
I vicini hanno raccontato di aver sentito una violenta lite. L'arrestato si difende dalle accuse affermando di aver provato a fermare l'amico che si stava lanciando dal balcone
Era stato trovato poco dopo le 23 di giovedì a terra nel cortile, seminudo e senza vita dai residenti in via di San Calepodio, in zona Monteverde a Roma. Leonardo Fiorini di 27 anni è morto dopo essere precipitato da un B&b al terzo piano del palazzo. Subito intervenuti sul posto i carabinieri hanno arrestato un venticinquenne che condivideva la stanza con lui. David Stojanovic, di origini albanesi, è stato posto ai domiciliari ed è accusato di omicidio.
Dalle prime testimonianze raccolte, la vittima – originaria del frusinate – avrebbe avuto una violenta lite con l’altro ragazzo che era in camera con lui e non si esclude che la colluttazione sia proseguita sul balcone da dove è poi precipitato, morendo sul colpo. Stojanovic si sarebbe difeso dalle accuse affermando di aver provato a fermare Fiorini nel suo tentativo di lanciarsi dal balcone: “Era impazzito, si strappava i vestiti di dosso. Ho provato a fermarlo, ma non ci sono riuscito”, ha raccontato.
I due erano entrambi originari di Isola del Liri, in provincia di Frosinone. La vittima lavorava a Roma come dipendente pubblico. Il 25enne, che viveva con lui da tre giorni nel B&b, è invece commesso in un negozio nella Capitale. Sono in corso indagini per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. La stanza è stata sequestrata e i militari della VII sezione del nucleo investigativo hanno effettuato i rilievi. Sulla salma del 27enne, trasportata all’obitorio del Verano, verrà effettuata l’autopsia.
I vicini hanno raccontato di “urla furibonde“, di “qualcosa di fuori dal normale”. Il litigio “ha svegliato tutto il palazzo e poi si è sentito il tonfo”. “Pare che il ragazzo fosse appeso fuori dal balcone, completamente nudo. Ho sentito le urla di un ragazzo che bestemmiava e inveiva contro, credo, l’altro ragazzo che tentava di aiutarlo, tenendolo per le gambe”, ha dichiarato un altro abitante della zona: “I vicini chiedevano di aiutarlo, di sfondare la porta dell’appartamento. Io mi sono messo paura ma sono comunque sceso, anche se non c’è stato nulla da fare: da casa mia vedevo nitidamente una ragazza del palazzo di fronte che urlava e chiedeva aiuto. Poi si è sentita male”. L’allarme è stato dato anche dalla signora che vive al piano terra: “La donna urlava ‘aiutatelo, si butta‘ – racconta un’altra residente – c’è stato poi un grande schiamazzo. Non si capiva bene cosa accadesse: sembrava lui cercasse di uscire e qualcuno cercava di trattenerlo. Poi, un forte tonfo”.