durante il cessate il fuoco nel territorio dell’acciaieria Azovstal le truppe russe hanno sparato su un’auto che stava trasportando dei civili per evacuarli dalla fabbrica. Un soldato è stato ucciso e ci sono 6 feriti”. Lo fa sapere il battaglione Azov su Telegram, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. “Il nemico continua a violare tutti gli accordi e a non attenersi alle garanzie di sicurezza per l’evacuazione dei civili”, afferma il battaglione Azov.

  • 14:19

    Mosca: “Nessuna informazione su attacco a nave”

    Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha riferito che “la Russia non ha informazioni riguardo al presunto attacco a una nave da guerra russa nel Mar Nero”. Lo riporta Ria Novosti. In precedenza i media ucraini hanno riferito che una fregata russa Petrel 11356R stava bruciando vicino all’isola dei serpenti.

  • 14:17

    Pentagono: “Nessun ruolo in affodamento Moskva”

    “Non abbiamo fornito nessuna informazione specifica all’Ucraina per colpire l’incrociatore russo Moskva”. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, smentendo le notizie rivelate a fonti informate alla Cnn. “Non siamo stati coinvolti nella decisione di Kiev di colpire la nave da guerra né nelle operazioni che hanno portato all’attacco”, ha sottolineato, spiegando che gli Stati Uniti non erano stati informati dall’Ucraina “sulle sue intenzioni di colpire l’incrociatore” di Mosca.

  • 14:15

    “Situazione delle Azovstal in peggioramento”

    “La situazione nell’acciaieria è ora critica. E’ stata critica a lungo e ora sta peggiorando”. Lo ha detto Mykhailo Vershynin, uno dei soldati ucraini che sta difendendo la Azovstal di Mariupol parlando alla Bbc. “La cosa peggiore è che abbiamo ancora civili nei rifugi antiaerei”, ha detto, precisando che “ultimamente, dopo un pesante bombardamento sono morti 2 civili e penso 10 feriti. Ora non abbiamo informazioni su quanti civili sono stati uccisi perché non riusciamo ad uscire e raggiungere i bunker in cui si trovano”.

  • 13:13

    Stallo tra i Paesi Ue sul sesto pacchetto di sanzioni

    La riunione del Coreper con gli ambasciatori dell’Ue di stamane ha portato a un nulla di fatto sull’approvazione del sesto pacchetto di sanzioni. “È molto probabile che il Coreper venga riconvocato o stasera, domani o domenica e molto dipende dalle trattative che si svilupperanno in queste ore”, riferisce una fonte diplomatica Ue. “L’obiettivo, comunque, rimane quello di approvare il sesto pacchetto prima di lunedì”, spiega la fonte.

  • 12:50

    Domenica riunione dei leader G7 con Zelensky

    I leader del G7 terranno una videoconferenza domenica sull’Ucraina con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo annuncia Berlino

  • 12:30

    Cina: “Intesa con Russia su tecnologia militare”

    La Cina si impegna a portare avanti lo sviluppo della cooperazione con la Russia anche nel settore della tecnologia militare: lo ha detto l’ambasciatore cinese a Mosca, Zhang Hanhui, in un’intervista alla Tass postata sul sito della rappresentanza diplomatica, precisando che questo impegno “è conforme ai reciproci interessi fondamentali” e rispetta “il principio del vantaggio reciproco”. Zhang ha notato che la Cina attribuisce grande importanza allo sviluppo della cooperazione nella tecnologia militare tra i due Paesi, fino a portarla a un livello superiore e a un campo più ampio”.

  • 12:20

    Nave russa colpita dagli ucraini: è in fiamme

    Una fregata russa Petrel 11356R sta bruciando vicino a Snake Island, nel Mar Nero, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune. Lo conferma il deputato popolare Oleksiy Honcharenko su Telegram, citato dai media ucraini. Un’esplosione si sarebbe verificata sulla nave, seguita da un incendio. Aerei russi stanno sorvolando quell’area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. Secondo i dati aggiornati dello Stato maggiore ucraino “i russi hanno perso una nave”.

  • 12:09

    Russia: “Moskva era impegnata in Ucraina”

    “L’incrociatore Moskva non prendeva parte all’operazione speciale in Ucraina, non era incluso nell’elenco delle unità militari e delle unità coinvolte e non è entrato nelle acque territoriali ucraine”. Lo ha scritto l’ufficio del pubblico ministero di Mosca rispondendo ufficialmente con una lettera alla richiesta di notizie precise sulla sorte del figlio inviata da Dmytro Shkrebets, padre del soldato di leva Yegor Shkrebets, che si trovava sull’ammiraglia affondata nel Mar Nero. L’ufficio ha specificato che il marinaio è “improvvisamente scomparso in alto mare ed è stato dichiarato disperso dall’unità militare poichè le ricerche non hanno dato esito”. A rendere nota la vicenda è lo stesso Dmytro Shkrebets sul principale social russo VKontakte, ripreso dai media ucraini e da Nexta Tv, commentando: “Snake Island non è nelle acque territoriali dell’Ucraina? Che abominio è inviarci questa risposta?”. In precedenza Dmytro Shkrebets aveva scritto sui social media che l’Ucraina “non dovrebbe esistere” rallegrandosi della guerra, dei bombardamenti ed elogiando Putin. Ma da quando il figlio è scomparso sono iniziate le critiche contro il governo russo.

  • 11:54

    Scholz: “Non ci potrà essere un ritorno allo status quo”

    “Con ogni giorno, con ogni mese, diventa più chiaro: Putin e il suo regime compiono un mutamento radicale anche dal punto di vista della civilizzazione. Un’uscita temeraria dalla comunità mondiale, come la ritenevamo possibile solo nel 21/o secolo. Un semplice ritorno allo status quo ante non potrà esserci e non ci sarà”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un discorso ad Amburgo. “Il mondo dopo questa guerra e questo attacco non sarà più lo stesso di prima. Già non lo è più”.