“Basta caccia alle streghe contro di me, restituitemi la mia vita”. Christian Brueckner, il sospettato numero uno per la scomparsa di Madaleine McCann, appena uscito di prigione, ha rilasciato la sua prima intervista. In realtà si tratta di un incontro in mezzo ad un campo, probabilmente per non mostrare dettagli urbani o naturali e non farsi rintracciare, dove Brueckner affida alle telecamere di Sky News alcune brevi considerazioni sulla sua vita, ma rifiutandosi di parlare della bambina britannica scomparsa. “Non mi sento libero”, ha spiegato l’uomo riferendosi al braccialetto alla caviglia che indossa essendo “seguito dalla polizia 24 ore su 24, 7 giorni su 7”.
Dopo essere stato rilasciato due settimane fa, e scontata una condanna per stupro su una donna anziana, Brueckner ha affermato di voler incontrare il pubblico ministero che lo accusa da anni di essere il presunto colpevole della morte della bimba inglese avvenuta nel 2007. “Deve assumersi la responsabilità di avermi fatto diventare un perseguitato dai media”, ha poi riferito parlando dell’avvocato Hans Christian Wolters, che da tempo afferma di possedere prove che dimostrano il coinvolgimento di Brueckner nella scomparsa di Maddie.
“I miei avvocati difensori mi hanno detto di non dire nulla su questo argomento (la scomparsa di Maddie ndr) e purtroppo devo attenermi a loro”, ha poi chiosato l’uomo. Come scrive il Dailymail “dopo essere uscito di prigione, ogni sua mossa è stata monitorata dai media tedeschi e internazionali. Sono state pubblicate delle fotografie che lo ritraggono mentre mangia un hamburger fuori da un McDonald’s in autostrada. Nonché le agghiaccianti riprese delle telecamere di sorveglianza di un negozio di telefonia mobile che lo ritraggono mentre ride e mostra il suo braccialetto alla caviglia che consente alla polizia di rintracciarlo 24 ore su 24, e mentre tenta di acquistare un telefono non rintracciabile usando la sua carta d’identità tedesca”.