Quando alla fine della battaglia tra Netflix e Paramount per acquisire gli asset di Warner Bros. Discovery ci sarà un vincitore, il bottino in termini di film e serie sarà prestigiosissimo. Nel portafoglio Warner c’è una tale quantità di storia stellata, iconica o anche solo ultra popolare di cinema e serie TV da rendere ricchi i nuovi proprietari per parecchio tempo a venire. Stiamo parlando di un archivio che va da Harry Potter all’universo DC Comics, dai film di Stanley Kubrick alla saga de Il Signore degli Anelli e Dune, fino a I Soprano, Friends e Il Trono di Spade.
Insomma, nel caso Netflix vincesse la partita, sarebbe come se l’ultimo campione giunto dallo streaming inglobasse campionati e coppe giocati sul campo delle sale cinematografiche e della TV. Un subentro in corsa quantomeno bizzarro, se non proprio industrialmente trasversale.
Del resto, come scrive il professor Alberto Pasquale, tra i maggiori esperti dei meccanismi dell’industria cinematografica mondiale, sul suo profilo Facebook commentando la vicenda: “L’integrazione richiederebbe però una trasformazione radicale del modello Netflix. La società, che ha sempre evitato acquisizioni e privilegiato strategie ‘costruite in casa’, si ritroverebbe a produrre film per le sale, settore storicamente tenuto a distanza; a vendere contenuti a terzi, come fa Warner, rompendo la tradizionale esclusività del catalogo Netflix; a gestire pubblicamente i risultati al botteghino, più rischiosi e imprevedibili rispetto ai flussi streaming”.
Insomma, non saremmo solo di fronte a quote di mercato oltre il limite massimo stabilito, che chiamerebbero in causa l’antitrust e l’amministrazione Trump – molto vicina alla nuova offerta ostile di Paramount che spiazza Netflix – ma a una vera e propria trasformazione genetica di Netflix.
Come scrive Fortune, “La battaglia per la Warner Bros. sottolinea quanto sia diventato fondamentale disporre di un archivio completo dei migliori film e serie TV per lo streaming, l’unica parte in crescita dell’industria cinematografica e televisiva odierna. Titoli Warner come Il Trono di Spade, Batman e Il Signore degli Anelli, insieme a HBO Max, amplierebbero significativamente il business dello streaming di Paramount, che conta circa 80 milioni di abbonati. Per Netflix quegli stessi film e programmi TV alimenterebbero un servizio di streaming che già raggiunge più di 300 milioni di famiglie in tutto il mondo e consoliderebbero il vantaggio dell’azienda rispetto a concorrenti come Disney e Amazon.com”.
Insomma, il caro vecchio catalogo sembra essere l’elemento più appetitoso del succulento abbandono di Warner.
Ricordiamo intanto che la Warner ha 107 anni di vita, essendo nata nel 1918 sul Sunset Boulevard di Hollywood grazie all’intraprendenza dei quattro fratelli Warner – Albert, Harry, Sam e Jack. Tra gli anni trenta e sessanta, citiamo alcuni titoli che hanno fatto la storia del cinema: Piccolo Cesare, Casablanca, Sentieri Selvaggi, È nata una stella, Gioventù bruciata, Bonnie and Clyde.
Da Arancia Meccanica in avanti, quindi Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket ed Eyes Wide Shut, la WB produce tutti i film di Kubrick. Negli anni settanta centra parecchi successi a partire da L’Esorcista, Superman con Christopher Reeve e Gene Hackman, Dirty Harry (il primo capitolo di L’Ispettore Callaghan; i successivi li produrrà la Malpaso di Clint Eastwood e WB li distribuirà) e successivamente tutta la filmografia dello stesso Eastwood, tra cui gli oscarizzati Gli Spietati e Million Dollar Baby.
Negli anni novanta, Warner Bros. produce la saga di Batman iniziata da Tim Burton, Seven di Fincher, La Guardia del Corpo e intraprende l’iconica serie di Matrix. Gli anni duemila sono quelli della saga di Harry Potter – che diventerà la più redditizia per la WB – e quella firmata da Peter Jackson de Il Signore degli Anelli. In mezzo sbucano anche i due film di Sex and the City, Inception di Nolan, Gravity di Cuarón, Mad Max: Fury Road, Joker con Joaquin Phoenix e infine la clamorosa affermazione di Barbie e dei primi due episodi di Dune firmati da Denis Villeneuve.
Solo negli ultimi due anni, WB ha dovuto digerire due flop come la saga Horizon di Kevin Costner e il sequel di Joker, Joker: Folie à Deux. Infine, per la prossima corsa agli Oscar, è in rampa di lancio da mesi Una battaglia dopo l’altra con Leonardo DiCaprio.