Due uomini sono comparsi in tribunale accusati dell’omicidio del cantante colpevole di pedofilia Ian Watkins, ucciso nel carcere di Wakefield. L’ex frontman dei Lostprophets, che stava scontando una pena detentiva di 29 anni, è rimasto ferito mortalmente in un agguato, avvenuto in carcere sabato 11 ottobre. Watkins era stato precedentemente aggredito nel carcere di Wakefield nel 2023, sebbene le sue ferite non fossero gravi.
Rashid Gedel, 25 anni, e Samuel Dodsworth, 43 anni, sono comparsi entrambi stamattina 13 ottobre alla Corte dei Magistrati di Leeds, come riporta la BBC.
Watkins è stato incarcerato nel 2013 per una serie di reati sessuali su minori, tra cui il tentato stupro di un neonato. Il cantante, che rischiava altri sei anni di libertà vigilata se fosse mai stato rilasciato, ha ammesso il tentato stupro e l’aggressione sessuale ai danni di un minore di 13 anni, ma si è dichiarato non colpevole di stupro. Durante la sentenza, il giudice Royce ha affermato che il caso ha aperto “nuove strade” e “sprofondato in nuovi abissi di depravazione”.
Comparsi separatamente, durante le udienze in tribunale, sia Dodsworth che Gedel hanno parlato al giudice, solo per confermare i loro nomi e date di nascita.
A entrambi gli imputati è stato comunicato che sarebbero comparsi martedì 14 ottobre davanti alla Crown Court di Leeds, senza che nessuno abbia presentato dichiarazioni di colpevolezza durante le brevi udienze.
Chi erano i Lostprophets
Si sono formati a Pontypridd nel 1997, i Lostprophets sono diventati una delle band più importanti del Regno Unito, ottenendo 11 successi nella top 40 e un album al primo posto tra il 2002 e il 2010. In una dichiarazione rilasciata dopo la condanna dell’ex cantante, i membri rimanenti della band si sono dichiarati “affranti, arrabbiati e disgustati” per i suoi crimini, aggiungendo che i loro “cuori sono vicini” alle sue vittime.