Non più testimone ma indagato: così la giudice titolare del tribunale d’istruzione n. 5 di Martorell ha modificato la posizione di Jonathan Andik nell’ambito dell’indagine per la morte di suo padre, Isak, fondatore della nota catena di abbigliamento Mango e morto lo scorso 14 dicembre mentre si trovava in montagna proprio assieme al figlio. I due stavano facendo un’escursione vicino alle grotte di Salnitre, a Collbató, quando l’imprenditore è caduto da un precipizio di 150 metri, ed è morto sul colpo.
Fino a oggi Jonathan è stato sentito come testimone ma – come riporta El Pais – ora è indagato per omicidio nell’ambito del procedimento segreto condotto dalla squadra investigativa dei Mossos d’Esquadra di Martorell. Al momento non sono state trovate prove definitive ma l’accusa è stata formulata per via delle incongruenze nel racconto che Jonathan Andik ha fatto non solo al momento del ritrovamento del corpo del padre ma anche un mese dopo, quando è stato riconvocato assistito dal suo avvocato, Cristóbal Martell.
E i quotidiani spagnoli parlano di una “relazione complessa” tra padre e figlio, ricostruita dai Mossos grazie alla convocazione di familiari e persone vicine. La famiglia Andic ha inviato un breve comunicato dove “esprime rispetto per le indagini giudiziarie in corso” e conferma che “continuerà a collaborare, come ha sempre fatto, con le autorità”. La famiglia ribadisce anche la convinzione che il procedimento “si concluderà il prima possibile e dimostrerà l’innocenza di Jonathan Andic”.
Dal punto di vista aziendale, la morte del fondatore del gruppo Mango, nato a Istanbul e trasferitosi a 14 anni con la famiglia a Barcellona, ha comportato una ristrutturazione del vertice, con la nomina di Jonathan Andic presidente di Mango e di Mango Mng Holding, della quale le sorelle Jidith e Sarah Andic sono ora vicepresidenti.