Il 2 aprile 1983 Michelle Marie Newton aveva tre anni quando è sparita nel nulla. Per oltre quattro decenni è rimasta ufficialmente una bambina scomparsa. Oggi, a 46 anni, è stata ritrovata viva, in buona salute e con una verità sconvolgente: non ha mai saputo di essere stata rapita né di essere al centro di uno dei più lunghi casi di sottrazione parentale negli Stati Uniti. A ricostruire la vicenda è l’ufficio dello sceriffo della contea di Jefferson, infferson County Sheriff’s Office (Kentucky), che nelle ultime settimane ha reso pubblici i dettagli di un’indagine rimasta sospesa per anni e riaperta grazie a una segnalazione decisiva arrivata nel 2025.
La scomparsa nel 1983
Michelle fu denunciata come scomparsa il 2 aprile 1983 a Louisville, in Kentucky. Secondo quanto riferito dallo sceriffo, la madre, Debra Newton, aveva detto al marito Joseph che si sarebbe trasferita con la bambina in Georgia “per iniziare un nuovo lavoro e preparare una nuova casa per la famiglia”. Ma né Debra né Michelle fecero mai ritorno. Joseph Newton raccontò all’emittente WLKY di aver avuto un ultimo contatto telefonico con la moglie tra il 1984 e il 1985. Poi il silenzio totale. Debra scomparve definitivamente, portando con sé la figlia. Negli anni successivi, Debra Newton venne incriminata per sottrazione di minore e inserita anche nella lista dei ricercati dell’FBI per “fuga illegale per evitare il processo. A un certo punto figurò tra gli otto casi più rilevanti di rapimento parentale seguiti a livello federale.
Il caso archiviato, poi riaperto
Le ricerche proseguirono fino al 2000, quando il procedimento venne archiviato perché i procuratori non riuscirono più a contattare Joseph Newton, come riportato da WFTV9. Cinque anni dopo, nel 2005, Michelle venne rimossa dalle banche dati nazionali dei bambini scomparsi: aveva ormai circa 25 anni. Nel 2016, su richiesta di un familiare, il caso fu formalmente riaperto. Ma per quasi un decennio non emersero elementi utili, fino alla svolta del 2025: una segnalazione precisa al programma Crime Stoppers. “Le persone pensano che fare una segnalazione sia ‘fare la spia’. Non lo è”, ha dichiarato il colonnello Healey dello sceriffo della contea di Jefferson. “Significa aiutare le vittime e le famiglie. Questo caso dimostra che una sola telefonata può cambiare una vita”.
La svolta in Florida
La segnalazione portò gli investigatori a The Villages, una nota comunità residenziale per pensionati in Florida. Lì viveva una donna di 66 anni che si faceva chiamare “Sharon Nealy”. Era Debra Newton. Il 24 novembre 2025, gli agenti si presentarono alla sua abitazione. Nei filmati delle bodycam, ottenuti dall’emittente WESH 2, si vede un’amica scherzare: “Vengono a prenderti, Sharon!”. Debra ride, ma pochi istanti dopo un agente chiarisce: “Siamo qui per lei, signora”. Debra venne arrestata senza opporre resistenza. In passato era stata tra i ricercati più noti per sottrazione parentale. Le autorità confermarono l’identità attraverso un confronto fotografico e un test del Dna effettuato con una sorella di Debra residente in Kentucky: la corrispondenza fu del 99,9%.
Dopo l’arresto, gli investigatori si presentarono alla porta della figlia. A quel punto, la realtà di Michelle venne completamente ribaltata: “Non sei chi pensi di essere. Sei una persona scomparsa. Sei Michelle Marie Newton”, le dissero gli agenti, come lei stessa ha raccontato a WLKY. Secondo lo sceriffo, Michelle era cresciuta con un altro nome, in un altro Stato, senza alcuna consapevolezza della sua vera identità o del fatto di essere stata rapita: “Ci ha detto che non si era mai resa conto di essere una vittima, finché non ha visto tutto ciò che aveva perso”, ha spiegato il colonnello Healey. Dopo la rivelazione, Michelle ha contattato personalmente l’ufficio dello sceriffo, dando il via al ricongiungimento con il padre e con altri familiari. Il momento del ricongiungimento è stato raccontato da Joseph Newton con parole cariche di emozione: “È sempre stata nel nostro cuore. Non riesco a spiegare cosa si prova a rientrare in una stanza e poter riabbracciare tua figlia”. “Non scambierei quel momento con niente”, ha aggiunto. “È stato come vederla nascere di nuovo. Come un angelo”.
Il processo
Debra Newton è stata formalmente incriminata per sottrazione di minore, un reato che in Kentucky non è soggetto a prescrizione. È comparsa in tribunale dopo l’estradizione dalla Florida ed è stata rilasciata su cauzione, versata da un familiare. All’udienza erano presenti sia Michelle sia Joseph. La figlia non ha preso pubblicamente posizione contro la madre: “La mia intenzione è sostenere entrambi e cercare di aiutarli a chiudere questa vicenda, così che tutti possiamo iniziare a guarire”, ha detto a WLKY.