“Il mio rifugio e la mia tempesta” di Arundhati Roy – Guanda - 3/14
Nota al grande pubblico per “Il Dio delle piccole cose” pubblicato nel 1997 da allora la scrittrice indiana – grazie a Guanda – si è fatta conoscere in Italia con testi che raccontavano del suo Paese, di uno Stato che ci attrae ma che forse non sapremmo vivere. Ora, Roy, per la prima volta – pur evocando sempre il fascino del Kerala, la sua regione d’infanzia – va oltre e attraverso sua madre, Mary Roy, compie un lavoro autobiografico, denudandosi ma allo stesso tempo narrando la deificazione della figura materna nel suo Paese. Trecento quarantasei pagine che scorrono senza accorgersi verso la fine.
