Cinema

“Sto sempre peggio. Non ho motivo di essere di buon umore in nessun momento, in nessun giorno”: Eric Dane di Grey’s Anatomy in sedia a rotelle per la Sla

L'attore di Grey's Anatomy rivela il peggioramento della sua condizione ma conferma la volontà di continuare a lavorare

di Davide Turrini
“Sto sempre peggio. Non ho motivo di essere di buon umore in nessun momento, in nessun giorno”: Eric Dane di Grey’s Anatomy in sedia a rotelle per la Sla

“Ho la SLA, sto sempre peggio, ma continuerò a recitare”. Eric Dane è tornato a parlare della sua battaglia contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Intervenendo ad un dibattito online organizzato da IAMALS.org, ha descritto i cambiamenti fisici che ha subito negli ultimi mesi, tra cui la perdita di mobilità delle braccia, alterazioni del linguaggio e l’uso della sedia a rotelle. L’ex attore di Grey’s Anatomy ha rivelato all’inizio di quest’anno di convivere con la sclerosi laterale amiotrofica, una patologia che colpisce le cellule nervose del cervello e del midollo spinale.

Non ho motivo di essere di buon umore in nessun momento, in nessun giorno. Non credo che nessuno mi biasimerebbe se salissi in camera mia, mi infilassi sotto le lenzuola e passassi le due settimane successive a piangere”. Nonostante ciò, a 53enne popolarissima star delle serie tv ha sottolineato che intende continuare a lavorare. “Non ho intenzione di rinunciare al mio scopo per una malattia. Semplicemente non ne sono capace. Sono piuttosto limitato in ciò che posso fare fisicamente come attore, ma ho ancora il mio cervello e la mia capacità di parlare, quindi sono disposto a fare praticamente qualsiasi cosa”.

Dane ha sottolineato che i ruoli futuri dovranno probabilmente essere “incentrati sulla SLA”, aggiungendo: “Sarà molto difficile per me interpretare qualsiasi altro ruolo in cui non si guardi il gorilla di 360 chili nella stanza, e per me va bene così. Sono grato di poter ancora lavorare in qualsiasi ruolo”. Dane ha recentemente interpretato Matthew, un pompiere affetto da SLA, in Brilliant Minds: “La cosa più difficile è stata staccarmi dal personaggio, perché era qualcosa di così nuovo e così reale per me”, ha detto. “Ci sono stati momenti in cui ho fatto molta fatica a pronunciare le battute. Ma nel complesso sono stato davvero grato per l’esperienza. L’ho trovata un po’ catartica”.

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