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“Non ho limiti, bevo, mangio e fumo. Quelli come me vanno all’inferno. Le ragazze Cin Cin? Erano per i fatti loro con le buste della spesa”: così Umberto Smaila

Tutto sullo show cult notturno "Colpo Grosso", che ha debuttato nel 1987 ed è andato in onda per cinque stagioni su Italia 7

di F. Q.
“Non ho limiti, bevo, mangio e fumo. Quelli come me vanno all’inferno. Le ragazze Cin Cin? Erano per i fatti loro con le buste della spesa”: così Umberto Smaila

Conduttore, mattatore, attore e sempre pronto a prendere un microfono per far festa. Umberto Smaila ha conosciuto il successo con I Gatti di Vicolo Miracoli assieme a Franco Oppini, Nini Salerno e Jerry Calà. Poi arriva la tv e una serie di programmi con al timone Smaila, tra cui lo show cult notturno “Colpo Grosso”, che ha debuttato nel 1987 ed è andato in onda per cinque stagioni su Italia 7.

Un vero e proprio tormentone con le bellissime Ragazze Cin Cin che “scaldavano” i cuori dei telespettatori italiani con ironia e procaci curve. “Rispetto a quello che si vede in giro sarebbe un programma da educande, era una trasmissione nazionalpopolare, lo guardavano addirittura ragazzine che ci mandavano i disegnini delle ragazze Cin Cin”, ha detto a Il Corriere della Sera.

Smaila è sempre schietto e sincero: “Non ho limiti nel bere, nel mangiare, nel fumare. Secondo i ben pensanti sono un po’ irregolare: quelli come me vanno all’inferno”. Un difetto? “Mani talmente bucate che non avevo più le mani. Viaggiavo in Mercedes, ero scapestrato, anche perché pensavo che la mia vita sarebbe stata sempre così. Finito Colpo Grosso è arrivata la doccia fredda: da 300 a zero puntate”.

Poi i ricordi: “Accettai perché mi adularono: sei l’unico adatto a renderlo non volgare, mi dissero. Pensavo sarebbe durato qualche mese, invece sono state 300 puntate all’anno moltiplicate per cinque anni. Le Ragazze Cin Cin venivano dall’estero: inglesi, olandesi, molte dai paesi dell’Est. Italiane? No, in tutto penso ce ne siano state due. Le ragazze straniere invece venivano perché non c’era la diffusione internazionale del programma e a casa loro non le vedeva nessuno”.

“Per il programma erano truccate e ben vestite, insomma vestite quel che si poteva. – ha continuato – Ma appena si spegnevano le luci erano dimesse, tutte molto seriose, si facevano molto gli affari loro, le ricordo sempre con i sacchetti di plastica della spesa, nessun gusto per la moda. A fine serata venivano portate con un pulmino nei loro residence e sparivano nelle tenebre. Nessuna storia clamorosa, solo un piccolo flirt con una ragazza concluso quando lei se n’è andata”.

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