Cultura

“Abbiamo alleggerito e trasformato il cemento in modo che possa diventare un elemento intimo e raccontare la persona che lo indossa”: così Maria Chiara Monacelli di Sensorial

di Simona Griggio
“Abbiamo alleggerito e trasformato il cemento in modo che possa diventare un elemento intimo e raccontare la persona che lo indossa”: così Maria Chiara Monacelli di Sensorial

Cosa accade nel cervello quando osserviamo un quadro, un paesaggio, un’opera architettonica? Ogni fonte di bellezza influisce sul nostro stato d’animo ed emozionale creando una relazione profonda con il nostro essere, con la memoria, con il vissuto e l’immaginario. Ogni volta che ci immergiamo in un’esperienza di condivisione estetica si genera un’empatiaspeciale fra noi e lo spazio, una connessione emotiva, una risonanza.

Maria Chiara Monacelli, giovane imprenditrice laureata in architettura conmaster in neuroscienze applicate (disciplina che studia la capacità del cervello di rispondere e adattarsi all’esperienza che viviamo) e in neuroestetica, (disciplina che unisce le neuroscienze con l’estetica), ha approfondito questi aspetti. Alla fine del suo percorso di apprendimento e approfondimento professionale, è nato Sensorial.

Una start up, un brand di architettura e microarchitettura che, integrando i principi della neuroestetica e della sinestesia progettuale, permette di vivere esperienze immersive come vedere un suono, ascoltare una luce, toccare un’emozione.

“Mi interessava e mi interessa comprendere come lo spazio possa influire sul nostro comportamento generando emozioni e benessere psicofisico. Spazio inteso come relazione tra forme, colori, materiali, luci. Spazio architettonico che influisce sul nostro stato emozionale”, rivela.

Tutto è partito dal cemento, un materiale che, a vedere le sue trasformazioni e declinazioni nelle lavorazioni di Sensorial, diventa stupefacente. Che sia un gioiello luminescente o la superficie di un tavolo che respira e si fa cassa armonica per veicolare il suono.

Perché partire proprio dal cemento? “La mia famiglia, di Gubbio, lavora nel settore da sempre. Conoscevo e conosco bene questo elemento. Ma volevo dargli un’identità diversa: versatilità, trasformazione, risonanza, renderlo fonte di esperienza sensoriale, appunto”.

Tutto è nato per caso. Da un’esperienza di lavoro all’estero. Manicelli stavacollaborando a un progetto di architettura per la città di Neom in Arabia Saudita: “Eravamo alla ricerca di materiali innovativi. Così ho proposto una sperimentazione sul cemento con artigiani italiani che conoscevo. Il risultato è stato la realizzazione di un bellissimo progetto per un teatro. Al termine, ho deciso di far nascere la mia start up basandomi sui miei studi in neuroscienze applicate all’architettura”.

Da Concrial, il cemento sensoriale, (dalla fusione delle parole concrete e sensorial), si sono sviluppate diverse applicazioni e declinazioni che hanno dato vita a opere inusuali, fra cui la creazione del tavolo sonoro Osmos, fotoluminescente e fonodiffusore, e la capsule “Wearable concrete” firmata da Giuliana Cella: trasfigurazione del cemento in materiale glamour, innovativo e polisensoriale.

Osmos è il tavolo scultoreo di cemento fotoluminescente e sonoro, attraversato da un ulivo caduto durante un’intemperia e ancora percorso da un rivolo d’acqua. Diffonde il suono della musica dal vivo: se tocchi il tavolo ne senti la vibrazione percorrere il tuo corpo. L’installazione artistica Osmos è stata realizzata per un evento del Fuori Salone alla scorsa Design Week di Milano.

Mentre i bracciali, gli anelli e le collane nati dal cemento mischiato a elementi luminescenti, persino a brillanti, sono stati presentati all’ultima Faschion Week di Milano. Sono gioielli che al buio si accendono di luce catturata durante il giorno. Leggerissimi, stanno andando a ruba fra le ragazze della Milano contemporanea internazionale.

La designer, regina dell’etno-chic, ha pescato da varie collezioni di Sensorial. Atacama, che trae ispirazione dal deserto cileno, impiega ossidi metallici di rame, bronzo, ottone, ferro, oro e pigmentazioni naturali combinate al cemento. Fuji, con innesti di metalli fusi combinati al cemento forgiato, richiama colate laviche, con forti contrasti tra superfici lisce e materiche, lucide e grezze. Moon è superficie che assorbe la luce naturale e la rilascia gradualmente in oscurità. Venezia è invece un omaggio alla memoria, con pizzi e tessuti sartoriali impressi, lasciando tracce tattili e visive che evocano la sensualità dei tessuti storici veneziani.

“Abbiamo alleggerito e trasformato il cemento in modo che possa diventare un elemento intimo e raccontare la persona che lo indossa. La collezione di gioielli nasce dal desiderio di portare la materia sensoriale sul corpo”.

Monacelli sarà presente alla prossima Design Week di Milano? “Stiamo già pensando al prossimo Salone del Mobile, per il momento posso solo anticipare che il nostro atelier intende potenziare la multi-sensorialità di Concrial anche avvalendosi di collaborazioni prestigiose”.

È il dialogo fra arte e manufatto che si apre a nuove frontiere esperienziali del quotidiano in cui diventa possibile vedere e toccare un suono, sentire un colore. Indossare una luce.

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