Rilevatori di radiofrequenze tascabili, vpn, controllo modello Mission: Impossible per telecamere nascoste e raggi infrarossi. È diventato virale nelle scorse ore un articolo di Wired dove vengono elencati alcuni accorgimenti per proteggere la propria privacy quando si è in hotel, in un bed and breakfast o in un Airbnb. Nel pezzo viene ricordato che un tempo si temevano effrazioni e furti di oggetti (non che il timore sia tramontato ndr), mentre oggi le minacce arrivano dal fronte informatico e dalla sorveglianza illegale e nascosta.
Nelle reti wi-fi pubbliche, per evitare intromissioni non gradite per intercettare il traffico dell’utente sdraiato nel suo letto di hotel intento a diteggiare password e dati finanziari sensibili, viene consigliato di ricorrere ad una virtual private network (vpn), “una soluzione software che consente di crittografare il proprio traffico internet di qualsiasi dispositivo, rendendolo illeggibile agli hacker e ai criminali informatici che tentano di intercettarlo”. Se non si vuole investire in vpn allora meglio stare attenti rispetto alle cosiddette reti “evil twin”, delle reti wi-fi identiche, ma tra le quali una sola è quella corretta. Scrivono su Wired: “Costanti anomalie di connessione e la ripetuta richiesta di autenticazione potrebbero essere segnali sospetti”.
Altra nuova minaccia: possibili telecamere presenti nella stanza in cui soggiornate. E qui inizia un salto nel tempo nei film di 007 e della Spectre: “Le società di sicurezza consigliano (…) prima di tutto di procedere con un controllo visivo, mettendosi alla ricerca di fori, dispositivi inconsueti o oggetti fuori contesto. Oggi una telecamera intelligente può avere dimensioni così piccole da poter essere posizionata agevolmente in cornici, sedi di viti, rilevatori di fumo, lampade, orologi e persino prese elettriche”. Bisogna poi stare attenti anche agli specchi: “quando vengono impiegati specchi bidirezionali è sufficiente appoggiare il dito per rilevare la distanza tra il polpastrello e il relativo riflesso: dovrebbero praticamente toccarsi e non esservi distanza”.
Se a questa prima ispezione non trovate nulla potete passare alla seconda fase: spegnete le luci e accedente la torcia del cellulare. “Illuminando oggetti e superfici con angolazioni minime potrebbero manifestarsi riflessi relativi a eventuali obbiettivi”. Altro suggerimento è l’uso della fotocamera (al buio) per individuare eventuali led a infrarosso delle telecamere che riescono a funzionare in modalità notturna. Infine si possono acquistare rilevatori di radiofrequenza tascabili capaci di captare i segnali radio (da 50 MHz a 12 GHz) emessi da telecamere, microspie e dispositivi di tracciamento per le comunicazioni e per attivarli basta passeggiare per la stanza. Insomma se avete questi problemi è probabile siate finiti in La conversazione di Francis Ford Coppola e siate proprio il paranoico protagonista interpretato da Gene Hackman che non trovando nulla dei dispositivi presunti nascosti distrugge direttamente tutto l’appartamento.