Un Airbus A320 della compagnia statunitense JetBlue ha interrotto improvvisamente la fase di salita per evitare una possibile collisione con un aerocisterna dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti. L’episodio, avvenuto venerdì 12 dicembre al largo del Venezuela, è ora oggetto di un’indagine da parte delle autorità americane. A ricostruire l’accaduto è il Corriere della Sera, che riporta anche le registrazioni delle comunicazioni tra piloti e controllo del traffico aereo.
Il volo JetBlue 1112 era decollato regolarmente dall’aeroporto di Willemstad, a Curaçao, alle 16:39 locali (le 21:39 in Italia), diretto all’aeroporto JFK di New York. La torre di controllo non aveva segnalato traffico anomalo e l’Airbus A320 stava salendo verso la quota di crociera. Alle 17:01 e 44 secondi, però, a circa 33.800 piedi di quota (oltre 10.300 metri), i piloti si sono accorti di avere sulla rotta un KC-135R, aerocisterna dell’United States Air Force impegnata nell’operazione antidroga “Southern Spear”. Pochi secondi dopo, alle 17:02, i dati delle piattaforme di monitoraggio mostrano che il velivolo JetBlue interrompe la salita. Nella registrazione delle comunicazioni con il controllo del traffico aereo di Curaçao, uno dei piloti afferma: “Torre, qui volo 1112, abbiamo quasi avuto una collisione qui sopra”. Subito dopo aggiunge: “Ci sono passati direttamente davanti lungo la nostra rotta di volo… Non hanno il transponder acceso, è assurdo”.
Il comandante fornisce ulteriori dettagli: “Abbiamo appena avuto traffico che ci è passato direttamente davanti a una distanza di 5 miglia — forse 2 o 3 miglia”. E precisa che “si trattava di un aerocisterna per il rifornimento in volo dell’United States Air Force ed era alla nostra stessa quota”. Per evitare il rischio, spiega, “abbiamo dovuto interrompere la salita”. Secondo il racconto del pilota, l’aereo militare si sarebbe poi diretto verso lo spazio aereo venezuelano. Al momento non è possibile stabilire con certezza la distanza minima tra i due velivoli. Le piattaforme specializzate come Flightradar24 non mostrano il KC-135R perché, come sottolineato dallo stesso equipaggio JetBlue, il transponder del velivolo militare risultava spento, rendendolo invisibile ai radar civili.
La compagnia americana ha confermato l’accaduto: “Abbiamo segnalato questo incidente alle autorità federali e parteciperemo a qualsiasi indagine”, fanno sapere da JetBlue. “I nostri piloti sono addestrati a seguire le procedure appropriate per le diverse situazioni di volo e ringraziamo il nostro equipaggio per aver segnalato tempestivamente questo episodio”. Anche l’Aeronautica militare statunitense ha riconosciuto l’episodio. Un portavoce ha dichiarato di essere “a conoscenza dell’incidente” e che la vicenda è “attualmente in fase di esame”.
Dalle registrazioni emerge anche la reazione dei controllori del traffico aereo: “È assurdo, aerei non identificati all’interno del nostro spazio aereo”, si sente dire da uno di loro. Non a caso, ricorda il Corriere della Sera, un Notam (bollettino di aeronavigabilità), identificato come A0717/25, invita a operare con “estrema cautela” negli spazi aerei di Aruba, Bonaire e Curaçao fino al 31 dicembre 2025. Il documento segnala che “diversi piloti e radar primari indicano la presenza di operazioni con velivoli non identificati” e chiede di riportare qualsiasi “attività insolita in quota”.