“Svolta a destra”, “Prosegui per 500 metri”. Per anni, la voce di Google Maps è stata un compagno di viaggio asettico ma affidabile. Ora, quella voce sta per essere sostituita da un copilota intelligente. L’intelligenza artificiale Gemini di Google sta “salendo a bordo” dell’app di navigazione più usata al mondo (oltre 2 miliardi di utenti), promettendo di trasformare radicalmente il modo in cui viaggiamo.
Dopo la recente integrazione di Meta AI in WhatsApp, la rivoluzione dell’IA generativa tocca ora il colosso della navigazione. L’annuncio ufficiale dell’integrazione di Gemini in Google Maps segna un passaggio epocale: non si tratterà più di ricevere semplici indicazioni stradali, ma sarà possibile “intrattenere vere e proprie conversazioni dinamiche” con l’assistente vocale. Insomma, proprio come se avessimo un “esperto” della zona accanto a noi pronto a darci qualsiasi informazione o a rispondere a tutte le nostre domande.
Il cambiamento più grande sarà il potenziamento dell’approccio hands-free (mani libere). Invece di distrarsi digitando sullo schermo, l’utente potrà infatti usare semplici comandi vocali per richieste complesse, migliorando notevolmente la sicurezza alla guida. Ad esempio, sarà possibile chiedere a Gemini di trovare “il ristorante più economico nel raggio di 10 chilometri”, avere “informazioni sulla disponibilità di parcheggi” in una zona specifica, o localizzare le “colonnine di ricarica per le auto elettriche” più vicine. Tutto questo senza mai togliere gli occhi dalla strada. Non è però tutto oro quel che luccica. L’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa porta con sé un rischio ben noto: le “allucinazioni“. Tutti i modelli linguistici di grandi dimensioni, inclusi ChatGPT e lo stesso Gemini, sono inclini a fornire consigli e indicazioni errati, incompleti o palesemente inventati.