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Guerra Russia-Ucraina, diretta | Usa: “Forze russe molto vicine al centro di Mariupol”. Le truppe lasciano Kiev, “ma non si tratta di un ritiro”. Lo stallo nei colloqui: il nodo di Crimea e Donbass

Guerra Russia-Ucraina, diretta | Usa: “Forze russe molto vicine al centro di Mariupol”. Le truppe lasciano Kiev, “ma non si tratta di un ritiro”. Lo stallo nei colloqui: il nodo di Crimea e Donbass
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Momenti chiave

    • 17:48

      Mosca: “Obiettivi a Kiev e Chernihiv raggiunti, ora raddoppio sforzi in Donbass”

      Il “raggruppamento delle truppe russe in direzione di Kiev e Chernihiv è in corso”, con l’obiettivo di “raddoppiare gli sforzi nelle aree prioritarie e principalmente per completare la liberazione del Donbass“. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, riporta la Tass, aggiungendo che “i principali obiettivi delle forze armate a Kiev e Chernihiv sono stati raggiunti”.

    • 17:43

      Rocca (Croce rossa): “Non ci risultano presenti nell’edificio bombardato”

      “Non siamo in condizione di affermare al momento se ci siano vittime. Ci risulta che nell’edificio non vi fosse nessuno presente. Posso confermare che si tratta di un deposito della Croce Rossa e che il materiale all’interno era stato portato via e distribuito. Non era più in uso da alcuni giorni”. Lo afferma all’AdnKronos Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana e della Federazione internazionale delle società di Croce rossa e Mezzaluna rossa (Ifrc) dopo che un edificio della Croce rossa a Mariupol è stato colpito dai bombardamenti russi.

    • 17:37

      L’appello di Zelensky alla Norvegia: “Fornite all’Ue e a noi l’energia necessaria” – VIDEO

    • 17:29

      Telefonata di un’ora tra Draghi e Putin

      Come annunciato dal ministro degli Esteri Di Maio, nel pomeriggio c’è stata una telefonata tra il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio, durato circa un’ora, è terminato da poco.

    • 17:26

      Johnson: “Rafforzare sanzioni fino a quando l’ultimo russo lascerà l’Ucraina”

      Gli alleati occidentali devono mantenere in vigore le sanzioni contro Mosca e anzi “rafforzarle” fino a quando “l’ultimo singolo militare russo” avrà lasciato l’Ucraina. Lo ha affermato Boris Johnson durante l’audizione a Westminster. Quanto alle garanzie future invocate da Kiev a tutela di un accordo di pace che prevedesse la sua neutralità, Johnson ha risposto: “Io credo vada totalmente ripensato il sostegno offerto a Paesi come Georgia e Ucraina”, sostituendo l’offerta della membership nella Nato con “un’architettura di sicurezza” fondata su forniture massicce di armi che scoraggino la Russia dall’invadere.

    • 17:17

      Johnson: “Far cadere Putin non è un nostro obiettivo”

      Far cadere il presidente russo Vladimir Putin “non è un obiettivo del governo britannico, è importante essere molto chiari su questo punto” dopo quanto affermato al riguardo dal presidente Usa Joe Biden. A precisarlo è Boris Johnson durante un’audizione al Parlamento di Londra, pur aggiungendo di ritenere “non ignobile sperare” in un epilogo del genere sullo sfondo della “barbara aggressione” di Mosca all’Ucraina. A proposito canale di dialogo tenuto aperto con Putin da Emmanuel Macron, il premier tory ha spiegato di non avere nulla in contrario, a patto che Kiev lo ritenga utile.

    • 17:00

      Colloquio telefonico Biden-Zelensky

      È in corso dalle 16.45 italiane un colloquio telefonico tra il presidente Usa Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky. La telefonata è stata concordata “per discutere il nostro continuo sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione russa”, riferisce una nota della Casa Bianca.

    • 16:56

      Unicef: “Due milioni i bambini rifugiati, 1,1 in Polonia”

      Sono circa due milioni i bambini che hanno lasciato l’Ucraina, 1,1 milioni dei quali fuggiti in Polonia, e 2,5 milioni sono gli sfollati interni. Lo rende noto l’Unicef, denunciando l’elevato rischio di sfruttamento e traffico per i minori, oltre che l’uccisione, in guerra, di più di cento bambini e il ferimento di altri 130. Quasi la metà dei profughi, si precisa, sono minori. Centinaia di migliaia di altri bambini sono arrivati in Romania, Moldova, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Per proteggereli l’Unicef promuove l’apertura di rifugi sicuri per le famiglie.

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