Un tacchino ripieno di anatra, pollo e salsiccia. Dodici piatti senza carne nella stessa cena di Natale. Carne di uccello fermentata in pelle di foca. È diventato un trend di Google l’articolo pubblicato dalla versione online del Messaggero dove si enumerano diversi piatti tipici nel mondo preparati per Natale e piuttosto bizzarri. Si inizia dallo statunitense Turducken, sorta di unione materiale e lessicale di tre tipi di carne: tacchino, anatra e pollo. All’esterno la carcassa del tacchino, all’interno un’anatra disossata che a sua volta racchiude pezzi di pollo, a loro volta farciti di salsiccia. L’insieme diventa un arrosto che poi viene tagliato a fette.
Al suo opposto una sana cena vegetale di origine polacco-ucraina chiamata Le 12 portate. L’usanza prevede che alla Vigilia si portino a tavola 12 piatti diversi accomunati dall’assenza di carne. In genere la prima portata è sempre il kutia, grano bollito con semi e noci. Dalla Groenlandia invece ecco il Kiviak: carne di uccello che viene fatta fermentare per mesi all’interno della pelle delle foche. Stomaci forti fatevi capanna. I dirimpettai norvegesi non scherzano. Il Lutefisk è un merluzzo essiccato, trattato principalmente con soda caustica, con contorno di patate e burro. La Ciorba de Burta chiude la carrellata gourmand: zuppa di trippa con panna acida, aglio, radici e verdure.