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“Gli insulti degli haters sul mio fisico? Protetta da fan e famiglia. Sui social ci vorrebbe più empatia. Gaza non è politica, ma diritto alla vita”: così Sarah Toscano

La vincitrice di "Amici 23" presenta a FqMagazine l'album "Met Gala"

di Andrea Conti
“Gli insulti degli haters sul mio fisico? Protetta da fan e famiglia. Sui social ci vorrebbe più empatia. Gaza non è politica, ma diritto alla vita”: così Sarah Toscano

Met Gala” è il primo album di Sarah Toscano, vincitrice di “Amici 23“, che arriva dopo i brani estivi “Perfect” insieme a Carl Brave, “Taki” e l’ultimo “Semplicemente” con Mida, sigla della serie Netflix “Riv4li”, uscito oggi sulla piattaforma. Nella tracklist del disco in uscita venerdì 3 ottobre, anche “Amarcord”, presentato al Festival di Sanremo 2025 (“ma non penso di tornarci per ora”). L’album sarà presentato live il 18 ottobre ai Magazzini Generali e il 25 ottobre presso Largo Venue. Abbiamo incontrato la cantante in centro a Milano per farci raccontare il suo anno di lavoro e sperimentazione.

Perché ispirarsi al Met Gala, uno degli eventi più prestigiosi e attesi della moda internazionale?
Perché mi piace quell’immaginario, dove sul red carpet sfilano le popstar mondiali che hanno successo ovunque e si presentano con dei look incredibili, in tutto il loro splendore. Perciò mi auguro di brillare come al Met Gala. Un segno di speranza perché volevo fosse un album che avesse un impatto forte. Così come quando leggi il titolo.

Come definiresti il tuo anno appena trascorso?
Di fuoco perché ho fatto tantissime cose. Ogni tanto mi fermo e ripenso a quello che ho fatto quest’anno e l’anno scorso. Sicuramente è stato un anno pieno di tantissime esperienze nuove, tutto si è mosso velocemente.

Hai avuto momenti difficili?
Onestamente non l’ho patito. Anzi sono felicissima di quello che sto facendo e voglio far sempre di più. Sono io la prima che dice di sì a cose nuove. C’è il mio team che mi supporta nelle scelte. Quando mi capita un giorno libero sono quasi in crisi, perché dico ‘cosa faccio? Cosa devo fare?’. Per adesso è tutto un sogno

Come sarà il tuo show live?
Ci stiamo lavorando tutti i giorni in studio, stiamo curando proprio la parte estetica, ci saranno dei ballerini e a livello musicale alzeremo il tiro anche con una produzione importante. Sono più che altro focalizzata su questo in questo momento.

Non temi che il risultato possa essere simile agli show di Annalisa e Elodie?
Prima di tutto penso sicuramente che ci siano delle differenze non solo tra Annalisa e Elodie, ma anche con me. Abbiamo tre stili diversi, anche per quanto riguarda la parte live. Ho visto sia Annalisa e Elodie e hanno fatto dei concerti bellissimi. Ma il mio sarà diverso, anche perché mischierò l’urban al pop. Proprio come abbiamo fatto per questo disco.

Questa estate gli haters si sono scatenati per il tuo aspetto estetico. Ti hanno ferito?
Chiaramente fa male perché non sono commenti che vanno a toccare il lato artistico, ma vanno a toccare la persona. Diciamo che ho risposto in maniera indiretta con la musica, semplicemente mettendo un TikTok senza dire niente, senza scrivere niente, ma con una canzone che già diceva tutto e per me la musica molto spesso fa più delle parole.

Ti ha aiutato un analista?
Non ne ho avuto bisogno perché ho la grande fortuna di avere un team solido, una famiglia e dei fan che mi sostengono e mi sosterranno sempre. Per esempio leggo molto spesso i commenti dei fan quando sono in un momento un po’ più down e mi danno tanta forza.

Cosa ti auguri?
Un po’ più di empatia sui social perché non si sa mai quali insicurezza si celano dietro le persone, quali sono le fragilità ed è facile nascondersi dietro a un nome, dietro a uno schermo. Alla fine ci giudicheranno sempre tantissime persone, non si può piacere a tutti, ma l’importante è non farsi influenzare dalle parole degli altri. Non devo sentirsi mi sbagliata o sbagliato perché qualcuno me lo dice.

Fai parte di una generazione molto attiva dalla pace all’ambiente. Ne parlate con i tuoi amici?
Sicuramente siamo molto più attenti alle tematiche che non riguardano solo la nostra città, ma in generale tutto il mondo. Mi viene da dire anche grazie all’uso dei social, che in questa cosa hanno un risvolto positivo. Con gli amici ne parliamo, ma c’è anche chi non si espone su certe tematiche. Per quanto riguarda Gaza ho ricondiviso la bandiera, perché per me lì non è una questione politica. Poi io non preferisco evitare di parlare di politica perché mi piace focalizzarmi sulla musica e non schierarmi politicamente.

Cosa rappresenta per te il conflitto palestinese?
Non è un fattore politico, ma di umanità. Ci sono famiglie che vengono divise, distrutte, bambini che muoiono e non hanno la possibilità di vivere una infanzia, un’adolescenza serena, e quello secondo me è assurdo è che nel 2025 non ci siano ancora persone nel mondo che non possono sentirsi al sicura a casa propria.

Il punto fondamentale qual è?
Parliamo di diritto alla vita, che non tutti in questo momento hanno ed è assurdo, perché tutti dovremmo avere il diritto di vivere indipendentemente da dove nasciamo. Si sono attivate così tante persone nelle piazze, ho visto dei video con migliaia di ragazzi, di giovani che hanno la mia età anche più giovani e anche più grandi, chiaramente. Penso che sia una cosa che è diventata chiaramente virale sui social perché è una cosa che riguarda il mondo intero e le persone si stanno attivando. Hanno notato che c ‘è qualcosa che non va, perché come ho detto non è una cosa politica, è una questione proprio umana. Vedere la gente soffrire non è una cosa bella.

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