Almeno 25 persone sono decedute a Slantsy, nella regione russa di Leningrado, per sospetto avvelenamento da metanolo dopo aver consumato alcolici venduti illegalmente. Le autorità hanno confermato che diverse altre persone risultano ricoverate con sintomi da intossicazione.
Secondo quanto riportato da Metro UK, Reuters e dal quotidiano russo Izvestia, l’episodio si è verificato lo scorso 26 settembre, quando un gruppo di cittadini ha bevuto vodka a 90 proof, equivalente a un volume alcolico del 45%. Gli esami successivi hanno evidenziato livelli elevati di metanolo nel sangue delle vittime.
Nel corso delle indagini sono stati fermati due sospetti principali: Nikolai Boytsov, 78 anni, e Olga Stepanova, 60 anni. Le autorità hanno dichiarato di aver rinvenuto nell’appartamento di Boytsov “bottiglie di vetro vuote e taniche di plastica”. Stepanova è accusata di aver fornito l’alcol a Boytsov, che lo avrebbe poi rivenduto a circa un dollaro a bottiglia. Metro riferisce che l’uomo è sospettato anche di aver avvelenato la moglie, anch’essa deceduta.
Otto ulteriori persone sono state arrestate con l’accusa di produzione e distribuzione di vodka contraffatta. Secondo quanto riferito dal tribunale della città di Slantsy, “uno dei sospettati è stato posto in custodia cautelare per un mese e 30 giorni”.
Durante le operazioni di sequestro, le autorità hanno recuperato oltre 1.000 litri di alcolici illegali. Metro sottolinea che il metanolo può risultare letale anche in piccole quantità: “2 cucchiai possono essere fatali per un bambino, mentre da 60 a 240 millilitri possono essere fatali per un adulto”.
Secondo Reuters, la diffusione di alcolici prodotti in modo artigianale in Russia sarebbe in aumento, favorita dall’aumento dei prezzi al dettaglio e dalle restrizioni locali sulla vendita. Nel giugno 2023, un episodio simile aveva provocato la morte di almeno 30 persone in Russia occidentale.