Dieci avvisi di richiamo dal commercio in poche ore per lo stesso problema. Il Ministero della Salute ha lanciato una maxi-allerta per le gallette di mais a causa di un grave rischio chimico per i consumatori: la presenza di Deossinivalenolo (DON), una micotossina, in quantità superiori al limite massimo consentito dalla legge per i contaminanti. Il ritiro è stato disposto in via precauzionale e coinvolge un vasto numero di lotti venduti con marchi diversi, tutti prodotti dalla stessa ditta.
Tutti i prodotti richiamati sono stati realizzati nello stabilimento della ditta Langalletta Srl di Santa Vittoria d’Alba, in provincia di Cuneo. L’azienda è il denominatore comune per tutti gli avvisi, datati 26 novembre ma pubblicati solo ora sul portale dedicato alle allerte alimentari. Il problema riguarda un totale di 10 richiami separati, che coinvolgono le gallette di mais nel formato da 150 grammi vendute con diversi nomi commerciali.
I lotti ritirati dal mercato
Il richiamo è trasversale e interessa sia i marchi propri del produttore sia diverse linee distribuite nei supermercati. I consumatori sono invitati a controllare le proprie dispense per i seguenti brand e lotti (tra i più significativi):
- Gallette di mais integrale Pignoletto – Langalletta: Richiamati lotti con scadenze come 21/02/26, 27/05/26, 31/01/26 e 10/09/2026.
- Le Gallette Gustose e Croccanti Mais Integrale – Brezzo: Interessati i lotti C2554 e G2531 (scadenza 17/03/26 e 14/07/26).
- Gallette di mais integrale – Terra Verde Bio: Segnalati lotti con scadenze fino a ottobre 2026.
- Gallette bio – San e Bun: Richiamati lotti con scadenze come 07/01/2026 e 22/05/2026.
- Gallette di mais pignoletto integrale – Dietnatural: Riguardati numerosi lotti con scadenze che arrivano fino a novembre 2026.
La raccomandazione: “Non consumateli”
La raccomandazione ufficiale rivolta ai clienti che avessero acquistato una o più confezioni appartenenti ai lotti specificati è tassativa: non consumare assolutamente il prodotto e riportarlo nel punto vendita di acquisto. Le catene di supermercati hanno già ritirato le confezioni dagli scaffali. La presenza del Deossinivalenolo (DON), un noto contaminante del mais, in dosi superiori a quelle consentite, impone il massimo rigore per tutelare la salute dei consumatori.