Musica

Tananai: “Dopo il primo Sanremo mi sentivo una rockstar tossica. In discoteca ho baciato la ragazza sbagliata, il fidanzato mi ha dato un pugno. Il primo tattoo? Sembrava un pisel**ne gigante”

Il cantautore si racconta nel libro “Occhi Rossi – Se bruciano gli occhi è la felicità”

di Andrea Conti
“Il successo mi aveva dato alla testa” - 6/8

“Il successo mi aveva dato alla testa” - 6/8

Dopo il primo Sanremo, il successo un po’ mi aveva dato alla testa. Avevo iniziato a comportarmi da mezzo fenomeno: mi sentivo una rockstar, ma nel senso tossico del termine. Giravo sempre con gli occhiali da sole e il petto in fuori. Sembravo un personaggio molto estroverso e sicuro di sé. Io che di base invece sono abbastanza timido. Ovvio, come tutti i cantanti mi piace stare al centro dell’attenzione, ma non sono mai stato uno che smania per farsi vedere.

“Uno dei momenti più assurdi è stato il live di Battiti, a Gallipoli. Stavo cantando ‘La dolce vita’ con Fedez e Mara Sattei. Ero super carico, mega preso bene. Anche perché il pezzo era diventato il tormentone dell’estate . Sul palco in cui suonavamo, che era vicino alla spiaggia, c’era un po’ di sabbia. Io ho fatto un saltino sono atterrato male e mi sono storto la caviglia. (…) finito il pezzo vado dietro il palco arriva l’ambulanza, mi fasciano al volo. E io sclero. Non davanti a tutti, c’erano solo Stefano Clessi e i paramedici ma ero fuori di me. Mi faceva malissimo e ho iniziato a inveire contro tutto e tutti: contro chi non aveva pulito il palco, contro l’organizzazione, contro la sabbia. (…) Stefano a un certo punto mi guarda e mi fa: ‘Zì, ma che cavolo stai dicendo? Sei caduto perché non sei qui con la testa. È una settimana che dormi poco, che pensi solo a fare festa Sei un idiota. Guarda che questo è un lavoro!”.

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