Martedì 11 novembre la troupe di Dritto e Rovescio ha subito un’aggressione mentre si trovava a Torino. I fatti sono avvenuti in corso Novara 78. Qui un uomo incappucciato armato di mazza chiodata si è accanito sull’auto con cui erano arrivati cronisti e operatori video, sfasciandone il parabrezza, prima di darsi alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
E nella puntata di ieri 14 novembre, Paolo Del Debbio, conduttore del programma di Rete4, ha commentato l’accaduto: “Erano incappucciati, se non sbaglio, vero Erika (Antonelli, l’inviata che si trovava a Torino, ndr)? Incappucciati, quindi dei vigliacchi, perché chi combatte per una causa va a volto scoperto. Così come io dico a voi a volto scoperto che siete degli str***i, ma non mi intimidite, perché io la settimana prossima vengo lì e abbiate il coraggio a volto scoperto di venire a parlare, di confrontarvi, di dirmi le vostre ragioni. Io vi dirò le mie e non occorre portare una mazza, basta portare il cervello, se ce l’avete e in che quantità e soprattutto se le sinapsi collegano i neuroni, perché quello è il punto. Però non pensate di intimidire con queste cose. Questo fatto non va sottovalutato, perché così è la prima volta che ci capita”.
E Antonelli ha spiegato: “Sì, Paolo, questa persona aveva una mazza di almeno 30 centimetri. Quello che mi è rimasto impresso è che la parte superiore di questa mazza aveva tre chiodi. Tre chiodi grandi che spuntavano, con cui non si è fatto nessun problema a colpire la nostra auto parcheggiata. Noi dentro, inermi, a fare il nostro lavoro. Io, Nicolò Cicala e Andrea Grattarola, ottimi professionisti. Fino a spaccare il lunotto posteriore e danneggiare gravemente il vetro anteriore, che aveva tre fori, con il vetro rientrato. È stato agghiacciante. Abbiamo avuto molta paura“.