Televisione

“La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite. Se mi fossi esibito sarei morto”: il racconto di Joaquín Cortés

Il danzatore, noto per aver portato l'arte del flamenco a livello internazionale, si racconta nella puntata del 14 dicembre tra il malore che lo ha costretto al riposo forzato per diverso tempo e la perdita dell'amata madre

di Emanuele Corbo
“La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite. Se mi fossi esibito sarei morto”: il racconto di Joaquín Cortés

La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite”. Era il 2023 quando Joaquín Cortés veniva ricoverato per problemi di salute. Il ballerino spagnolo, noto per aver portato l’arte del flamenco a livello internazionale, racconta nella puntata di Verissimo in onda il 14 dicembre su Canale 5 quanto accadutogli nel 2023. “Stavo ballando in teatro. Mi sentivo un po’ male, sono andato all’ospedale ma pensavo fosse nulla, poi invece mi misurano l’ossigeno e vedono che era bassissimo, mi dicono che non potevo andare via. Se mi fossi esibito per il terzo spettacolo non ce l’avrei fatta perché la situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite”. Dopo un ricovero di 10 giorni il danzatore ha impiegato un paio di mesi per ristabilirsi: “Non dovevo fare sport, né ballare. Dovevo stare molto attento”.

Cortés, classe 1969, oltre che un apprezzato danzatore è stato anche un sex symbol, e ha avuto una storia di un anno con Naomi Campbell molto seguita dai media: “Devo ringraziare Dio per una vita piena di emozioni” spiega a Silvia Toffanin. “Ho girato il mondo, ho avuto successo con la danza e la musica, mi ricordo a fine anni ’90 non potevo neanche camminare per strada”. Il registro cambia drasticamente quando si parla della madre che non c’è più: “La mamma è l’amore più grande. Io penso che nella vita sia la figura più importante. Ti cura, sta al tuo fianco. Io dico sempre che il cordone ombelicale tra me e lei non è mai stato tagliato” confida Joaquín. “Quando mamma è mancata, sono stato chiuso nella sua stanza per 4-5 mesi e dormivo nel suo letto. Non volevo uscire. È stato il momento più difficile della mia vita, pensavo di non farcela a continuare a vivere, che dovessi andarmene anche io con lei. È stato davvero molto doloroso”. Per lui la mamma era tutto: “È sempre stata il motore della mia vita. Io volevo essere il numero 1 per lei, non per me, perché fosse orgogliosa di suo figlio”. A scuoterlo da quel profondo senso di tristezza sarebbe stato proprio un segnale che il ballerino riconduce alla madre: “Ad un certo punto ho sentito un abbraccio, come un brivido, come se fosse un messaggio che mi stava dando lei dicendomi: ‘Vai avanti, balla, io ci sono’” conclude emozionato.

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