Si sentono male dopo aver mangiato pesce: madre e figlia di 15 anni morte al Cardarelli di Campobasso. Erano state dimesse due volte
Prima è morta la figlia di 15 anni, Sara Di Vita, poi la madre 50enne Antonella Di Ielsi per una sospetta intossicazione alimentare: entrambe si erano rivolte al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso sia il giorno di Natale che a Santo Stefano. Nelle ultime ore, il padre è stato ricoverato e, per precauzione, è stato trasferito insieme alla sorella maggiore (che al momento non ha sintomi) allo Spallanzani di Roma.
La Procura della Repubblica di Campobasso ha aperto un fascicolo contro ignoti delegando la Squadra Mobile a svolgere accertamenti. Secondo quanto risulta, la famiglia originaria di Pietracatella – padre, madre e la quindicenne – si sarebbe presentato in ospedale il 25 e il 26 dicembre per sintomi riconducibili a un malessere gastrointestinale in seguito alla cena della Vigilia di Natale. In entrambe le circostanze non sarebbe stato disposto il ricovero e la famiglia sarebbe stata rimandata a casa dopo accertamenti ritenuti sufficienti in quel momento. La situazione è precipitata il giorno successivo, quando la 15enne è tornata in ospedale in condizioni gravissime: ricoverata in Rianimazione, è morta nella serata di sabato 27 dicembre. La madre, arrivata successivamente al Cardarelli in condizioni critiche, e appreso lì della morte della figlia, è stata a sua volta trasferita in Rianimazione ed è deceduta questa mattina.
La Procura ha disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche, dei referti sanitari, il sequestro delle salme e anche degli alimenti presenti in casa.
Gli accertamenti dovranno chiarire sia la causa dell’evento – al momento non ancora individuata con certezza – sia la gestione dei primi accessi in pronto soccorso. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti vi è quella di un avvelenamento o di una grave intossicazione alimentare, ma al momento nessuna causa è stata confermata. Gli accertamenti dovranno chiarire se l’evento sia riconducibile all’ingestione di una tossina e, in caso positivo, di quale natura, anche alla luce del fatto che al cenone della vigilia avrebbero partecipato più persone senza che altri abbiano accusato sintomi.
“I quadri clinici hanno avuto un’evoluzione veramente rara che ha portato rapidamente al decesso nonostante le forme di supporto intensive che abbiamo messo in atto” ha detto all’agenzia Ansa Vincenzo Cuzzone, responsabile del reparto di Rianimazione dell’ospedale. “Hanno cominciato ad avere questi sintomi dopo un pasto, ma sono notizie frammentarie raccolte da loro che comunque erano scossi. C’è stata un’insufficienza epatica e poi una cascata di eventi uno dopo l’altro con una rapidità veramente unica che ha portato a un’insufficienza multiorgano. L’altra sorella sta bene, non ha avuto i sintomi dei familiari. Quel giorno sembra non abbia consumato il pasto con loro. In questi giorni è anche difficile risalire esattamente a quale pasto faccia riferimento l’episodio”. “Noi ieri abbiamo gestito la ragazzina arrivata in pronto soccorso con sintomi generici, come nausea, vomito e dolori addominali – conclude Cuzzone – dopo il decesso e l’evoluzione rapida e improvvisa, abbiamo chiesto alla famiglia di portare anche la mamma in ospedale perché i familiari avevano riferito che avesse gli stessi sintomi. Abbiamo cercato di giocare un po’ d’anticipo, ma questo anticipo non è bastato. Il padre è attualmente ricoverato da noi, in rianimazione, ha una buona stabilità. In caso di evoluzione lo trasferiremo in un centro di riferimento, come lo Spallanzani di Roma o l’ospedale di Napoli“.