Il regista e sceneggiatore Paolo Virzì si è raccontato in una lunga intervista a Il Corriere della Sera e ha anche rivelato aspetti inediti del passato e della sua vita professionale. Intanto Virzì ha rassicurato che dopo l’ormai famosa lite furibonda al ristorante con l’ex compagna Micaela Ramazzotti e il suo fidanzato, Claudio Pallitto, le cose sono migliorate.
“Dopo la separazione abbiamo passato un momento più complicato, che sono certo presto ci metteremo alle spalle. – ha affermato – Abbiamo fatto due figli meravigliosi, oltre a film per me memorabili. Non posso che dar valore alle cose belle della nostra storia. È finita probabilmente per quelle stesse diversità che ci avevano avvicinato e poi legato. A volte con lei ero il maestrino palloso, il Furio di Carlo Verdone (…) La vita va avanti. Stiamo provando a costruire un rapporto di collaborazione tra genitori per i nostri due figli, a partire dal rispetto affettuoso per la nostra storia”.
Oggi Virzì sta con Susanna Paratore, autrice televisiva e sceneggiatrice: “Tra Susi e me c’è tenerezza e allegria. Ci siamo conosciuti in un momento complicato per entrambi: io con i miei problemi di padre legati alla separazione, lei incinta di un compagno che se n’era andato. Mi è stata subito molto simpatica, perché è spiritosissima e battutara, sembra quasi livornese. Invece è una pariolina atipica, sofisticata ma con una sua vena punk. Ho ritrovato con lei un po’ di spensieratezza”.
Tra i tanti incontri professionali quello con Sabrina Ferilli per “Caterina va in città”: “L’avevo vista in un piccolo ruolo in un altro film, mi aveva colpito per quell’essenza da antica italiana: aveva qualcosa di quelle attrici del cinema classico, come la Magnani e la Loren. La incontrai negli uffici di una produzione, dove lavoravo con Furio Scarpelli: era lì per fare un provino e mi chiese se le potevo dare un passaggio in motorino. All’epoca non si portava il casco, mi ricordo l’emozione di sentire quel corpo schiacciato contro la schiena. “Ma perché non fai un provino pure a me”? mi propose”.
E il provino c’è stato ma “creandomi anche inimicizie. I produttori sostenevano un’altra attrice, Nancy Brilli, già molto popolare, molto brava, molto bella, ma di una bellezza alto-borghese. Io cercavo una bellezza plebea. E scelsi Sabrina”.
Poi la confessione: “Sabrina mi faceva girare la testa. Siamo diventati in compenso amici fraterni: mi invitava a pranzo a casa sua a Fiano Romano, dove ho conosciuto questa famiglia immensa e suo padre Giuliano Ferilli, un personaggio leggendario (…) Un giorno anche io venni invitato a fare la pennichella e andando in bagno vidi una scena meravigliosa: Sabrina appoggiata sul petto di suo padre che le leggeva l’Unità. Credo che il grande amore di Sabrina sia stata la famiglia e in special modo suo padre… Non me ne voglia Flavio Cattaneo”.