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“Soffrono come noi, basta mettere le aragoste vive nei pentoloni”: 6 italiani su 10 contro la bollitura dei crostacei vivi, il sondaggio

Il sondaggio presentato da Animal Law Italia: il 61% degli italiani è contro la bollitura dei crostacei vivi, riconosciuti come esseri senzienti

di F. Q.
“Soffrono come noi, basta mettere le aragoste vive nei pentoloni”: 6 italiani su 10 contro la bollitura dei crostacei vivi, il sondaggio

Il 61% degli italiani è contro la bollitura dei crostacei vivi. È il risultato di un sondaggio reso pubblico durante un incontro organizzato a Milano da Animal Law Italia (Ali), capofila della coalizione “Dalla Parte dei Crostacei” che riunisce 9 associazioni animaliste tra le più rappresentative a livello nazionale. Durante il convegno si sono affrontati sia gli aspetti filosofici generali che gli avanzamenti giuridici per la tutela dei crostacei decapodi (quelli con 10 zampe, come aragoste, gamberi, granchi e scampi). Oramai la scienza è concorde da tempo: ogni animale è un essere senziente e soffre tanto quanto un essere umano. Figuriamoci quelli che vengono macellati nei capannoni o gettati vivi dentro una pentola di acqua bollente come aragoste e granchi.

Come sottolinea il Corriere, peraltro, “gli astici e aragoste che mangiamo in Italia provengono soprattutto dal Canada e da quando vengono pescati sui fondali profondi passa qualche giorno prima che arrivino in tavola. Un tempo in cui questi animali solitari vengono tenuti ammassati in acquari, poi conservati a basse temperature (congelati ma non fino a morire), infine posti sul ghiaccio, con le chele bloccate, sui banchi di pescherie o supermercati”. Insomma un racconto dell’orrore che poi finisce nel piatto senza colpo ferire. Così se esistono norme più sanitario-igieniche che sul maltrattamento e le sofferenze vere e proprie subite ad esempio dai decapodi, va riscontrata una mutazione nella sensibilità popolare rispetto al tema.

Durante il convegno è stato infatti presentato un sondaggio realizzato da Youtrend che ha svelato dati rilevanti sulla consapevolezza delle persone: la maggioranza degli italiani chiede infatti che vi siano tutele legali per questi animali e per la precisione il 61% condanna ed è contrario alla cottura dei crostacei vivi. Altro dato: il benessere degli animali in senso lato è un “criterio rilevante per il 59% degli intervistati quando compiono scelte alimentari. Infine: il 58% degli intervistati, ritiene che animali come aragoste, granchi e gamberi sono in grado di provare dolore fisico e stress, mentre appena il 6% lo nega. Intervistato dal Corriere, Alessandro Ricciuti, presidente di Animal Law Italia spiega:. “Abbiamo l’obiettivo di arrivare a una legislazione nazionale ma non possiamo non passare dal cambiamento delle abitudini di consumo e il sondaggio che dice che la gran parte italiani sono consapevoli della problematica e che ci sono pratiche che andrebbero vietate. Vorremmo convincere la grande distribuzione a non detenere i crostacei negli acquari. Una grande catena ha già fatto la scelta di non vendere più crostacei vivi”.

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