Crime

“L’appuntamento con la verità è solo rimandato”: Milo Infante a processo per diffamazione per il caso Denise Pipitone. Le parole di Piera Maggio a Ore 14

Il conduttore di Ore 14 deve difendersi dall'accusa di diffamazione dei magistrati che indagarono sulla scomparsa di Denise

di Alessandra De Vita
“L’appuntamento con la verità è solo rimandato”: Milo Infante a processo per diffamazione per il caso Denise Pipitone. Le parole di Piera Maggio a Ore 14

Per la prima volta ieri sera, il programma televisivo di Rai 2 Ore 14 è andato in onda solamente per 23 minuti e non in diretta: il conduttore del talk show Milo Infante ha spiegato di non aver potuto trasmettere in diretta perché impegnato a Caltanissetta nel processo in cui deve difendersi dall’accusa di diffamazione dei magistrati della Procura di Marsala, responsabili dell’inchiesta sul sequestro della piccola Denise Pipitone.

Le parole di Infante

“Con la Rai abbiamo sempre condiviso tutto con voi telespettatori, lo faremo anche nel processo in corso”, ha dichiarato Infante. A doversi difendere dallo stesso capo di imputazione è anche il giornalista Angelo Maria Perrino. Al centro della questione legale ci sarebbero alcune intercettazioni sulla bimba scomparsa. Ha aggiunto Infante: “Possiamo dirvi che nel novembre 2021 il direttore della testata ‘Affari italiani’, Angelo Maria Perrino, disse in questo studio che il suo giornale stava lavorando sull’inchiesta riguardante intercettazioni in cui venivano dette cose importanti sul caso Pipitone, ma che poi erano sparite”. Il giornalista ha proseguito dicendo che, prima del racconto di Perrino, “la dottoressa Angioni, ex pm di Marsala, aveva pubblicamente denunciato che nel periodo in cui coordinava le indagini si era accorta della mancanza di alcune intercettazioni e che per questo aveva aperto un fascicolo”. Ancora Infante: “Ne aveva parlato anche durante la trasmissione Storie Italiane e davanti ai pm di Marsala, che la stavano sentendo, salvo poi indagarla per altre informazioni, ma non per queste, evidentemente ritenute non gravi o interessanti. Dopo tre magistrati hanno ritenuto di essere stati diffamati, un pubblico ministero chiede archiviazione per due volte per Infante, ma due volte la richiesta viene negata, la seconda volta viene disposta l’imputazione coatta. Oggi non possiamo raccontarvi tante cose, l’appuntamento con la verità è solo rimandato”.

La madre di Denise

In collegamento era presente ieri a Ore 14 Piera Maggio, mamma di Denise, che ha dichiarato: “Questo calvario prosegue, ennesimo Natale senza lei, senza la verità e senza la giustizia, potete immaginare il nostro stato d’animo. Sono passati 21 anni, è pesante non sapere e restare sospesi nel vuoto, ancora adesso ci aspettiamo e chiediamo giustizia e verità per Denise. Il dolore è sempre lo stesso, a volte c’è l’accettazione della mancanza, non è voluta, è un dato di fatto. Noi abbiamo affrontato tutto con la logica, sulla base della realtà, il tempo passa, per noi è sempre uguale, viviamo questa attesa in modo consapevole, con un’accettazione forzata, la differenza è solo questa. Voglio ancora credere nella giustizia, anche se ci credo un po’ meno“.

Denise oggi

Durante il programma Infante ha mostrato inoltre il volto di Denise rielaborato con la tecnica della age progression, così da provare a visualizzare , secondo un’elaborazione fatta a esperti come potrebbe essere Denise Pipitone oggi, in caso di avvistamento. “Questa immagine è stata fatta tenendo presenti le foto di padre e madre naturale di Denise, si lavora per far sì che possa uscire qualcosa di verosimile”, ha concluso sua madre. Il padre biologico di Denise, lo ricordiamo, si chiama Piero Pulizzi. L’uomo all’epoca era sposato con Anna Corona a cui l’uomo nascose l’esistenza di questa bimba nata al di fuori del matrimonio. Quando la piccola scomparve, la madre Piera Maggio venne allora scoperto rispetto alla storia che aveva avuto con Pulizzi e da cui era nata Denise.

La scomparsa

La bimba, lo ricordiamo, scomparve 21 anni fa a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Aveva quasi quattro anni quando fu rapidamente rapita mentre giocava sul marciapiede davanti casa della nonna, un attimo dopo che il fratellino Kevin entrò in casa. Fu proprio una delle figlie avute da Pulizzi con la Corona, Jessica, ad essere accusata dai giudici (che ipotizzarono una ritorsione) del sequestro di Denise. Jessica Pulizzi, allora 17enne, venne poi definitivamente scagionata e assolta per insufficienza di prove dalle accuse. Tony Pipitone, l’uomo che ha cresciuto la piccola Denise, lo scorso anno a distanza di tre anni dall’ultima archiviazione disposta dal gip di Marsala, era tornato a chiedere ai magistrati siciliani di indagare sul caso.

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