Corinne Clery torna a Verissimo e lo fa con la lucidità di chi ha deciso di non nascondersi più: “Mio figlio mi ha denunciata per diffamazione”, annuncia. È l’ennesimo capitolo di un rapporto ormai interrotto da oltre otto anni, una distanza che l’attrice definisce “insanabile” e che ancora oggi fatica a metabolizzare. Clery chiarisce immediatamente il motivo della denuncia: “Mi ha denunciato per una cosa che non ho mai detto. Sono usciti articoli che parlano di violenze fisiche, ma non è vero. Però ho vissuto tante violenze psicologiche da mio figlio”.
L’attrice ripercorre la storia di una maternità vissuta in solitudine: “Tutto quello che ho fatto e che avevo l’ho fatto sempre con lui al centro del mio mondo. Ho fatto di tutto per proteggerlo. Forse ho sbagliato a non raccontare la verità su suo padre”. Clery ammette che per molto tempo ha pensato di essere lei la causa del distacco, di aver commesso un errore invisibile. Oggi, però, dà un nome a quelle dinamiche che all’epoca non riusciva a decifrare: “Anni fa non si parlava di problemi psicologici, come la sindrome da narcisista. Io non potevo più parlare: qualsiasi cosa gli dava fastidio. A un certo punto ho pensato di aver fatto qualcosa di male, come aver avuto un fidanzato più giovane. Ho lasciato il mio compagno pensando che fosse quello il problema”.
Clery racconta episodi di “violenza verbale e psicologica”, un crescendo di tensione che l’ha portata a mettere in discussione sé stessa: “Lui ha sempre cercato di sminuirmi e criticarmi”. Il punto di rottura definitivo è arrivato quando, dopo avergli donato il suo casale, il figlio l’ha allontanata: “Mi ha detto di andare via perché era casa sua e che io ero un’intrusa. Abbiamo litigato tante volte, ma una volta ho avuto paura. Non mi sento più mamma”. Secondo l’attrice, la frattura familiare si sarebbe ridotta negli anni a un’unica questione: il denaro. “Io ho dato tutto quello che avevo, e comunque non andava bene. Avrei dato qualsiasi cosa per avere una famiglia del Mulino Bianco. Per anni ho fatto quello che voleva lui, a un certo punto ho detto stop”.
Un mese fa, la denuncia per diffamazione ha aggiunto un ulteriore livello di conflitto. “Non ho parlato con nessun quotidiano — ribadisce Clery — invece si faceva riferimento a violenza fisica, che non c’è mai stata”. Clery ammette che per molto tempo ha provato vergogna: “Pensavo di aver sbagliato qualcosa”. Ma la solidarietà arrivata da altre donne, molte delle quali alle prese con dinamiche familiari simili, le ha dato il coraggio di raccontare ciò che ha vissuto.