L'iniziativa

“Bluefishers”, la campagna per dire basta al polistirolo in mare

Inquinamento marino - Ogni anno nelle acque italiane finiscono circa 14.000 tonnellate di questa materia plastica, tra i rifiuti più diffusi. Sono oltre 50 milioni le cassette monouso utilizzate per il trasporto e la vendita della merce ittica

Di Associazione Marevivo
28 Novembre 2023

Parte da Viareggio la Campagna nazionale di Marevivo “BlueFishers”, nata per combattere l’inquinamento marino da polistirolo, coinvolgendo i pescatori della piccola pesca artigianale nella sostituzione delle cassette di polistirolo con quelle riutilizzabili e riciclabili. La prima azione pilota, presentata in conferenza stampa, verrà realizzata nella località versiliana con il contributo della Tuscany Environment Foundation e in collaborazione con Cittadella della Pesca e Delegazione Regionale Marevivo Toscana.

La Campagna, che intende promuovere un modello di filiera in linea con le normative europee sull’economia circolare, prevede il coinvolgimento di 58 imbarcazioni che saranno dotate di oltre 2.300 cassette riutilizzabili e riciclabili, prodotte da DuWo – azienda leader nel settore – e già in uso in diverse marinerie italiane. Una volta concluso il loro ciclo di utilizzo, le cassette potranno essere riciclate e trasformate in altre cassette o manufatti, dando loro nuova vita. Oltre a ridurre l’impiego del polistirolo per il pescato, la campagna punta a sensibilizzare sull’importanza di adottare buone pratiche ambientali, valorizzando anche il ruolo di “sentinelle del mare” che hanno i pescatori.

Ogni anno in Italia sono oltre 50 milioni le cassette monouso di polistirolo espanso (Eps) utilizzate per il trasporto e la vendita della merce ittica, pari a circa 14.000 tonnellate. A causa della sua dispersione incontrollata, dovuta all’abbandono volontario o involontario, ma anche alla fragilità del materiale stesso e al bassissimo tasso di riciclo dopo l’utilizzo, il polistirolo rappresenta uno dei rifiuti maggiormente presente nel mare, in spiaggia o lungo le coste. Secondo una recente ricerca del Dipartimento di Scienza, della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche, inoltre, tra i rifiuti plastici analizzati, è il polimero in grado di assorbire e veicolare il maggior numero di contaminanti metallici.

Con questo progetto Marevivo intende rivolgersi anche ai decisori per sottolineare l’importanza di promuovere leggi che arrivino a vietare le cassette di polistirolo usa e getta utilizzate nel comparto ittico. Attualmente non risultano normative europee vincolanti che vietino in modo esplicito l’utilizzo del polistirolo nel settore. Anche a livello nazionale la situazione non è regolamentata e le decisioni al riguardo dipendono unicamente dalla sensibilità dei soggetti coinvolti, ossia le associazioni civili, le cooperative di pescatori, le Istituzioni locali.

“Marevivo si batte da quasi quarant’anni contro l’inquinamento marino da plastica. Con questo progetto vogliamo – ancora una volta – richiamare l’attenzione di opinione pubblica, Istituzioni e mondo imprenditoriale sul fatto che proprio l’uomo, che con le sue azioni mette a rischio quotidianamente la salute del mare, può essere la soluzione – ha dichiarato Laura Gentile, Coordinatrice nazionale del progetto per la Fondazione ambientalista – Sapendo, quindi, che ogni rifiuto che finisce in mare disinnesca il processo prezioso legato all’economia circolare, dobbiamo perseguire modelli virtuosi e sostenibili coinvolgendo tutti gli attori preposti, soprattutto in quei settori che, come la pesca, dal mare traggono la loro ragion d’essere.”

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