Tennis

Chi è Learner Tien, il campione delle Next Gen di tennis che entrò al liceo in anticipo e deve il nome alla professione della mamma

Il 2025 lo ha inserito definitivamente nel novero dei giocatori più promettenti: ora sogna la top 10 dopo aver vinto le "Finals dei giovani"

“Leaner” in inglese significa “studente”. Nome più che mai azzeccato per il nuovo campione delle Next Gen Finals, Learner Tien. Il 20enne statunitense ha fatto suo il torneo dei giovani superando il belga Alexander Blockx 4-3 4-2 4-1. Un appuntamento di secondo piano nel calendario del tennis ma che rappresenta la ciliegina sulla torta in un 2025 di grande spessore.

Durante questa stagione Tien si è fatto conoscere, ha imparato partita dopo partita, anche nelle difficoltà, diventando un volto nuovo del tennis mondiale. Infine ha vinto. Ormai non è più uno sconosciuto, ma un giocatore da supervisiona per il futuro e non solo.

Mancino di origini vietnamite, Tien è nato a Irvine, in California, il 2 novembre 2005, da due genitori immigrati negli Stati Uniti, Khuong e Huyen, conosciutisi su un campo da tennis. Il nome è una dedica alla madre, di professione insegnante, che lo ha cresciuto con un’istruzione domiciliare. La sorella Justice deve il suo nome invece al lavoro del padre, avvocato.

L’imprinting con il tennis arriva prestissimo, all’età di poco più di un anno. Diventa in poco tempo una passione, seguita da quella per lo studio. Learner entra al liceo in anticipo, a 11 anni, e prosegue anche nella crescita sportiva. Lenta ma costante, lontano da eccessive pressioni. Nel 2022, a 17 anni, si iscrive all’University of Southern California, e qui prende la sua decisione: puntare tutto sul tennis. Tien vince due volte i Campionati Nazionali Under-18 della USTA, nel 2022 e 2023, raggiungendo nello stesso periodo anche due finali Slam junior (Australian Open e US Open).

Nel 2024 inizia a farsi conoscere dal grande pubblico, soprattutto per la finale alle Next Gen Finals persa contro Joao Fonseca. Un risultato che dà ulteriori conferme: la strada è quella giusta. E a rimarcare questa convinzione ecco il 2025. L’anno della svolta. A Melbourne Tien trova la prima vittoria contro un top 5 eliminando Daniil Medvedev in cinque set, prima di raggiungere gli ottavi di finale e perdere da Lorenzo Sonego.

In Messico, nel 500 di Acapulco, sorprende anche Alexander Zverev e centra i quarti, prima di mesi complicati e caratterizzati da sconfitte precoci. Il tutto si interrompe a Pechino, dove conquista la prima finale Atp battendo Flavio Cobolli, Lorenzo Musetti e ancora Medvedev. In finale Jannik Sinner si rivela però un avversario troppo forte.

Ormai per Tien manca solo il primo titolo in carriera, e questo arriva a Marsiglia, nell’ultimo appuntamento della stagione, dopo un nuovo ottimo torneo nel Masters 1000 di Shanghai (ottavi di finale). Lo statunitense supera Ugo Blanchet, Moez Echargui, Matteo Berrettini, Vitaliy Sachko e Cameron Norrie in una finale estenuante terminata 7-6 al terzo set. Duecentocinquanta punti che significano top 30 e numero 28 del mondo. Significa che per il prossimo Australian Open Tien sarà testa di serie in tabellone. Questo però dopo l’affermazione alle Next Gen Finals.

Il 2025 mette Tien definitivamente nel novero dei giocatori più promettenti, con i suoi progressi che stazionano un po’ all’ombra della supremazia di Sinner e Alcaraz, ma anche delle aspettative verso Fonseca. Un dettaglio che consente al giovane statunitense di non dover subire grandi pressioni. Nel mirino adesso c’è un 2026 da grande protagonista. Tien è un giocatore diverso dagli altri: meno forza ma tanta intelligenza tattica e regolarità. Varia molto il gioco con un campionario completo tra diritto, rovescio e servizio.

Il bagaglio giusto insomma per puntare alla top 20 nella prossima stagione, alla top 10 in futuro, ma che non pare avere il quid necessario per mirare a primeggiare. Improbabile quindi immaginarlo a ridosso di Sinner e Alcaraz. Sia in classifica, sia nella lotta per un titolo del Grande Slam. Lui nel frattempo osserva, gioca e apprende. La crescita esponenziale di questi ultimi mesi suggerisce che ben presto lascerà l’attuale posizione 28 del mondo. E non certo per stare ai margini del ranking.