Quando aveva 26 anni, Harriet Green, di Melbourne, ha iniziato ad avvertire nausea e stanchezza dopo i pasti, ma ha ricondotto tutto allo stress lavorativo. “Pensavo fosse solo un’intolleranza alimentare o il troppo lavoro”, ha raccontato la ragazza al Daily Mail. “Dopo pranzo mi sentivo così male che restavo immobile davanti al computer cercando di non vomitare”, ha confessato la Green.
Con il tempo, ai disturbi gastrointestinali si sono aggiunti lividi inspiegabili e una forte spossatezza. “Dopo l’attività fisica mi sentivo davvero a pezzi”, ha detto. Un giorno, dopo essersi grattata una gamba, ha notato un grande ematoma: “Ho capito che non era normale e ho fissato subito un appuntamento dal medico”.
Gli esami iniziali hanno evidenziato anemia con livelli di ferro normali. Il medico di base l’ha mandata da un ematologo e la biopsia del midollo osseo ha portato a una diagnosi inusuale per la sua età: sindrome mielodisplastica (MDS). “La dottoressa mi ha detto che non era cancro, ma che andava gestita con attenzione. In quel momento mi sono spaventata molto”, ha detto la ragazza.
Nel giro di due settimane, una seconda biopsia ha confermato la progressione in leucemia mieloide acuta (AML). “Il mio oncologo mi ha avvisato che il trattamento sarebbe stato intenso per almeno un anno”, ha spiegato la Green.
La paziente ha iniziato la chemioterapia intensiva presso il Royal Melbourne e il Peter MacCallum Cancer Centre, trascorrendo diversi mesi tra ricoveri e periodi di isolamento: “Il reparto era sigillato, non potevamo ricevere fiori o cibo da fuori. Alla fine mi hanno dimessa per tutelare la mia salute mentale”.
Così è stato necessario un trapianto di midollo osseo. “Non c’erano donatori compatibili in Australia, ma ne trovarono uno in Germania, un uomo sulla cinquantina”, ha dichiarato Harriet Green. “Gli devo la vita”. Oggi, a 34 anni, Green è in remissione. “Vivo ancora con il timore che la malattia possa tornare, ma faccio controlli regolari. Ogni esame mi dà tranquillità”, ha aggiunto.