Citazioni che arrivano da monologhi, romanzi, canzoni, raccolte in un volume dal titolo Io Dico che Roberta Bellesini, 53 anni, ha curato con Chiara Buratti. Citazioni di Giorgio Faletti, del quale Bellesini è stata compagna e moglie. E lo scrittore, attore e cantautore, scomparso a 63 anni nel 2014, un segno lo ha lasciato con tante cose a cominciare dai suoi libri che vendono ancora milioni di copie. Come si sono conosciuti, l’amore e la storia la racconta proprio Bellesini al Corriere della Sera: “Avevo 15 anni, con gli amici ci si trovava sui motorini davanti al bar Cocchi di Asti. Sentimmo un rombo. E una Ferrari rossa si fermò a pochi metri. Scese Giorgio Faletti, accompagnato da una modella bellissima con le gambe lunghe otto metri”. Lei pensò che fosse “uno sborone”, ma poi capì che non era tipo da vantarsi.
Da lì, loro vite si incontrano spesso ad Asti ma è solo nel 2000 che arriva l’amore: “Nella maniera più italiana possibile: davanti alla tv per la partita della nazionale — c’era Francia-Italia, finale degli Europei di calcio — e a un piatto di spaghetti al pomodoro”. Un amore che Bellesini definisce “costruito nel tempo. Quando sono cominciati i suoi problemi di salute, avrebbero potuto creare tensioni, paura o stanchezza, è normale che succeda, siamo umani. Invece per noi è stato un collante fortissimo”. E la storia con Faletti, l’architetta 53anni la racconta anche nei momenti difficili, quando lui non arrivo mai alla presentazione di ‘Io Uccido‘ – bestseller di fama mondiale – perché “ebbe un ictus. Non gli lasciò nemmeno il tempo di stendersi sul letto. Quando sono rientrata, a mezzogiorno, l’ho trovato per terra. Già in coma. Dall’ultima chiamata sul cellulare, alle 10.05, ho potuto ricostruire a che ora più o meno si era sentito male“.
Il matrimonio nel 2003, all’isola d’Elba, il suo luogo del cuore e poi la scoperta di un tumore al polmone durante un controllo per l’ernia: “Soffriva di ernia del disco. Durante una risonanza di controllo, trovarono una metastasi: tumore al polmone”. Si curò a Los Angeles “con un medico russo, Giorgio si fidava, erano terapie avanzate. Non era arrabbiato con la vita. E nemmeno triste. Nonostante tutto è stato un bel periodo. Abbiamo vissuto a Venice, Santa Monica, Hollywood, cambiavamo casa ogni mese, lì non ti fanno affitti più lunghi…”. E oggi Bellesini dice con forza che “Giorgio c’è. Anche se non posso vederlo, è vicino a me”.