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“Luciano Pavarotti aveva una luce dentro e scherzava con tutti”: l’omaggio di Laura Pausini, Ligabue, Il Volo e Mahmood (sotto la pioggia) all’Arena di Verona

Lo show è stato presentato da Michelle Hunziker e andrà in onda su Canale 5 prossimamente. Sul podio a dirigere l'orchestra anche Beatrice Venezi che però non ha voluto commentare le polemiche legate alla sua nomina a direttore del Teatro La Fenice

di Andrea Conti
“Luciano Pavarotti aveva una luce dentro e scherzava con tutti”: l’omaggio di Laura Pausini, Ligabue, Il Volo e Mahmood (sotto la pioggia) all’Arena di Verona

In occasione dei 90 anni dalla sua nascita e a vent’anni dalla sua scomparsa, ieri sera 30 settembre all’Arena di Verona si è svolto l’evento “Pavarotti – L’uomo che emozionò il mondo”, presentato da Michelle Hunziker e in onda prossimamente in prima serata su Canale 5. Una serata unica che ha visto riuniti sul palco non solo i tenori della nuova generazione, gli amici di sempre, ma anche chi lo ha semplicemente ascoltato. Lo stesso Pavarotti è apparso per qualche duetto virtuale strappando più di un applauso commosso in platea. La serata si è svolta per gran parte senza intoppi fino all’arrivo di un temporale che ha sospeso le registrazioni e il live per oltre mezz’ora.

Ad aprire l’evento non potevano che essere Placido Domingo e Josè Carreras che, proprio con Pavarotti, avevano lanciato il “marchio” mondiale dei Tre Tenori. Insieme hanno intonato “My Way” di Frank Sinatra. Poi è stata la volta di Laura Pausini con “Tu che m’hai preso il cuor”. Da segnalare Il Volo in gran forma prima assieme ai soprano Mariam Battistelli, Carmen Giannattasio e Giulia Mazzola su ”Capolavoro” e poi con l’intensa “Granada”.

Ritorno sul palco live, dopo i problemi di salute, per Luca Carboni che ha emozionato con la sua hit “Farfallina”, cantata assieme alla soprano Giulia Mazzola. E poi Mahmood che, ancora una volta, non ha sfigurato su un palco importante come quello dedicato alla lirica mondiale. L’artista ha proposto con Giulia Mazzola “Non ti scordar di me”, convincendo anche un pubblico esigente come quello dell’Arena, abituato alla lirica. E Ligabue ha strappato applausi convinti con “Certe Notti”.

A dirigere l’orchestra oltre al Maestro De Amicis si sono alternati anche Domingo e soprattutto Beatrice Venezi, nell’occhio del ciclone mediatico per la sua contestatissima nomina a direttrice del Teatro La Fenice di Venezia. Intercettata dietro le quinte, durante la pausa causa maltempo, con un sorriso non ha voluto commentare in alcun modo le polemiche: “Siamo qui in questa bella serata dedicata al Maestro, non c’è da aggiungere altro e non ne voglio parlare”.

Hanno partecipato anche Andrea Bocelli, Biagio Antonacci, Marcelo Álvarez, Mariam Battistelli, Yusif Eyvazov, Angela Gheorghiu, Carmen Giannattasio, Vittorio Grigolo, Hauser, Giuseppe Infantino, Francesco Meli, Giuliano Sangiorgi, Fabio Sartori e Jonathan Tetelman.

“Dieci tenori importantissimi in tutto il mondo sono venuti qui ad omaggiare Luciano ed è stato molto bello, molto toccante – ha dichiarato Nicoletta Mantovani, ex moglie del tenore scomparso e presidente della Fondazione a lui legato -. Quindi sono tanto contenta con tante emozioni, è stata una bella serata con veramente Luciano nel cuore. Tra il pubblico c’erano persone che sono venute da tutto il mondo, persino dall’Australia, per cui sono rimasta piacevolmente sorpresa. Nel senso che Luciano veramente continua a toccare i cuori di tutti nel mondo e questa è una cosa molto significativa per me, per tutti noi, per la Fondazione, per tutta la famiglia. E quindi è molto bello che siano venuti veramente da ogni parte del mondo per assistere a questo tributo, per partecipare, per farne parte”.

E ancora: “Voglio ringraziare tutti i partecipanti che sono venuti, tra l’altro tutti, gratuitamente quindi è veramente un gesto di amore e mi piace tanto perché è stato uno show vero, come era vero Luciano. Lui non ha mai fatto nulla nella sua vita per convenienza o che andava fatto per un motivo. In questa serata c’erano proprio gli amici di una vita o chi ha voluto collaborare con lui o che è stato ispirato da lui che. Hanno voluto essere qua con lo stesso spirito di celebrazione”.

“Abbiamo celebrato l’amicizia, che è una cosa molto importante. – ha continuato la Mantovani – Infatti in tanti hanno condiviso con me, devo dire anche con nostra figlia Alice, tanti ricordi di Luciano, del suo modo di scherzare sempre, il modo di vedere sempre la luce in ogni cosa. Quindi questa sua felicità che io ho sempre considerato contagiosa. Non è un caso che in molti hanno ricordato gli scherzi e i momenti divertenti insieme, di situazioni simpatiche. Un aneddoto? Grigolo è stato suo ultimo allievo. Luciano era a lezione che stava già molto male, ma per convincersi che era un bravo tenor l’ha fatto cantare a 100 metri di istanza e poi gli ha detto “sai che lo puoi fare il tenore? Vieni qua che ti insegno. E da lì che è lui che ha avuto una grande carriera. Ma c’è anche Placido Domingo con il quale ha condiviso un pezzo di vita importantissimo e lunghissimo con Luciano, quindi per me quello è un grandissimo onore che siano stati qua entrambi a rivivere quelle emozioni insieme”.

La presidente della Fondazione Pavarotti ha anche confermato che “nel cast c’era anche chi non lo ha conosciuto ma che lo ha ascoltato tanto come Mahmood, che è stato straordinario perché è un’artista superversatile e che proprio ha dato la sua voce a una parte classica per fare un qualcosa totalmente fuori dal suo repertorio e questo era proprio anche nello spirito di Luciano e del Pavarotti And Friends”.

Infine sono state due le finalità benefiche: “La Fondazione Pavarotti con tutto quello che cerchiamo di fare per i giovani esattamente come Luciano avrebbe voluto, quindi cercare di dar un palcoscenico con un sogno e il cassetto che è quello di avere un’accademia dedicata a Luciano quindi per poter dare libero accesso a tutti gli studenti anche quelli con meno possibilità economiche. L’altro obbiettivo è ovviamente tenere aperta la Casa Museo a lui dedicata che per fortuna sta funzionando tanto, vengono anche lì da tutte le parti del mondo. Poi la Fondazione sostiene ‘L’operazione pane’ perché Luciano è sempre stato vicino all ‘Antoniano e noi come fondazione abbiamo continuato a sostenere nel tempo anche perché il papà di Luciano era un fornaio quindi a lui comunque faceva piacere il discorso della poter fornire cibo alle persone che non hanno la possibilità”.

La curiosità: “Il brano del mio cuore? Ho chiesto ai dieci tenori di cantare ‘Caruso’ in chiusura dell’evento”. Ed è stato un momento toccante.

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